giovedì 22 settembre 2016

Serie A 5> Juventus vs Cagliari 4-0 – Giocare per dimenticare

A soli quattro giorni dal blackout mentale avuto al momento sbagliato nel posto sbagliato l'opportunità era quella di giocare per dimenticare, e soprattutto tornare alla vittoria. Anche a discapito del fatto di affrontare tre partite a settimana. Ma di questo dobbiamo ringraziare soprattutto i geni della lega che scientemente inseriscono questi turni infrasettimanali tra le due di coppa. D'accordo qualcuno obbietterà che abbiamo la squadra per affrontare tali impegni, ed è vero, ma magari tra questi troviamo anche quelli che han fatto un sacco di cagnara per il turnover coi prescritti, chiedendo la testa di Allegri per una sconfitta ogni cinque mesi. 

Ora non so se, come dice Allegri, Inter-Juve sia stata "la più brutta partita degli ultimi 30 anni", ma di sicuro è stata la Juve più brutta degli ultimi anni. Perciò vincere era fondamentale. Sulla carta il Cagliari era la prima avversaria morbida da questo inizio stagione. Un inizio impegnativo che tra Fiorentina, Lazio, Sassuolo e Inter è fruttato comunque nove punti su dodici. Vittoria è stata e senza perdere altro tempo in sorprese fuori pronostico. Liquidiamo il Cagliari burocraticamente come un foglio da protocollare. Un Cagliari che ha avuto la sfiga di capitare sotto le grinfie di un leone ferito e assetato di rivalsa. Il Cagliari del talismano Padoin, tornato al JS e salutato dalla curva col solito coro, e di Marco Storari, due degli ex più amati. Ci spiace per loro, troppo importante era vincere per respirare e respingere quelle pressioni interne cresciute dopo l'esperimento horror andato male di sabato scorso. So che se ne faranno una ragione. 

Strorari, pur in serata di grazia, nulla ha potuto contro questa Juve. Quasi sfortunato sulle deviazioni, la prima delle quali toglie a Higuain per dare a Rugani (per lui è la prima gioia con la maglia bianconera) mentre la seconda ridà al Pipita quel che invece doveva essere di Pjanic. E se sulla rasoiata da fuori area di Alves nulla ha potuto, contro il protagonista delle nostre due ultime Coppe Italia ecco che ci si mette anche il compagno Ceppitelli, che devia nella propria porta vanificando la sua parata su Lemina. Per il resto se non era per lui sarebbe finita anche peggio per i sardi. Nega la gioia sia a Pjanic (una punizione dalla sinistra che già avevamo visto dentro) che al controverso Hernanes (che alla fine ottiene comunque qualche applauso). E quando non ci pensa lui, Sandro nel primo e il Manzo nel secondo (subentrato al Pipita), la sparano a lato da posizione più che interessante. 

Si scrolla la polvere di dosso anche Higuain, che un po' di sfortuna aveva avuto in questi giorni e che avrebbe meritato di più persino in questa partita. Un signore che nelle prime cinque giornate con la maglia bianconera ha già segnato quattro gol, con la concorrenza che c'è storicamente da noi in quel ruolo e senza soffrire alcun ambientamento. Uno che in questa partita, nei primi quattro tocchi palla, oltre al gol confeziona un assist involontario, un palo scheggiato e un occasione fallita di un soffio. 

Piccolo spazio anche per Pjaca, il tipico ritaglio riservato lo scorso anno a Zaza, e per poco non la mette dentro. Pazienza anche per lui, non mettetegli pressione. Come pazienza abbiate con Dybala, volenteroso ma sempre un po' troppo arretrato qualche opportunità la spreca pure, anche se non eccessivamente nitida. Chissa che il suo momento non coincida con il gol dell'ex contro il Palermo. Ad ogni modo alla Juve l'importante non è mai stato l'affermazione in classifica cannonieri del singolo ma del gruppo. Perciò ritornerà anche il suo momento. 

Per la serie "non dobbiamo farci mancare nulla" dobbiamo registrare il problema all'adduttore per Gigione Buffon, sostituito nel secondo tempo da Neto, anche lui inoperoso. Speriamo che non sia nulla di serio. 

Inevitabilmente allora i riflettori si spostano alle nostre avversarie e alle perle offerte da Sarri che per la prima volta parla di fatturato e del fatto che essendo il loro il quinto in Italia han giusto l'obbligo di arrivare quinti. Lo stesso ci fa sapere che non vorrebbe lamentarsi degli arbitraggi ma che deve. Mettete che passi per uno che sta sempre lì a lamentarsi! Meglio passare la palla a qualche comunicato ufficiale della società in cerca di compensazione

Ad ogni modo era giusto una parentesi la mia, non è giusto parlare delle altre. Qualcuno ha persino elogiato la Juventus per aver lasciato al Napoli il primato per la festa di San Gennaro. Battuta goliardica di ben altro tono rispetto a cosa sono abituati loro, ma che rimane nella cornice delle prime cinque giornate. Siamo troppo stanchi dei campionati commentati partita per partita come se ognuna fosse una finale. Di giudizi dati su squadra ed allenatore che si fermano al risultato e non alla prestazione e che cambiano ad una ogni alito di vento. 

Franco di Burro ad esempio si gode i titoli di chi ci crede, quelli che "rischia l'esonero" ed ora può vincere lo scudetto perché ha avuto la fortuna di beccarci mezzi addormentati. Buon per lui (e loro) perche chi vince ha sempre ragione (finché lo fa). L'olandese deve ancora mettere in croce un paio di parole d'italiano che subito gli intervistatori corrono a tradurgli le frasi "contro" l'analisi dei inter-Juve fatta da Allegri. Ma come ho detto le chiacchiere son talmente premature che persino le polemiche sono acerbe. È comunque, come ha detto ieri Sconcerti in una nuova perla di saggezza, "la classifica dei giorni dispari non conta" perciò…

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