Dopo il primo tempo mi son detto: "ma dove andiamo!", alla fine invece c'è stato persino spazio per il rammarico, quello di non aver ottenuto quanto meritato sul campo. La vittoria, di misura, arriva con gol subito in casa, che manda a farsi benedire la raccomandazione della vigilia dello stesso Allegri e mette negli zaini del viaggio di ritorno un pesante fardello.
Come in tutte le partite giocate in casa quest'anno, grazie, ancora una volta, ai nostri amici messicani, porto semiasciutto nell'odissea dello streaming. Vediamo partire bene i nostri e concretizzare col Tevez, ma non abbiamo neppure il tempo di esultare da cristiani, magari stappando in pace una birra, che la zuppa difensiva da Champions arriva, immancabile e implacabile, ed è già pareggio. Sfigatissimo Chiello scivola e perde un pallone che è un regalo da scartare per lo specialista Reus. Da quel momento è come se la squadra si fosse detta: "Ecco, proprio quello che non ci voleva". Quasi avessero impostato tutto sul non subire quel gol, sembrava si fossero fermati sulle gambe, quasi rassegnati, lasciando al Dortumund troppa libertà di possesso ed azione. C'è voluto allora quel gol di Morata (nel loro periodo migliore) per ridare fiducia al gruppo e farlo rientrare nell'ottica dei 180 minuti.
Inno a Morata, dunque, il giovane in continua crescita. Con Pirlo che si accomoda in panchina senza chiedere il permesso alle telecamere (per guai muscolari) e Immobile subbisasto di fischi, la ripresa è stata tutta un'altra storia. E se poco poco almeno uno di quei tre (o quattro) tiri a fil di palo fosse entrato, allora sì che sarebbe stato un ritorno ancor più dolce. Eppure questo Dortmund ha dimostato di essere alla nostra portata, con quella sua difesa tutt'altro che impenetrabile e l'unica arma affidata al contropiede. Ecco che crederci è un obbligo. Più di quanto ci credano a Canale 5, che persino in Europa sono lì a tracciare linee digitali, per cercare fuorigioco inesistenti sui nostri gol. Persino quando arrivano con un ora di ritardo sulla fine e potrebbero benissimo evitare squallide pantomime che rendono meglio in diretta. Ah, già, ma si giocava a Torino! E loro ormai son rimasti sotto con questa storia delle nostre regie e dei geometri di casa loro.
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