mercoledì 21 giugno 2017

Better Call Saul - Stagione 3 [Serie TV 2017]

La recensione della seconda stagione di Better Call Saul si chiudeva con la citazione di quell'easter egg (FRINGSBACK) destinato a creare grande attesa per la stagione successiva. Dunque alla fine Gus Fring è tornato? Si, è tornato, redivivo, molto più in carne (soprattutto in faccia, rispetto a come lo avevamo lasciato in Breaking Bad) e già perfettamente inserito in quel doppiogiochismo criminoso che da sempre lo ha caratterizzato (spietato boss della droga e assassino eppure gentile e apparentemente compassionevole con chi lavora nelle sue attività "legali"). Sarà lui il terzo incomodo ad inserirsi tra Mike e la sua voglia di vendetta dei confronti di Hector Salamanca.
A questi tre personaggi verrà affidata ovviamente la parte piu' breakingbadiana della serie. Eppure paradossalmente rispetto alle due precedenti stagioni Mike appare più defilato, importante nelle prime puntate ma messo un po' in disparte per dare più spazio ad un outsider come Nacho Varga. Quest'ultimo si rivelerà infatti fondamentale non solo per il prosieguo della stagione (molta della parte crime affronterà il suo difficile rapporto con Salamanca e la voglia di non deludere il padre) ma per la stessa storyline del telefilm e di quella di Breaking Bad e regalerà i momenti di maggior tensione in questo terzo ciclo di puntate.


Come per le precedenti stagioni però il telefilm sara' diviso in due generi ben distinti: da una parte quello più simil Breaking Bad (sopracitato), dall'altra (la parte preponderante) avremo il "legal drama" con Jim McGill come protagonista; ancora una volta messo alle strette e costretto a barcamenarsi tra la sua voglia di far carriera e il suo lato da truffatore (che verra' a galla nei momenti di difficolta'). Stavolta subira' addirittura un processo che mettera' a rischio la sua carriera e i suoi sogni per il futuro. La situazione tra i fratelli McGill e' infatti ancora tesa. I fatti della precedente stagione arriveranno alle estreme conseguenze e i due si ritroveranno addirittura a fronteggiarsi in tribunale. 

Ti ho detto che sono sanissimo e non ho fobie. Ora ti dispiacerebbe spegnere la luce e staccare il telefono, il giradischi, la tv, il frigorifero...che sto per svenire?

Se la scorsa stagione si chiudeva con Chuck che metteva nel sacco Jim, in questa sara' Jim a cercare di vendicarsi proprio mentre il fratello crede di avergli finalmente distrutto la carriera. Chuck infatti, sebbene si mascheri dietro un arrogante "lo faccio per dargli una lezione, gli voglio bene, lo sto solo mettendo sulla retta via" ha una malcelata invidia per il fratello, quel fratello piu' giovane  e (apparentemente) meno bravo, che all'improvviso ha intrapreso la sua professione e (complici i suoi disturbi mentali) ne mette a repentaglio la credibilita'. Ora che la sua malattia gli ha precluso quell'importanza e quella visibilita' (quel potere in definitiva) di un tempo il suo unico modo per mostrarsi ancora superiore al fratello e' radiarlo, impedirgli di fare il suo stesso mestiere, eliminarlo professionalmente. Vero e' che Jim agisce secondo metodi non proprio ortodossi, ma se prima le azioni di Chuck erano apparse in fondo in qualche modo giuste, in questa stagione diventa ormai evidente che c'e' dell'altro sotto, il suo ripetere "voglio bene a mio fratello ma e' piu' importante la giustizia" e' una scusa che gli permette di credere di agire per un fine piu' grande. Accortosi ormai della natura psicologia della sua malattia sara' disposto a tutto pur di non abbandonare quello che ha costruito negli anni, anche a mettersi contro lo studio che lui stesso ha creato.
Si può dire che in questa stagione comincia davvero la "caduta" (emblematico il titolo della penultima puntata), il crollo da parte di tutti i personaggi principali della serie (Mike costretto a scegliere una stada che sa essere sbagliata solo per vendetta, Jim sospeso, Kim stritolata dal troppo lavoro e dalla necessità di tenere in piedi da sola lo studio legale). A ben vedere però la caduta maggiore, il punto di rottura, forse definitivo, è proprio quello di Chuck

Los Pollos Hermanos

La battaglia tra i due fratelli non puo' che distruggere entrambi, nessuno dei due puo' uscire vincitore ed entrambi saranno costretti a fare i conti con la propria impulsivita' e l'incapacita' di accettare la sconfitta (che li portera' ad insistere ancora ed ancora commettendo gli stessi errori). Una cocciutaggine che e' nell'indole di entrambi. Ma mentre Jim sarà costantemente non in grado di cambiare (in positivo o in negativo), Chuck compierà il passo decisivo verso l'autodistruzione. Incapace di venire a patti col tempo e con i suoi problemi mentali (troppo arrogante per accettare di farsi aiutare o per mettere da parte il rancore e la voglia di prevalere su tutti gli altri) finira' per inimicarsi non solo suo fratello ma anche amici, parenti, colleghi, e per autoisolarsi ulteriormente. 

"La realtà Jim è che tu non sei tra le mie priorità"

Jim invece, come detto, non è in grado di cambiare. Agisce male ma in buona fede, sbaglia e poi se ne pente, commette atti censurabili e discutibili (raggirare gli anziani che in fondo sono coloro che si fidano più di lui) e poi arriva ad autoumiliarsi e a rinunciare a milioni di dollari per rimediare. Prova sincero affetto per il fratello, prima lo distrugge in tribunale e poi si scusa e cerca in tutti i modi di riavvicinarsi a lui. Continua insomma a non sembrare mai sul punto di diventare veramente e definitivamente Saul. 
Per 3 stagioni ci siamo chiesti quindi quale sarebbe stata la causa scatenante della sua definitiva "trasformazione" e fino agli ultimi istanti dell'ultima puntata non riuscivamo davvero ad intravederla. In questo senso la scena finale "a cliffhanger" funziona proprio perche' sembra davvero segnare una linea di demarcazione, un punto di svolta decisivo, la conseguenza estrema di tutto quello che avevamo visto nelle stagioni precedenti.

Signor giudice, mio fratello è incazzato perchè, quando gli ho detto che quegli sbarbatelli non sanno chi sia Richie Blackmore, ha avuto voglia di riascoltare i Deep Purple ma non può. Lo capisce ora cosa devo sopportare?


Better Call Saul non è Breaking Bad, inutile cercare di trovarci più affinità di quelle che Gilligan ci mostra chiaramente. E' forse proprio per questo che pur essendo una serie apprezzata non gode dello stesso impatto e dello stesso credito da parte del pubblico (non della critica). Sono due serie che hanno  uno spirito piuttosto differente. Better Call Saul ha, come detto, dei momenti nei quali ricalca quelle scene d'impatto viste nella serie che ha per protagonista Walter White, ma sono ancora piu' numerosi i momenti ironici, ha la sua parte "criminosa" ma e' ancora piu' preponderante di questa la parte legal, ha un protagonista che subisce un'evoluzione ma non e' radicale ed eccessiva come quella di WW. I momenti di tensione vengono elargiti col contagocce.
Vince Gilligan è molto più interessato a mostrarci un pugno di personaggi in momenti anche apparentemente insignificanti della loro vita per mostrarci la loro psicologia. Anche quando di fatto non accade quasi nulla e la trama non evolve, si assiste alla consueta bravura nel raccontare il quotidiano rendendolo divertente, ironico, drammatico, geniale.

Molto simpatico, ma no, il disegno non simboleggia gli ascolti della serie
La terza stagione di Better Call Saul è in definitiva ancora una volta riuscita, ma stavolta il "cambiamento" dovrà essere definitivo, la linea di demarcazione dovrà essere quella di questo finale di stagione, per non rischiare di indulgere troppo in situazioni già viste e affrontate ottimamente in passato. La quarta stagione dovrà essere quella che ci consegnerà un nuovo Jim McGill: Saul.

PRO

- Solità capacità di non annoiare anche quando sembra non accadere nulla
- E' probabilmente la stagione della "svolta" definitiva
- Caratterizzazione dei personaggi e recitazione al solito eccellente

CONTRO

- Qualche situazione sembra già vista
- Mike "dimenticato" nella puntata finale
- Bisognerà attendere per la prossima stagione

Voto 8-

Nessun commento: