Ottava vittoria consecutiva e la Juve che resta aggrappata alla locomotiva scudetto. Prova befana superata... la prova costume del calcio italiano. Il giorno in cui si teme che i postumi delle abbuffate natalizie (di cibo e di riposo) possano portare l'amaro carbone. La famosa "beffa della Befana" Più volte è successo, spesso con le piccole, che si snobbasse il rientro. Non oggi. In fondo anche la befana è una Vecchia Signora ed oggi la sua calza è stata piena di gol... a Torino come sugli altri campi (coi nostri ex).
Un 3-0 che sa di 5-0, se solo contiamo anche i gol di Giaccherini, che col suo Bologna affossa il Milan, e di Pepe, che ferma la Roma a Verona (col Chievo) sul pareggio. E no che non ci fermiamo! Non ancora. Non ci ferma il Farfuglia. Lui di ritorno a Torino, in ricordo dei tempi bui appena prima dell'alba. Lui re del 442, oggi costretto a rinunciarci per una formazione priva (buon per noi) del Leader Toni. Come un viso senza un dente, lì davanti col solo Pazzini a cercare di mordere. Una formazione nata con l'unico obbiettivo di rintanarsi in 11 in porta e poi ripartire.
Ma a spazzare il vialetto d'uscita ci ha pensato La Joya. Che non significa la gioia, ma bensì il gioiello. E lo fa con un gioiello di punizione, che in un attimo solo rende meno amaro il ricordo di Pirlo e di Tevez. Un giovane che quest'anno resta il migliore nella sua fascia di età e si candida ad un futuro da campione. Una gara fatta di un gol ma anche di tanti assist e movimenti sublimi. Di partita in partita è li che ci fa sempre più innamorare. Poi Bonny. E Zaza... uno che gioca poco ma quando gioca segna. E a noi tanto basta, fregandocene altamente sulle polemiche sul suo scarso utilizzo. Finchè gira così va bene e di sicuro spazio ce ne sarà anche per lui. Deve solo pazientare.
Rugani invece oggi ha dovuto combattere, e soccombere, contro la valorizzazione di Caceres. Di solito si fa così. Alla Befana si espone la merce per non svenderla. Che sia la sua ultima con la maglia bianconera? Più che le voci di mercato a me interessa molto di più la sua funzionalità. Se si deve comprare tanto per comprare, meglio valorizzare di più chi già c'è. Facendo loro un discorsetto sulla pazienza e sul sapere aspettare il momento. E se poi si deve comprare o vendere (e forse qualcosa va fatto) meglio farlo per qualcuno che non sia solo una pezza, ma che ci permetta di migliorare ulteriormente.
Ora che siamo al giro di boa è giunto il tempo di vedere chi di loro lì davanti sia ancora in grado di lottare che la testa. L'inverno sarà il filtro fotografico della classifica. Il periodo che porterà i nodi al pettine. Noi speriamo e contiamo di esserci. La nostra benzina sarà il ricordo di chi ci dava già per morti, in tv come sui giornali. Buon Anno.
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