Lasciartemi esordire alla Mollica: I Guardiani Della Galassia sono davvero una bella sorpresa. Dal trailer non si direbbe, perchè strizza l'occhio al solito classico, ma questa sorta di figlio illegittimo della Marvel si distingue e colpisce nel segno. Alcuni addirittura già lo chiamano il Guerre Stellari degli anni 10. Personalmente - sarà che non sono un grande fan della Marvel se paragonata alla DC Comics - lo considero, se non il migliore, tra i migliori prodotti sfornati dalla casa. Forse un prodotto simile (dal punto di vista tecnico) s'è avuto con Iron Man, il supereroe col grande senso dell'umorismo.
Tutto inizia nel 1988, quando - subito dopo la morte della madre - Il piccolo Peter Quill (Chris Pratt) viene rapito da una navivella spaziale nel giardino dell'ospedale, con un fascio di luce in stile Incontri Ravvicinati del terzo tipo. Allevato da una banda di fuorilegge che si fa chiamare Ravager, lo ritroviamo nel 2014 in veste di "cacciatore di tesori" interplanetario. Una volta trovato l'oggetto della sua ricerca (una misteriosa sfera di metallo intarsiata) Peter scopre che questo vale molto più di quel che sembra e che c'è gente in giro pronta a tutto per averlo, tra cui il suo capo-rapitore Yondu (che mette su di lui una taglia) ma soprattutto il fanatico Ronan, un neo-Hitler dallo "strano pizzetto" (diciamo così) con mire di conquiste interstellati.
Questa sorta di Ian Solo dei nostri tempi, si accompagna ad una banda di scalmanati, tutti antieroi per eccellenza
(cioè catapultati in un'avventura loro malgrado): un procione
antropomorfo cinico e irriverente (Bradley Cooper al motion capture) il
suo ent-esco compare che conosce una sola frase (un Vin Diesel tanto
irriconoscibile quanto difficilmente associabile a se stesso), un
galeotto tutto muscoli e poco cervello (Batista) e un'aliena blu
geneticamente modificata (Zoe Saldana). Fino alla comparsa di Benicio Del Toro, accompagnata al cinema da un commento di uno spettatore della fila dietro che ha rappresentato una delle migliori battute della serata: "Guarda c'è quello de La Capa Gira" (alludendo alla sua somiglianza, in questo film, con Dino Abbrescia)
GDG è un film completo che dosa in parti uguali ironia, demenzialità, azione, sentimento e eroismo con una grande colonna sonora anni 80, periodo storico da cui attinge e si disseta sin dall'inizio (Peter gira la galassia ascoltando una vecchia cassetta nel suo Walkman, narrando delle gesta di Kevin Bacon in Footloose come fosse un supereroe). Un film che sa sia acchiappare la simpatia delle vecchie generazioni che puntare alla conquista delle nuove, che non fa caciara per tutto il tempo ma pesa bene azione e dialoghi (esilaranti), in modo tale che il parlato (volgarmente chiamato tempo morto) qui risulti addirittura migliore dell'azione.
Un film che lo dice subito: "attenzione, ci rivedremo" e dopo i titoli di coda (non alzatevi finchè non saranno finiti) lascia una chicca non da poco per gli amanti del cinema 80: la comparsata di un personaggio entrato nell'immaginario cult dell'epoca.
1 commento:
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