La Grande Scommessa è quella che fa su di voi il film: Scommettiamo che non ci avete capito nulla? L'unico film il cui spoiler è bene accetto. Perchè essendo un film davvero difficile da capire per l'uomo comune - con tutti i suoi termini tecnici quali CDO, Doppia A, Rating ecc... - sarebbe davvero utile trovare qualcuno che ci abbia capito veramente qualcosa. Così da poter andare al cinema e fare i ciaciacchi con gli amici, ostentando una cultura finaziaria.
No dai, comunque non è completamente vero. Ok, se non siete laureati in economia perderete il 50% del film e alcuni di voi si pentiranno di averlo scelto già prima dell'intervallo, ma in definitiva... oh... chissenefrega! Non è che potete andare a vedere solo Zalone. Io francamente mi sono stancato dei mugugni di metà film. Il cinema è cultura. E poi se vi impegnate un pochino McKay ha messo per voi alcuni aiutini. Alcune star ve lo spiegheranno in parole "povere" (cioè per chi non ha soldi) con degli esempi durante il film. Diciamo che, avendo girato solo film comici prima di questo, McKay sembra voglia
scegliere un approccio alternativo alla banale semplificazione, che in
molti avrebbero preferito. Parla in tecnichese ma con brio. Lo trasforma in
una sorta di documentario narrato dagli attori, con momenti brillanti (non ho detto comici) in modo da spezzare la
tensione causata dalla terminologia spinta.
E poi c'è poco da spoilerare o da non capire. Il film parla della crisi economica americana, poi trasformatasi in crisi mondiale, causata dal collasso delle banche, pilastro di ogni economia. Si insomma, la risaputa storia dei mutui facili.... Vi spiego: Avete presente quando andate in banca a chiedere un mutuo e questa vi chiede come garanzia le ultime 100 buste paga, la casa dei vostri genitori e il vostro segno zodiacale? Bene. Qualche anno fa, invece, se andavate in una banca degli Stati Uniti e chiedevate 100 mila euro di mutuo loro ve ne volevano per forza dare 200. Questo perchè il giro d'affari, che si era costruito sopra, era così grosso tanto che quel bisonte dell'economia americana vi si era comodamante poggata sopra. Poi, nel 2007, con l'avvento dei tassi di interesse variabile, la quantità di gente che non ce l'ha fatta più a pagare crebbe enormemente e... BOOM! Fu il Crack.
Ma più specificamente il film parla di chi questo crack l'aveva previsto. Di chi aveva capito quanto marcio fosse il sistema e ha addirittura voluto scommettere sul suo collasso. Nei panni di queste tre storie parallele troviamo Brad Pitt, anche produttore del film e noto filantropo, Christian Bale, il cui occhio di vetro ha ottenuto una nomination all'Oscar come attore non protagonista, Ryan Gosling, nel ruolo del narratore ponte e Steve Carell. Si Steve Carell il comico. Quello che per essere credibile nel suo ruolo "eccessivamente" serioso, quasi non si riconosce sotto tutti quei chili in più e che non spiccica una battuta neppure per sbaglio. Dio non voglia un lapsus dello spettatore.
In definitiva a volte bisogna applicarsi. Anche perchè questo film vi insegna che il tecnichese è stato inventato a posta per non farvi capire nulla. Per fregarvi meglio o solo per poter parlare di un affare in taxi senza che il tassista corra fuori a dirlo a tutti, perchè non ha capito una mazza. Cioè "quelli ti pisciano in testa e dicono che piove" (per usare l'allegoria di un famoso complotto-giustizialista del quale non mi va di fare il nome). Invece è ora che qualche cosa iniziamo a capirla anche noi. In fondo basta applicarsi un po' e il film diviene davvero bello e meritevole di esser visto. Oltre che rivisto, come quando dobbiamo ripassare qualcosa di complicato.
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