mercoledì 1 agosto 2018

Glow - seconda stagione [Serie Tv 2018]

Nessuno poteva immaginare che un'idea così bislacca (una serie su delle wrestler, ambientata negli anni 80?) potesse rivelarsi così efficace ed attecchire, eppure la prima stagione di Glow è considerata da molti una delle cose più originali e divertenti sfornate da Netflix negli ultimi anni. Gli ingredienti? Risate, musica, lustrini, luci al neon, cazzotti e belle ragazze  (mmm, no, non esattamente, non tutte almeno).
Ovvo che chi aveva gradito ne volesse di più: naturale quindi che se ne sfornasse un seguito, seguito che per forza di cose si è rivelato meno originale e "ruspante" ma allo stesso tempo più "profondo": i personaggi risultano meno stereotipati e più approfonditi ma regalano anche meno risate. Non mancano comunque anche in questa stagione le scene memorabili anche se forse i dialoghi risultano meno riusciti. C'è insomma meno spazio per la risata immediata e molto di più spazio invece per lo sviluppo di situazioni e rapporti tra i personaggi.

“L’unica volta che tieni le gambe chiuse, ci fotti tutte quante“

L'America messa alle corde
Le Grandiose Lottatrici del Wrestling (qua da noi, in originale invece "Gorgeous Ladies of Wrestling") sognavano la gloria, i riflettori, le luci della notorietà (almeno il finale della scorsa stagione sembrava poterci far pensare che fosse così) e invece si ritrovano confinate (causa bassi ascolti) ad orari "interurbani", tra una pubblicità di cucito e una di prodotti per l'igene. Non esattamente quello che avevano immaginato. Come fare per "sfondare" nel business del wrestling? Cedere ai ricatti dei produttori o fare l'esatto contrario lasciandosi andare, facendo tutto quello che ci passa per la testa? Vi lascio immaginare quale delle due opzioni Sam, Bash e le lottatrici abbiano scelto. Chiudere con stile e magari convincere qualcuno sulla bontà del loro show con effetti speciali inattesi.

Tra strampalati videoclip che fanno il verso ad MTV, campagne umanitarie (contro i rapimenti delle bambine americane) in stile Live Aid, televendite, merchandising e una vera e propria sottotrama "wrestlingistica" che ha per protagoniste Zoya e Liberty Belle (nemiche sul palco ma anche fuori) non si faranno mancare nulla. Stavolta nemmeno sul palco (assisteremo a rimandi tutt'altro che velati a mosse, tecniche, vocaboli tipici del wrestling di quegli anni e a incontri molto coreografici, laddove negli episodi passati restavano più sullo sfondo). Si produrranno anche in una puntata finale pirotecnica che ha per oggetto una sconclusionata Royal Rumble dove accade un po' di tutto: interferenze, matrimoni, tradimenti, amori inaspettati, cambi di fronte e finale a sopresa. Servirà a salvare lo show (finto e vero?). Lo scopriremo solo vivendo.

 "E questa la chiamate una Battle Royale? Sembra più una battaglia con i cuscini"

Cosa cazzo è quella scritta lì? Netflix? Che roba è? Ci hanno spostato su qualche canale seguito solo da ragazzini nutellosi?

Peccato per qualche lungaggine di troppo e qualche puntata meno riuscita del solito: come detto in questa seconda stagione ogni personaggio ha più spazio ed è più "approfondito", questo toglie tempo ai momenti più divertenti e folli che erano stati un po' la cifra stilistica dei primi 10 episodi. Anche così però Glow resta una serie decisamente riuscita (nota di merito per fotografia e colonna sonora), che mischia situazioni più serie ad altre ad alto contenuto di trash (quello buono), che cerca di trovare una strada tra momenti più leggeri ed altri che trattano tematiche scottanti (rapporto genitori figli, violenza sulle donne, omofobia...). Non un prodotto per tutti, ma per molti sicuramente. In attesa di un eventuale ipotetico gran finale a Las Vegas.

PRO

- Più combattimenti
- Approfondimento maggiore dei personaggi
- Alcuni momenti e puntate esilaranti

CONTRO

- Forse meno divertente della prima stagione
- Le puntate iniziali sono un po' "lente"
- Dialoghi forse inferiori a quelli della prima stagione

Voto 7,5
 

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