sabato 8 aprile 2017

L'ultimo momento di gloria di Nathan Drake - UNCHARTED 4 - Naughty Dog - (2016)

Uncharted e' sempre stata la saga di videogiochi scanzonata per eccellenza. Il protagonista, Nathan Drake, e' il prototipo dell'avventuriero a caccia di tesori che continua a far battutine e non si prende mai sul serio, un ragazzo che va sempre in cerca del pericolo e che in fondo ha paura di "diventare grande". Tutti pero' prima o poi devono fermarsi, prendersi una pausa, crescere.
Uncharted 4 e' in fondo questo: una svolta, la svolta definitiva, non tanto dal punto di vista del gameplay (le meccaniche sono quelle rodate dei capitoli precedenti) o della grafica ma dal punto di vista della trama e del suo protagonista. Si nota fin subito il fatto che, rispetto ai capitoli precedenti, si è data molta più importanza all'approfondimento psicologico e al contrasto tra la nostalgia per il passato e il bisogno di chiudere un cerchio e cominciare qualcosa di totalmente diverso. Nathan si e' sposato, ha un lavoro "onesto", cerca di tenersi fuori dalle "avventure" ma quel suo spirito d'avventura e' sempre presente, come un prurito che non va mai via, il desiderio di restare bambini e continuare a sognare (come ci hanno insegnato film come Goonies).


Se i capitoli precedenti a livello di narrazione erano sempre stati positivi, a livello di trama avevano invece mostrato sempre una certa derivatività, una leggerezza che  a volte sconfinava nel ridicolo (come dimenticare i "non morti" del primo capitolo che spuntavano all'improvviso). Quest'ultimo capitolo invece è un lavoro molto più curato e maturo anche sotto questo punto di vista. Resta pur sempre un Uncharted ma gli sviluppatori hanno dimostrato di aver imparato da quanto fatto su The Last of Us, donando un contesto più sfaccettato alle vicende.


Un bel posto per una gita

Uncharted 4 mette il tassello definitivo sulle vicende di Nathan Drake, lo fa in maniera perfetta: non vuole stravolgere le meccaniche di una serie gia' ben conosciuta ma mira a "chiudere in bellezza" un percorso, cominciato 10 anni fa in modo quasi grezzo ed incerto col primo capitolo della saga, permettendoci di assistere all'ultimo grande momento di gloria di uno dei personaggi piu' iconici dell'ammiraglia Sony, una specie di ultimo saluto prima di passare ad altro. C'e' spazio perfino per degli inusuali momenti di commozione e nostalgia, che raramente si sono visti in una saga sempre scanzonata e priva di momenti piu' riflessivi.

Tecnicamente poi siamo su livelli eccelsi: la grafica è tra le migliori mai viste per una console, le animazioni sono straordinarie, cosi' come il doppiaggio (al solito ben confezionato anche in italiano), stavolta, ancor piu' che in passato sembra di "giocare un film", un film caciarone e scanzonato ma che sa lasciare anche qualcosa all'utente a livello di emozioni.
Anche la durata e' molto piu' estesa rispetto ai capitoli precedenti (circa 15 ore, contro le massimo 9-10 ore degli altri) e il gioco si prende ancora piu' tempo per raccontare e mostrare anche piccoli momenti di vita, con un uso esagerato di flashback e flashforward che pero' non incasinano l'intreccio che si mantiene sempre coerente e lineare.
A livello di gameplay le novità sono davvero poche, ma non era questa l'intenzione degli sviluppatori: si volevano offrire delle meccaniche già ben conosciute e con le quali l'utente di vecchia data si sarebbe trovato immediatamente a suo agio 

E' un tipo pacifico (nelle cutscenes) ma non fatelo incazzare


Uncharted 4 e' insomma un ultimo regalo ai fan, un gioco costruito per loro, per chi ha giocato negli anni gli altri capitoli della saga, sempre in attesa di un capitolo successivo. Stavolta invece e' davvero la fine, un finale incredibilmente scontato eppure geniale, essenziale ma nostalgico, la fine di una saga e, a suo modo, di un era videoludica.

Voto 9+

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