mercoledì 2 agosto 2017

Penny Dreadful – Stagione 3 [Serie TV 2016]


Di solito le serie tv di successo vanno avanti all'infinito, ripetendo se stesse ancora ed ancora, fino a diventare noiose e riservate solo ad un pubblico di fedelissimi, Penny Dreadful invece si è chiusa dopo appena tre stagioni e in fondo è meglio così. 
La serie di John Logan infatti non è mai stata particolarmente originale o efficacissima dal punto di vista della trama, ha sempre cercato di raccontare una storia più con le immagini e con le musiche che con un intreccio complesso. Reiterare questa formula per altre 4-5-6 anni non avrebbe fatto che rendere sempre più evidenti certi difetti che ormai sono presenti fin dalle prime puntate, trasformando una delle serie più poetiche e visivamente affascinanti degli ultimi anni in un mero esercizio di stile (e a tratti pur nelle sue sole 3 stagioni è stato molto vicino a quella soglia).

Il villain di stagione e il "mostro finale" non poteva che essere Dracula. Se in precedenza ci era soltanto stato accennato o avevamo visto ciò di cui era capace attraverso le gesta dei suoi vampiri, in questa stagione finalmente si palesa. Dopo averci provato inutilmente arriverà finalmente al cuore di Vanessa, complice l'assenza dei due uomini che fino a quel momento le erano stati più accanto. Se infatti Sir Malcom è in viaggio verso Zanzibar, Ethan è stato catturato e riportato negli Stati Uniti. Sola e depressa, Vanessa si affiderà agli aiuti di una psicologa che le consiglierà di fidarsi di più degli altri. Mai consiglio fu più sbagliato.
Come in una specie di "The last temptation of Vanessa", Dracula cercherà di convincerla a costuire assieme un nuovo mondo dove finalmente non sarà sola e non soffrirà. Peccato che quel mondo sia pieno di morte e sangue, dettaglio insignificante.


E così vi cerca un certo Dragonheart? Drakengard? Scusate, dimentico sempre i nomi, già dimentico il vosttro figuratevi se mi ricordo di questo essere che non so chi sia

La terza (ed ultima) stagione di Penny Dreadful è quindi, se possibile, ancora più letteraria delle due che l'hanno preceduta, quella dove sono ancora più evidenti e compiute le caratteristiche da horror gotico gia' presenti in precedenza. Una stagione nella quale il filo conduttore delle vicende sembrano essere la morte e l'abbandono, il sacrificio per un bene superiore o un ideale, la volonta' di non abbandonarsi all'oscurita' anche a costo di rinunciare per sempre alla felicità. Un stagione "romantica", nel senso piu' letterario del termine, che cerca di "chiudere il cerchio" ma di farlo con il consueto stile. Se però in precedenza la forma e la finezza erano sempre e comunque in primo piano e si sentiva una certa freddezza anche quando l'intenzione era quella di costruire momenti emozionanti, in questa stagione al contrario si punta molto sulle emozioni. Certo, la sceneggiatura resta prevedibile e con pochi colpi di scena o spunti di originalità, ma i personaggi risultano decisamente meglio approfonditi e caratterizzati, si riesce finalmente a percepire la difficoltà di certe scelte che hanno dovuto compiere, la loro importanza, il fardello che devono portare.

Questo maggiore approfondimento è riservato soprattutto al personaggio di Ethan. Scopriremo perchè suo padre cerca di farlo tornare a casa a tutti i costi e anche come ha assunto il suo "potere". Le scene che lo riguardano si contrapporranno in maniera netta a quelle che invece hanno per protagonista Vanessa. Da una parte i deserti e le pianure degli Stani Uniti e dall'altra le lugubri atmosfere della Londra vittoriana. Un telefilm che per gran parte delle sue puntate sembra diviso in due: un po' horror gotico e classico e un po' western cruento e con qualche spunto splatter. L'effetto è particolare, sembra di guardare due serie diverse nello stesso momento, prima che i personaggi confluiscano nella trama comune di quest'ultima stagione.
Anche il mostro di Frankenstein scoprirà le sue vere origini e, pur essendo un personaggio di contorno alle vicende principali, si accorgerà che anche lui prima della sua triste fine aveva avuto una famiglia e aveva avuto accanto persone che gli volevano bene.

Quindi ora ti fai chiamare John Marston?

Se prima quindi i legami tra i vari personaggi sembravano "casuali" o forzati, qui si cerca di dare una maggiore coerenza al tutto (l'affinita' tra il mostro di Frankenstein e la Ives è legata ad eventi passati). Emblematica la quarta puntata, quasi interamente girata in una sola stanza e recitata da sole 2 persone (Rory Kinnear e Eva Green). Entrambi sono bravissimi a cambiare spesso registro e a costruire un'ora solo con la loro interazione. Quello che poteva sembrare soltanto in un mero esercizio di stile si trasforma così in una puntata "rivelatoria" e piena di poesia. Si riesce ancora di più a ripercorrere il percorso dei due personaggi e a comprendere quanto il destino sia stato crudele ed ingiusto per entrambi, anche se in modi totalmente diversi.
Ma a ben vedere è un po' il destino di tutti i personaggi di Penny Dreadful. Non può esserci lieto fine per loro, chi si imbatte nel demonio e sceglie di combatterlo non può che rimanerne segnato per sempre. La scelta allora è se abbandonarsi al male e quindi scegliere la via più facile oppure mantenere salde le proprie convinzioni e sacrificarsi.

Peccato che i soliti problemi anche in questa stagione finiscano per lasciare con un po' di amaro in bocca, ancor di più sapendo che la serie si sarebbe conclusa con questa serie di puntate. Alcuni "cambi di umore" o "incontri fortuiti" sembrano troppo simili a dei Deus Ex Machina che arrivano quando c'e' pco tempo per costruire una trama piu' complessa, laddove altre cose potevano essere facilmente "sacrificate" (purtroppo la sottotrama di Jekyll e Hyde e di Frankenstein a volte risultano ridondanti e a tratti perfino noiose, così come il personaggio di Dorian Gray: di fatto irrilevante nell'economia della serie) per far posto ad un maggiore approfondimento (il personaggio di Catriona avrebbe meritato qualche spiegazione in piu')
 
Mi sento sempre più inutile in questo telefilm, pure i morti non mi si filano più

Penny Dreadful in definitiva si e' rivelata (con ancora piu  evidenza rispetto a quello che si credeva nei primi episodi) una delle serie piu  affascinanti degli ultimi anni dal punto di vista visivo e recitativo: poetica, sognante, lugubre, piena d'atmosfera. Tutto questo e' stato creato pero' a costo di sacrificare tutto il resto (colpi di scena, intreccio, sceneggiatura). Una serie che chiede allo spettatore di lasciarsi trasportare senza porsi troppe domande, di lasciarsi conquistare dalle musiche (incalzanti ed orchestrali, sontuose ed eleganti.), di farsi condurre tra le oscure strade di Londra,  di abbandonarsi alle sue atmosfere dimenticandosi di qualche buco di sceneggiatura di troppo.


PRO

- Visivamente eccezionale
- Musiche e dialoghi di alto livello
- Rispetto alle altre due stagioni quest'ultima risulta meno "fredda"

CONTRO

- Soliti problemi di sceneggiatura
- Alcuni personaggi irrilevanti o approfonditi male
- Forse 9 puntate erano troppo poche per le ambizioni dell'ultima stagione

Voto alla stagione: 8--
Voto alla serie: 7,5

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