Come si dice quando si gioca a Calcio Balilla senza la stella (la palla che decide dopo 5 pari): pareggio a noi. Ora i punti di distacco diventano nove e mezzo. Nonostante questo possiamo permetterci anche il "lusso" di incazzarci, per come è andata. Cavolo, per tutte le volte che ho detto questa frase quest'anno, il campionato sarebbe già finito matematicamente stasera!
l'uno pari somiglia da vicino a quello di Napoli di due anni fa, non foss'altro che qui il vantaggio era rafforzato dall'essere rimasti in 11 contro 10. Eppure è stata proprio la superiorità numerica che ci ha fregato. Avessimo mantenuto quella gestione tattica della partita, avuta sin dall'inizio, a questo punto la Roma si starebbe leccando ben altre ferite. Si, perchè una volta addentato il boccone ne abbiamo assaporato il gusto e abbiamo avuto voglia di abbuffarci, lasciando loro troppi contropiede, quando invece i contropiede li dovevi fare tu (cazzarola!). Ma come Garcia ha detto nel prepartita - virando nettamente, a suon di punti di distacco sui denti, dalla sua spavalderia tenuta dopo l'andata - gli ideei del calcio non ti perdonano la mancanza di scaramanzia o l'ingordigia.
Così gli abbiamo regalato un sorrisino inaspettato, e in molti possono correre a casa con il trofeo dei "se e dei ma", quello che spetterebbe più a noi. Un tifoso uscendo dice: "gli abbiamo regalato 80' "... e hai detto cotica! (dicono a Roma). Dimostrazione di quanto il calcio si veda per "prospettive" personali. Caressa si consola con un: "la Juve fallisce l'ennesimo match point". Lo so, lo so, il tifoso vorrebbe il massimo a sua disposizione sempre, ma qualcuno gli ricordi che stasera gli abbiam lasciato gli ossi. A noi ad esempio sarebbe piaciuto umiliate il violinista. Vedere di nuovo la sua faccia dopo una sconfitta interna, per ricordargli più fortemente di come il campo parli una lingua diversa da quella con gli accenti sbagliati alla francese, a cui ci ha abituato quest'anno. Ma questo è il calcio.
Prendiamoci dunque ciò che di buono abbiam visto stasera. Abbiamo visto la solita rometta regina del pareggio, una Juve che ha dimostrato ancora una volta di stare meglio e di essere migliore di questi. Che mette nel suo piatto le occasioni migliori e si concede persino il momento amarcord, quando Tevez sale sul palco e recita il Platini: quando, con una identica punizione, le Roi la mise dentro nella stessa porta, nel lontano 1983. Insomma, il rammarico c'è, ma sapete che vi dico? Magari domattina, a freddo, il sole sarà più dolce per noi che per loro. Che dite?
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