mercoledì 3 maggio 2017

UCL Semifinale A> Monaco vs Juventus 0-2 - Pipitato di Monaco


E ritornano alla mente echi di un estate fa. Echi di rosiconi che ci dicevano: "Con tutto quello che avete speso come minimo dovete arrivare in semifinale di Champions". "Ma poi quel traditore, quel bidone, quel panzone... mai decisivo in coppa..." mentre sul loro volto si disegnava un ghigno nascosto e accigliato. Un ghigno che celava la speranza che non fosse così. Invece il loro obbiettivo minimo l'abbiamo raggiunto. Non solo, l'abbiamo anche mezzo superato. Vincendo 2-0 in casa dello spauracchio monegasco, del nuovo feticcio Mbappè, nello stadietto ricco ricco... e indovinate chi ha segnato!

L'estate torrida li aveva fiaccati. Prima Pjanic poi il Pipita. Nell'arco dell'anno li abbiamo visti consolarsi con il gioco degli altri. Quello del circo degli zero titoli. Quelli che: "se beccano il Barcellona voglio vederli... qui in Italia si scansano in Europa invece..." Ed invece han visto scansarsi anche il Barcellona. Stasera in molti speravano in un nostro scivolone. Nella sera in cui l'ennesima fastidiosa telecronaca Pardo-Serena, non solo ci faceva rimpiangere il grande Claudio (Zuliani, Zuliani, perchè ci hai abbandonati?) ma persino Piccinini. Ogni singolo mugugno delle principesse monegasche, a terra ad ogni minimo contatto, si trasformava nella moviola più veloce del west. Persino più fastidiosi di Jardim. C'erano una volta i telecronisti italiani in coppa.

Una Juve che parte bene ma fatica nel tarare le proprie azioni. E' nell'attesa di questo reset che i monegaschi prendono coraggio e provano a spingere, sfruttando la loro freschezza e la loro velocità. Una Juve che in qualche istante ha sbagliato un po' troppo, rischiando più del dovuto, anche se la difesa ha retto ancora una volta. Ancora soltando due reti subite in questa competizione. Mbappè qualcosa l'ha fatta, Falcao ci ha provato, Glik invece rimane il solito chiacchierone, con i suoi ricordi e propositi violenti che per fortuna non concretizza.

Questa Juve dimostra ancora che per vincere non servono le chiacchiere ma il cinismo. E stasera lo fa in grande stile, dando due schiaffi a chi ci dice che siamo incapaci di giocare bene. Due schiaffi rapidi e bellissimi, in faccia a chi ci ripete che il nostro gioco è brutto. Il primo schiaffo arriva, con la sua rapidità e bellezza, in contropiede, con Alves che con il tacco libera il siluro di Higuain; assieme al nostro urlo. Il secondo sempre dalla penna di Dani Alves, una traiettoria al bacio per l'inserimìento rapace del Pipita. Si è sbloccato come Vialli nel 96. Con buona pace di quelli a cui era rimasta solo la scusa di un Higuain che non segnava in Champions ed aveva passato una settimana a rimarcarlo in tutte le salse. Ma poi Dani Alves, cioè quello che anche secondo gli stessi juventini era un bidone, non serviva... ma che partita ha fatto! ma che assist ha fatto! Anche stasera le chiacchiere sono rimaste a zero

E poi Buffon, come possiamo non citare Buffon stasera? Quello che insieme a tutti noi meriterebbe un anno d'oro. Anche stasera un paio di splendidi interventi miracolosi e decisivi. In faccia a chi lo denigra e a chi lo crede ogni volta finito. Allegri che sprona persino Pjanic a fare meglio, rimarcando quanto sia "arrabbiato" per tutte le volte che gli "manca la corrente". Dimostrazione che ancora nulla è finito. Lui lascia Cuadrado in panchina e ripropone la genialata di Alves al suo posto (con Barzagli dietro) mossa che raddoppia i frutti che aveva già dato a Bergamo. Atalanta, hai capito quanto sei diventata forte?

Siamo nel bel mezzo del ballo e vogliamo sfoggiare il nostro vestito nuovo, ridando anche lustro ad una maglia che quest'anno (quella blu) finora aveva significato solo pareggi, ma il cui colore alla mente rimanda ricordi dolcissimi. Prima di poter vedere dove possiamo arrivare, stasera vogliamo fermarci in mezzo alla pista ad osservare le luci. Domani bisogna svegliarsi presto per il derby e cercare di chiudere il primo obbiettivo, prima possibile. Che il gran ballo continui...

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