giovedì 27 ottobre 2016

JACK REACHER (punto di non ritorno) - Edward Zwick

Torna al cinema Tom Cruise con quello spaccaculi di Jack Reacher, personaggio nato dalla penna di Lee Child e protagonista di una collana di libri che dal 1997 ad oggi conta una ventina di episodi. In questo secondo capitolo il maggiore in concedo Jack (senza secondo nome) Reacher dovrà occuparsi meno di spionaggio e più di una minaccia concreta ed esplicita. Perde quindi in "intelligenza" e ironia e si trasforma nel più classico degli action movie in stile anni 80 privo di orpelli. Quelli in cui l'antagonista è la nemesi del protagonista, risultando più duro da eliminare. Un classico di tutti i secondi capitoli.

Di solito in questi seguiti capitava appunto questo, si perdeva il carattere di novità (ove mai ci fosse stato in questi tipi di film standardizzati) e si passava alla fase di maggiore empatia col protagonista. Magari questo personaggio scopriva di essere padre di una figlia di cui non conosceva l'esistenza e la trama si sviluppava attorno a questa rivelazione. Ebbene, più o meno, Punto di non ritorno (meglio conosciuto come Jack Reacher 2) gira su questo. Non è più il personaggio ad essere in pericolo ma i suoi "cari". Una ragazza appena conosciuta per telefono, nonché suo successore sulla poltrona come Maggiore, nello stesso quartier generale della polizia militare di Washington D.C., e appunto una ragazzina che pare sia sua figlia... Jacky Jacky che ci combini?

How I Met Your Father
Ad ogni modo il corteggiamento non è neppure iniziato, i due si conoscono solo per telefono e lui decide di invitarla a cena (una fase che al cinema si esaurisce nel primo minuto) e parte per incontrarla. Però Jack Reacher è uno che, come si sa ormai, è come Maometto con la montagna: Se non va lui ai guai sono loro a cercare lui, o quanto meno si incontrano a metà strada. Fatto sta che entrando nell'ufficio di Susan ci trova un uomo. Niente equivoci è "solo" che Susan è stata arrestata per tradimento e rischia la corte marziale (#fiuuu). Scommettiamo che è tutto un complotto ordito ai suoi danni? Manco a dirlo, e Jack dovrà tirarla fuori dai guai. Naturalmente incastrano anche lui e dovra' tirare fuori entrambi. Nel frattempo scopre di essere padre... o almeno così dicono e che dovrà preoccuparsi anche dell'incolumità della figlia.

How I met your father, verrebbe da sottotitolarlo visto la protagonista femminile (Cobie Smulders) e la questione della paternità, se non fosse che di ironia ve ne è pressoché nulla e non ci sono giri di letto. Jack è come Batman, non ha mai tempo per certe cose, perciò le parti romantiche sono lasciate ad altri film del genere. Tom Cruise ci sguazza in questi ruoli ed ha sempre l'occasione per diminuirsi gli anni. 
"Stiamo inseguendo il maggiore (Tom: ex maggiore) Jack Reacher, castano, un metro e tanta voglia di crescere e sulla quarantina". Sì, ad una gamba! 
Lui è l'uomo che non deve chiedere mai, di quelli che si fanno la doccia col Denim, oltre ad essere è un tipo piuttosto solitario (l'ho già paragonato a Batman?) che deve combattere da solo contro le ingiustizie.

Un secondo capitolo, dunque, che pur non rimanendo ai livelli del primo non è del tutto una ciofeca (come il vino comprato allo spaccio del distretto da Bud per la cena con Galina) sono due ore che passano classicamente e poi si dimenticano. Di certo, visto il numero dei romanzi pubblicati, se il film va bene non ci libereremo presto del personaggio. Forse qualcuno già ci è affezionato. Poi se non dovesse accadere... oh... amici come prima e Tommy si troverà subito un altro personaggio spaccaculi come piace a lui.

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