domenica 10 aprile 2016

Serie A 32> Milan vs Juventus 1-2 - Knocking On Gigi's Door

Solo in Italia si può mistificare la solidità devastante di questa squadra con una testata inesistente di Bonucci. Una squadra che riesce ad essere concreta e vincente anche quando non offre prestazioni esaltanti. Laddove gli altri per vincere devono per forza fare grandi partite, perché se poco poco calano il ritmo sono fottuti (vedi Udinese-Napoli), la Juve mette sul banco l'esperienza, la forza e il cinismo di tutta una squadra. Squadra che è al tempo stesso compagine compatta e somma dei singoli, in un binomio intercambiabile e indissolubile. Un binomio che neppure i numerosi infortuni hanno scalfito, mentre per altri la giusta squalifica di un unico giocatore rappresenta una sciagura biblica, contro cui protestare scomodando anche il Papa.

Prendiamo ad esempio la partita di ieri, in cui il Milan parte decisamente meglio di noi. Un Milan fortificato dal ritiro post Bergamo a cui rimangono due unici obiettivi che ci vedono come antagonisti: il primo era non sfigurare contro di noi ieri, il secondo è la finale di Coppa Italia. Siamo dunque (collateralmente) l'unica cosa che potrebbe salvarli dal baratro completo. Un buon Milan, si diceva, ma non per l'intera partita. E' ad esempio bastato il loro vantaggio per darci la scossa decisiva che ha portato al nostro pareggio. In mezzo giusto quella traversa e quella schiacciata NBA di Balotelli, poi il Milan si è lentamente spento sino a soccombere nel secondo tempo, quando la Juve ha preso le redini della partita e l'ha portata in porto con relativa tranquillità. Un Milan come il suo Balotelli, tutto cuore e irruenza ma con poca concretezza.



Noi spietati, ma mica spietata come quell'Inter di inizio stagione! Quella cosa ha un altro nome e una nazionalità che pare balcanica. Quello e Kulovic e lo si è visto anche ieri, vittoriosi con gli avversari che prendevano tre pali ma alla fine condannati anche dalla matematica. A sei partite dalla fine e con un distacco di 18 punti è dunque ufficiale, i sogni d'autunno si sono per voi spenti.

Ci sono bastati pochi sprazzi di "buona partita" per rimontala per poi gestirla ottimamente, col Milan ormai domato e costretto all'angolo. Loro (forse) avrebbe potuto far punti solo se avesse mantenuto la costanza iniziale. E non è per nulla stata una vittoria semplice da ottenere, checché ne dicessero le previsioni dell'andata fatte anche da juventini, anche illustri. Milan-Juve non lo è mai stata, storicamente. Fatto eccezione per i 1-6 vari di lippiana memoria. Questa è la Juve! Forte (per non ridire "epocale"), compatta e all'occorrenza spietata, che annovera giocatori al suo interno che possono fare la differenza anche nei rari periodi di crisi di squadra. Giocatori come Mandzukic, che segna pochi gol ma tutti con elevato peso specifico, o come Pogba osannato, criticato, per alcuni sopravvalutato e da altri erroneamente denigrato. Un giocatore che dimostra di avere ancora margini di crescita ma che quando inizia a fare il proprio dovere sono dolori... per gli avversari. Dal palo su punizione al gol, in una serata anche sua. Giocatori come il giovane Rugani, che cresce in mezzo a colossi come Barzagli e Bonucci (ieri) e conserva comunque il suo record senza gialli dopo 50 partite di Serie A.

Giocatori come Buffon, uno che sa passare splendidamente dalle parole ai fatti. Uno che dopo una settimana, arroventata dall'incendio doloso appiccato da Napoli, va ai microfoni e con un analisi disarmante dice:
"Mai come quest'anno la Juve ha tolto a chiunque ogni alibi. Difficile aggrapparsi a qualcosa, anche se poi dicono "Eh, però nei momenti decisivi, la Juve...". Mi fa sorridere, non ridere. Perché tutto è relativo: in un momento che poteva essere decisivo, a Sassuolo, al 25' la Juve è rimasta in dieci per una doppia ammonizione a Chiellini e dopo 10 minuti c'era un rigore sacrosanto su Sturaro che grida vendetta davanti a Dio. Poteva essere la pietra tombale. Però mi sembra che chi è andato in conferenza abbia mirato ad altro tipo di responsabilità e colpe: è la vera differenza".

E cosa puoi aggiungere a queste parole? Ben poco perché l'analisi è perfetta. Tanto perfetta che lo stesso poi scende in campo e compie una prestazione miracolosa e pazzesca. Un vecchietto che, per alcuni, non dovrebbe più presentarsi a Coverciano ma che rimane, nei fatti, il migliore portiere d'Italia tra una massa di imparzialoni che sbatte i piedi come i bambini. Ieri la sua serata è stata pazzesca, per alcuni si potrebbe usare il termine illegale, più congeniale al loro metodo di ragionamento. Una prestazione sbattuta in faccia anche a quei milanisti che ancora lo denigrano, non per le sue immense qualità, ma solo per quelle parole anti-ipocrite pronunciate dopo quel famoso "gol di Muntari". Ma come si può non vedere che portiere è? Solo in Italia qualcuno può farlo, qualcuno con l'onesta intellettuale di bancone della frutta.

Questo qualcuno ha raccolto nuovi iscritti, perchè quest'anno le richieste di trapianto di fegato sono iniziate a piovere anche dalla TV e dai giornali. Giornalisti che cercavano di mantenere una debole resistenza sono scoppiati di fronte alla possibilità del quinto scudetto consecutivo. Già antagonisti come Pistocchi, Crosetti, Ziliani (no vabbè, Liguori non si conta perchè è l'Emilio Fede dell'antijuventinità) prendono un PC o uno Smartphone e iniziano a fare concorrenza spietata a Ruttosport. E spunta il medico svedese che dà la prima pagina per i loro giornali e la smentita per le loro "tasche". Oppure l'Espresso che confonde l'Ufficio Fonseca, implicato nelle Panama Papers, con Daniel Fonseca, ex Juve e non solo ma stampato in copertina con tanto di maglietta bianconera. Così da qui al gol di Muntari è un passo. Un gol che non solo ha deciso quel campionato ma anche tutti i fallimenti del Milan fino ad adesso.

Allora perchè non fischiare Allegri? E' colpa sua se dopo di lui hanno cambiato diecimila allenatori. Un allenatore che dopo aver vinto anche con la Juve resta scarso, più scarso dei Brocchi che son venuti dopo di lui e sono stati cacciati a calci. Allora continuate così, prendete tutti gli alibi che volete. Sventolate pure, allo stadio, tutti quei fazzoletti che usate per piangere. Sventolateli per protestare "contro gli arbitri" (anziché per gli arbitraggi) e contro un sistema che vi vede tra i banchi della maggioranza e a noi in quelli dell'opposizione.  Ribellatevi e sbattete i piedi perché non potete far altro contro le nostre 21 vittorie in 22 partite. Contro i nostri unici 2 gol subiti nel 2016. Contro questo Buffon da record.


Sacchi ieri ha detto che non è basato l'handicap che ci siamo dati ad inizio stagione, io dico che rosicate di più proprio per questo. Perchè vi abbiamo mostrato che eravamo talmente forti da recuperare e voi vi eravate illusi tanto allora da vedere ora il vostro sogno frantumato. Ma noi ci distinguiamo da voi anche nel fatto che oggi continuiamo a dire: "testa bassa, pedalare perchè non è ancora finita".

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