mercoledì 15 agosto 2018

Gotham - quarta stagione [Serie Tv 2017-18]

Bruno Heller è un maestro nel deludere le aspettative. Lo abbiamo già scritto e lo riscriviamo ancora, siamo costretti: il modo col quale ha gestito la questione John Il Rosso in The Mentalist grida ancora vendetta a distanza di anni. E per questo, perchè conosciamo i nostri polli che stavolta non avevamo abboccato, con Gotham sapevamo già cosa aspettarci. Ahi voglia a dire "la serie non parlerà di Batman ma solo della città e del suo campionario di personaggi grotteschi", perchè volente o nolente Gotham parla delle origini di Batman e lui lo sa: da anni ci regala contentini, ci preannuncia l'arrivo del "cavaliere oscuro", un simbolo di qua, una frase di là. La scorsa stagione si chiudeva in modo da non lasciar dubbi: sarà la stagione di Batman e così sembrava dopo aver visto le prime puntate di questa quarta stagione ma poi...si ritorna come ogni anno alle solite scaramucce senza fine, i soliti voltafaccia, i colpi di scena scontati. E Batman? Ce ne ricordiamo solo nel finale, nel quale col solito cliffhangerone ci viene preannunciata di nuovo la nascita del pipistrellaccio. La prossima sarà però l'ultima stagione e (sebbene la serie riesca comunque a restare su livelli discreti) il colpo di coda (o d'ala) serve assolutamente per non lasciare la serie nel solito limbo del "piede in due scarpe" e poi francamente tornare a ripetere le stesse cose ad ogni stagione comincia a stufarci. Lo studente è bravo ma non si applica insomma, Gotham ha tutto per far bene e a tratti lo fa ma spesso preferisce il "voltafaccismo" classico delle serie "da battaglia", quelle che non vogliono sforzarsi più di tanto di andare oltre il compitino.

Mi chiamo Girolamo Vallesca, sono il terzo di otto fratelli psicopatici, a differenza degli altri però sono perfettamente sano di mente nella mia follia.

A ben vedere è sempre stata un po' la cifra stilistica della serie il fatto di avere il "piede in due scarpe". Sempre divisa tra un realismo non molto convinto, tra anacronismi che risultano a tratti stucchevoli (computer e cellulari che a volte spuntano per poi sparire di nuovo, arredamenti moderni e antichi allo stesso tempo ecc.) e l'omaggio a Burton (i più riusciti momenti fumettistici, soprattutto quelli che hanno il Joker come protagonista) e Nolan (la scena finale, la maggior parte delle sequenze che hanno come soggetto Bruce Wayne). Ci si perde un po' a tratti nelle 22 puntate (che continuano ad essere troppe) inseguendo trame e sottotrame che sappiamo già che non finiranno da nessuna parte e non regaleranno spunti chissà quanto interessanti. E' per questo che Heller continua a giocare con il Joker: sa che è forse il personaggio più interessante della serie (non che ci voglia poi molto dato il fascino che da sempre ha avuto il personaggio in quasi tutte le sue incarnazioni) e gigioneggia, lo costruisce, lo demolisce in modo inatteso, lo "ricostruisce" per poi distruggerlo di nuovo e costruirne un altro ancora. Quando il suo percorso sembra ormai giunto a maturazione ti dice "no, lui non è il vero Joker, è un salumiere col carisma di un lombrico che hai visto mezza volta di sfuggita per 2 secondi 25 puntate fa, o forse è una vecchia che si era stancata di stare alla casa di riposo, non lo so, devo decidere".
Come per The Mentalist, peggio che in The Mentalist: nulla sembra avere mai conseguenze e seguito. Fumetto non è sinonimo di semplicismo e scarsa profondità e nemmeno di colpo di scena a buon mercato.

Io mi sono fatto crescere i baffi, tu cerca di arrochire un po' la tua voce

Ci hai fatto la mano però, i plot twist, le "finte morti" (una delle pecche della serie: è piena di decessi inattesi che poi decessi non sono e lo si sa benissimo, tanto ormai si è capito come ogni volta far resuscitare i morti: un colpo di telefono ad un certo dottore e...) se prima già non stupivano poi diventano stucchevoli.
Eppure nei momenti più riusciti la serie riesce perfino a risultare visionaria e davvero oscura come è lecito attendersi (prendiamo ad esempio il labirintico bunker di Jeremiah, con un Bruce che vaga tra immagini allucinatorie in quella che sembra una sezione presa di sana pianta da uno dei videogames a firma Rocksteady dedicati al cavaliere oscuro). Un attimo dopo però assistiamo al reset e tutto torna al punto di partenza. 

Se per Joker il troppo stroppia ma a tratti ci si diverte di gusto, lo stesso non si può dire degli altri villain, costretti a fare e rifare sempre le stesse cose e gli stessi errori. Barbara è la solita cattiva ragazza che si innamora dell'uomo sbagliato (o la donna sbagliata) e non riesce mai a capire bene chi sia e quale sia il suo destino, L'enigmista e Pinguino continuano a battibeccare e a tornare amici, per non parlare di altri che sono ormai del tutto comparse che "lavorano per i villain principali" (Butch, Mr. Freeze, Lo Spaventapasseri...). Restano quindi Gordon e Bruce i due personaggi forse più "veri", quelli che non devono scontrarsi ogni momento con la gigioneria che viene imposta a certi personaggi, che forse hanno ancora qualcosa da dire, che hanno un percorso da compiere, l'immagine del finale di stagione sembra preannunciare questo. Sarà davvero così o sarà solo l'ennesima trollata? Ai posteri l'ardua sentenza.

PRO

- Alcune scene davvero ben ideate e visionarie al punto giusto
- Echi di Nolan e Burton (e non solo) che fanno piacere
- Joker ha sempre il suo fascino...

CONTRO

- ...ma la serie a volte lo usa in maniera confusa e sconclusionata
- solite sottotrame banali, finte morti e personaggi che fanno sempre le stesse cose
- 22 puntate continuano ad essere troppe

Voto 7

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