venerdì 24 marzo 2017

5 motivi per i quali Steve Hackett è uno dei migliori chitarristi della storia del rock

Proprio oggi è uscito il nuovo album (The Night Siren) dell'ex chitarrista dei Genesis. In attesa della recensione (che pubblicheremo nei prossimi giorni) vediamo 5 motivi per i quali Steve Hackett, sebbene non goda di grandissima notorieta', puo' essere considerato a buon diritto uno dei piu' importanti chitarristi della storia del rock

1) I Genesis hanno cambiato genere quando e' andato via lui

Come molti sapranno la carriera dei Genesis e' divisa in due fasi ben distinte: la cosiddetta "era Gabriel" (contraddistinta da album piu' ricercati e appartenenti al progressive rock) e "l'era Collins" (quando il gruppo ha virato su sonorita' piu' pop e immediate). Tuttavia, sebbene secondo buona parte del pubblico la fase piu' progressiva terminò con l'abbandono di Peter Gabriel, fu con l'uscita dal gruppo di Steve Hackett che i Genesis decisero definitivamente di cambiare genere. "A Trick of the Tail" e "Wind & Wuthering" pure se con Phil Collins alla voce mantenevano pressoche' intatte quasi tutte le caratteristiche dei lavori precedenti. Probabilmente a livello sonoro ha inciso quindi molto di piu' il suo abbandono piuttosto che quello del cantante.

2) E' stato ed e' un innovatore

Molti sapranno che il tapping non e' stato "inventato" da Eddie Van Halen. No, neanche da Steve Hackett. Tuttavia probabilmente proprio Hackett e' stato il primo a portare questa tecnica all'interno di un contesto rock, consegnandolo alla massa. Non bisogna dimenticare poi altre tecniche da lui sperimentate, come lo Sweep-picking




3) E' uno dei chitarristi piu eclettici e prolifici in circolazione.

Di solito un chitarrista e' legato maggiormente ad un genere musicale (che sia il blues, il metal, l'hard rock ecc.), Hackett invece ha suonato di tutto e non e' un modo di dire. Dal prog degli esordi, all'AOR dei GTR, alla musica classica di "Bay of Kings" e "Momentum", ha sfornato dischi pop come "Cured" o il piu' recente "Squackett", ha suonato pezzi blues singoli o composto interi album che appartengono a questo genere musicale ("Blues with a feeling"), ha avuto un'infatuazione per la World music ("Till we have faces"), tornata poi prepotentemente nell'ultimo album, ha suonato pezzi hard rock (basta ascoltare alcune cose di "Darktown" o "Wild Orchids")...
Insomma non si e' fatto mancare nulla.
Non bisogna poi dimenticare che Hackett e' ormai un over sessanta e va per i settanta, eppure a differenza di tanti altri artisti anziche' diradare la sua produzione l'ha accellerata. "The night siren" e' il nono album in studio (se consideriamo anche quelli di musica classica) dal 2000 in poi e il quarto album negli ultimi 6 anni, senza dimenticare i vari e lunghi tour dal vivo. Un vero e proprio stakanovista


4) Ha valorizzato interi pezzi anche con una sola nota (o quasi). 
Molti pezzi dei Genesis sono ricordati per la maestria di Tony Banks: Mad man Moon, Carpet Crawlers ad esempio. E' vero, sono brani che hanno il loro meglio nelle parti di tastiera e pianoforte, la chitarra è cosi' in secondo piano che quasi sembra non esserci, eppure provate ad eliminarla...quei pezzi non sembreranno piu' gli stessi. Quelle poche note in sottofondo contribuiscono a dare a quelle composizioni una magia tutta particolare e unica, come una ciliegina che completa una torta già ottima di suo. Un piccolo miracolo.


5) Non e' mai stato un chitarrista appariscente ma ha influenzato tantissimi musicisti.

Il vero banco di prova finale per un'artista e' la sua capacita' di influenzare gli altri. Hackett e' sempre stato totalmente al servizio della musica, non ha mai utilizzato orpelli: perfino all'interno di un gruppo che non lesinava su costumi, scenografie, luci in grande stile lui suonava quasi sempre da seduto, alla maniera di Robert Fripp. Eppure nonostante questo, pur non raggiungendo la massa, e' riuscito a influenzare decine di musicisti appartenenti ai generi musicali piu' diversi (Brian May, Steve Rothery, Steve Harris, Eddie Van Halen, Alex Lifeson...). Un merito non da poco.

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