In due mesi la Lazio è riuscita a ribaltare la situazione romana, diventanto principale antagonista di riferimento per la Juventus (sul panorama italiano) e paradosso filosofico per i romanisti. Per la prima volta in questi due anni l'orchestra dei violinisti si è trovata costretta a "tifare" per noi. Ma non finisce qui. Dovranno conservare il loro dubbio amletico sino giugno; quando gli toccherà scegliere tra vederci conquistare la stelletta o prendere n'artra coppa n'faccia per conto terzi (Fate Vobis). E poi, così, fino ad agosto, per la Supercoppa.
Alla vigilia il solito Corsport titolava "Finale scudetto". In queste ultime settimane, in redazione era rinata un'improvvisa passione per l'altra squadra della città. Juve-Lazio era improvisamente divenuta l'ultima scialuppa di salvataggio di questo campionato. Il Barlume di luce fuori dall'oscuro tunnel dell'antijuventino. Dopo Parma, qualche inguaribile romantico, aveva già preparato le immancabili tabelle rimonta di fine stagione. Rievocando l'Anno Domini 2000, pronosticava la riduzione a +9, la nona vittoria di fila dei biancocelesti, l'addio di Tevez e il diluvio universale. Quelli più realisti (tipo Sconcerti) se la prendevano col fatto che, per fortuna della Juve, mancasse troppo poco alla fine del campionato. Subito alcuni tra gli juventini (quelli ormai disabituati a campionati aperti) se la facevano nei pantaloni: "Oh no! 9 punti sono troppo pochi! La Lazio è lì dietro".
Ma l'operazione #SaveParma si poteva considerare conclusa. Quella luce in fondo al tunnel era un treno che ha travolto il campionato. Tanto più che dopo con quella vittoria i ducali perdevano anche altri 4 punti per penalizzazione (#gomblotto). In campo è scesa una squadra concreta, poco propensa a concedere ulteriori regali, anche con il ritorno di Coppa Campioni è alle porte. In campo diluviava, ma non eravamo al Curi di Perugia. Solo le inquadrature strette mostravano le gocce che scendevano. Nemmeno il tempo di criticare la scarsa forma di Tevez (Radio e Sky) che subito l'Apache la gettava dentro: "Eh ma guarda come esulta, alla maniera del Boca". Ormai le loro nuove speranze sono riposte nell'addio di Carlos. Chi sarà a sostituirlo? Le chiacchiere sul tema sono molte, allora Bonucci decide per scherzo di candidarsi. Conquistato il pallone a centrocampo si invola verso il gol tra il tripudio generale. Chiellini fa qualche zuppa, ma Buffon rimedia. Pirlo prova a riprendere confidenza con le punizioni, ma è ancora intimidito dall'inquadratura dietro la schiena che la TV riserva solo a lui quando le calcia. E così anche l'ultimo spauracchio è andato.
Marchisio giganteggia ma si becca un giallo che gli farà saltare il derby. Un derby di sicuro più interessante di quello di Milano, snobbato persino dall'Expo, che ha preferito come testimonial la forestiera Juventus. Una bella idea sarebbe dare al Toro una coppa in caso di vittoria, perchè aspetta questa partita tutto l'anno e poi torna comunque a casa a mani vuote. Spero che i nostri scendano in campo per vincerlo, io stesso voglio vincerlo (nessuno ama perdere un derby) ma se malauguratamente (facciamo le corna al toro) dovessimo perderlo... cari juventini di Torino, non fate come col Parma. Andate a piangere da un'altra parte. Abbiamo altro a cui pensare.
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