mercoledì 27 maggio 2015

DALLAS BUYERS CLUB - Jean-Marc Vallée [recuperafilm]

USA 2014
"Ho vinto io, tu non vinci mai..."

Diceva un vecchio video parodia di The Wolf Of Wall Street su Youtube. La scena era quella in cui Mattew McConaughey, a pranzo con Leonardo Di Caprio, si prendeva gioco di lui per avergli soffiato l'Oscar. Ebbene, questo è il film per cui McConaughey vinse l'Oscar come migliore attore quell'anno. Per convincere finalmente l'Accademy, chissa che il prossimo passo di Di Caprio non sia quello di seguire il suo esempio e dimagrire 20 chili, come fa il nostro True Detective in questo film; e come fece Christian Bale ne' L'uomo senza sonno.


DBB è una sorta di Philadelphia visto dalla parte di un etero omofobo. Ron Woodroof è uno sbandato che vive una vita di eccessi. Passa le sue giornate fuori casa a bere, drogarsi, fare sesso non sicuro con qualsiasi donna gli capita e alla fine... no, non è la pubblicità della Fiesta! Non è che non ci vede più dalla fame, è che becca proprio l'HIV. In un epoca in cui (1985) la malattia inizia la sua ascesa, ma in cui si credeva ancora che queste cose potessero capitare solo alle "checche" (come le chiama lui) e si sapeva davvero poco su come combatterla. La medicina ufficiale annanspava, tra case farmaceutiche che approfittano dell'emergenza per sperimentare sugli esseri umani e una politica americana "oleata" dalla lobby. L'istinto di sopravvivenza spinge però Rod a non darsi per vinto e a cercare ogni via per lottare. Legale o paralegale che sia. E chissa che non possa essere anche utile per altri come lui.


Potrebbe sembrare un film complottista qualsiasi, ma le critiche che mette in piedi non sono poi del tutto campate in aria. Si parla di un periodo delicato per la Sanità americana, in cui l'emergenza cresceva e si cervava di porre un argine conoscendo poco sulle cause e sulle cure all'AIDS. In questi casi il pericolo di corruzione è alto e negli USA la sanità ha da sempre avuto le sue lacune, legate al discorso lobbistico. Michael Moore ci fece un bel documentario. Questa storia stessa, a quanto ho potuto capire, si basa su vicende realmente accadute. Rod è un uomo che ha preso di petto le inefficienze della sanità americana e si è trovato una strada alternativa, metà pionieristica metà illegale. Il Texano bovaro e omofobo catapultato in una realtà che lo cambia... Una metamorfosi che lo spoglia dall'ignoranza di cui la società ci ammanta o con cui alcuni si vestono per avere un posto in talune aggregazioni umane.

  

Ecco come McConaughey in questi anni ha saputo costruirsi una carriera vincente, basando tutto sulla sua espressività, qui accentuata dalla faccia scavata dai molti chili persi. Nella parte di Rod dimostra tutto il suo valore; e anche di aver meritato l'Oscar (pace all'anima "viva" Di Caprio!). Un'interpretazione, la sua, a tratti intesa, come fu quella di Tom Hanks in Philadelphia, ma anche e soprattutto leggera. Un miscuglio tra film drammatico e film sul classico spacciatore sopra le righe, alla Blow per intentenderci. Oscar che, come attore non protagonista, va anche a Jared Leto, perfetto nei panni della Drag Queen. La "spalla" che l'accompagna alla perfezione in questa lotta che è anche contro le discriminazioni. Se non l'avete ancora visto vedetelo; e scoprirete perchè: "ha vinto lui".

Voto 8+

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