domenica 30 aprile 2017

Big Big Train - Grimspound (2017)

I Big Big Train sono un gruppo inglese. Nel loro caso definirli tali però non è semplicemente un modo per indicare la provenienza dei suoi componenti, loro sono "musicalmente" inglesi. Ascoltare uno dei loro dischi è come immergersi letteralmente nelle terre d'Albione, respirarne i profumi, trovarsi in quei luoghi, viaggiare con la mente. Anche i testi aiutano a questa "immersione", dipingendo paesaggi e sfondi tra il solare e il nostalgico.
Grimspound, sfornato appena ad un anno di distanza dal precedente Folklore, non è che l'ultimo tassello di questa epopea britannica e si conferma sui buoni livelli dei dschi precedenti.



Un'introduzione fatta di calma apparente apre il primo pezzo dell'album, Brave Captain. Ma all'improvviso viene spazzata via da un riff che mescola chitarre e violini, poi la confortevole voce di David Longdon ci conduce verso un viaggio di piu' di 12 minuti dove non mancheranno diverse "fermate" nelle quali il pezzo abbandona delle sonorita' per abbracciarne altre. Una di queste ad esempio trasforma quella che sembra fino ad allora  una ballata in un pezzo tipicamente prog condotto da riff insistenti di tastiere. Le chitarre creano poi un'atmosfera epica ma grande spazio e' riservato anche ai violini. Un ottimo modo per cominciare, forse ai primi ascolti il brano fatichera' a carburare ma col tempo affascinerà.

On The Racing Line è uno strumentale "sbarazzino" e dalle spiccate influenze jazz, condotto da assoli di piano e tastiere. Gli altri strumenti fungono da contorno. Nella seconda parte piu' "rilassata" si affacciano i fiati e i violini e, soprattutto, la chitarra elettrica. Un pezzo non eccezionale ma sicuramente gradevole.

Experimental Gentlemen presenta una prima parte insolitamente scontata, con un "ritornello" che sa di già sentito ma successivamente  si "apre" e diventa molto arioso e floydiano, grazie ad un ottimo uso delle tastiere e, soprattutto, dai violini qui decisamente in primo piano. Ad un certo punto il brano sembra concluso ma invece riparte e va avanti per altri 3 minuti condotto dal piano e dai violini che creano atmosfere  solenni, nel classico stile del gruppo. In definitiva un pezzo che regala diverse chicche inaspettate.
Meadowland e' un breve bozzetto acustico con un bravo Longdon ad impreziosire col la sua voce il tutto, mentre la title track comincia come una ballata pastorale, con un ritornello davvero efficace ed evocativo, si trasforma poi in un pezzo folk condotto da un riff di chitarra che profuma d'antico cosi' come il finale affidato soltanto ad un coro di voci.

The Ivy gate ha un'introduzione piuttosto misteriosa sulla quale si affaccia stavolta una voce femminile. Le atmosfere sono sempre molto vicine al folk ma piu' oscure, anche piu' potenti a tratti, con un uso dei sintetizzatori piu'  massiccio. L'utilizzo dei cori è ottimo, così come il modo nel quale è strutturato il pezzo, che si chiude in modo simile a come si era aperto.
A Mead Hall In Winter è il pezzo più lungo dell'album e, nonostante sia anche quello più progressivo, è uno dei più gradevoli all'ascolto fin da subito. Molto piu' vicino al neo prog piuttosto che al prog classico, per l'uso delle tastiere e delle chitarre. Siamo vicini ai Marillion come sonorita', anche se le venature jazz e folk sono comunque presenti e donano alla suite un'atmosfera epica. la seconda parte e' ancora piu' progressiva e gli assoli di tastiere si alterano a parti piu' rilassate condotte da un Longdon in grande spolvero. Forse il pezzo migliore dell'album.
La conclusiva As the crown flies e' una semi-ballad molto gradevole con un ottimo utilizzo dei violini e delle chitarre acustiche. Forse poco originale, anche rispetto al resto del disco, ma presenta una gradevolezza sonora, tipica del gruppo, che fa dimenticare immediatamente la sua "decifrabilità".



Ancora una volta insomma i Big Big Train ci regalano un album ben suonato, evocativo, pieno di sapori, dove la tradizione del prog degli anni 70' viene condita con arrangiamenti e sonorita' moderne. Un album classico e nostalgico eppure fresco e attuale, forse inferiore al precedente ma che resta comunque sulla sua scia

Voto 8--


1. Brave Captain (12:37)
2. On The Racing Line (5:12)
3. Experimental Gentlemen (10:01)
4. Meadowland (3:36)
5. Grimspound (6:56)
6. The Ivy Gate (7:27)
7. A Mead Hall In Winter (15:20)
8. As The Crow Flies (6:44)

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