Un girone fa. Sassuolo-Juventus 1-0 fu il punto più basso della nostra stagione. I titoloni si sprecarono, Alcuni si fregarono le mani talmente forte da cancellarsi le impronte digitali. Per i più eravamo finiti. La nazione era uscita dalla crisi economica (cit. Caressa) e l'ilarità tornava sulle bocche e sulle dita (digitali) di molti. Allegri era sulla graticola e molti tifosi juventini chiedevano la sua testa. Tranne me, che ero costretto a difenderlo manco se fosse un eroe bianconero, perchè davvero pensavo non fosse sua la colpa. Una crisi che pareva non volersi fermare, tanto che in quell'articolo scrissi: "potrebbe sempre piovere". Sembravamo tante pecore senza pastore e nessuno, neppure i più ottimisti, potevano vedere cosa ci sarebbe stato al di là del fiume; dall'altra parte dello specchio.
Mentre le altre parevano incapaci di approfittarne, passandosi il primo posto di mano in mano come una patata bollente, noi risalivamo. Tra quello 0-1 a questo 1-0, 18 vittorie su 19. Un intero girone di (quasi) sole vittorie. Un'intera serie A battuta per il terzo anno consecutivo, visto che il Bologna l'avevamo già purgata all'andata. Dal 12° a 1° posto in un girone. Dalle contestazioni per Min Allegri alle celebrazioni per Max Allegri e la sua panchina d'oro. Una curva che fischiava tutti è arrivata ieri a chiedere al suo allenatore, con quell'atto di spavalderia ottimistica tipico dei tifosi d'ogni colore, portarci a Milano per Maggio.
Ieri ognuno di noi, in cuor suo, ha agognato questa vittoria. Per tutto quello che avrebbe rappresentato e per tutto quello che rappresenta adesso che è arrivata. Come quel venerdì di Bologna, quando il pensiero della Champions ci fermò sullo 0-0, i miei timori erano quelli di non poter avere quest'ennesima soddisfazione. Quella che avrebbe chiuso il cerchio. La Juve però, appena entrata in campo, non solo fa subito capire di voler sbrigare la pratica velocemente, ma pare anche avere la voglia di dimostrare la sua superiorità. Quasi in risposta all'ennesima polemica, stavolta diretta da Sacchi e dalla sua ossessione per il bel gioco, anche a discapito del risultato; mandando a dire al suo galoppino Pistocchi che il suo culto per la sconfitta non fa per noi e che se vogliamo possiamo anche praticare un calcio bello ed equilibrato. Il solito vecchio gioco ad equivocare la famosa frase di Boniperti, pur di elevare ogni loro sconfitta.
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Bella e simbolica è stata allora questa vittoria, per i motivi sovra elencati, arrivata persino con risultato speculare dell'andata. Come il coro e gli striscioni dedicati all'allenatore. Ti ritrovi a pensare a quanto sia lontano un girone fa e quale cavalcata magnifica hai fatto. Una cavalcata fatta di 18 vittorie su 19. Un'impresa che, solo perché si tratta della Juve, non viene compresa a pieno da questa nazione.
A tutti i tentativi che l'antipopolo fa per ridimensionarci, stiamo opponendo, di anno in anno, record che rimarranno come tatuaggi indesiderati sulla loro pelle. Non gli resta che continuare a metter su polemiche sterili oltre che false, come quella sull'assenza Berardi, uno che nelle ultime tre partite contro di noi non è mai mancato. Fingendo di dimenticare da quanto tempo, ad esempio, Di Natale non gioca contro il Napoli. Sacchi, Pistocchi, il Mattino, Caressa e tutta la combriccola cerca di prenderci per sfinimento fuori, laddove non possono farlo sul campo. A tutta questa gente a noi piace rispondere così.
A tutti i tentativi che l'antipopolo fa per ridimensionarci, stiamo opponendo, di anno in anno, record che rimarranno come tatuaggi indesiderati sulla loro pelle. Non gli resta che continuare a metter su polemiche sterili oltre che false, come quella sull'assenza Berardi, uno che nelle ultime tre partite contro di noi non è mai mancato. Fingendo di dimenticare da quanto tempo, ad esempio, Di Natale non gioca contro il Napoli. Sacchi, Pistocchi, il Mattino, Caressa e tutta la combriccola cerca di prenderci per sfinimento fuori, laddove non possono farlo sul campo. A tutta questa gente a noi piace rispondere così.
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