Cos'hanno in comune i telefilm spionistici (lenti e verbosi, per quanto affascinati) come Homeland o Rubicon con le "americanate" giocattolose di Michael Bay? Nulla vero? Si, parliamo di due tipi di prodotti agli antipodi, per quanto appartenenti alla stessa "arte" visiva (serie tv o cinema ormai stanno sullo stesso livello di accuratezza, ambizione e risorse messe in campo). Ma in fondo in fondo (ma proprio in fondo) qualcosina ce l'hanno in comune: parlano spesso di gente normale che deve fare i conti con minacce provenienti dall'esterno, sconosciute e temibili, spesso capaci di mettere in pericolo l'intero pianeta (terroristi, extraterrestri, asteroidi...). Jack Ryan (o se volete chiamatelo Osca...Tom Clancy's Jack Ryan) ci prova a fondere queste due anime diversissime: da Homeland e affini prende scenari, premesse e alcune scelte di trama e di montaggio e dai secondi prende le scene action, che comunque non sono mai sovrabbondanti e fuori posto (e non è scontato visto che tra i produttori spunta, guarda un po', proprio lui: Michele Baia). Il risultato non è un floppone clamoroso come si potrebbe pensare ma anzi un telefilm equilibrato, che sa quando prendersi i suoi momenti e quando pigiare il piede sull'accelleratore. Puro intrattenimento ma fatto bene, senza momenti eccessivamente meh e anche senza prolissità tipiche dei telefilm di spionaggio. Non un capolavoro ma il suo sporco lavoro lo fa (e scusate il gioco di parole).
Come sarebbe a dire che si aspettava di incontrare Tom Cruise? Quello è Jack Reacher, io sono Jack Ryan
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Non farmelo ripetere due volte (anche perchè suonerebbe ancora più ridicolo): su le mani, Suleiman |
Gli altri personaggi svolgono bene il ruolo che gli compete, fornendo un contraltare alle vicende dei "duellanti" e pemettendo loro di avere una caratterizzazione più che dignitosa.
Certo, non si può pretendere più di tanto l'originalità da un prodotto del genere, anche a causa della fonte dalla quale è tratto (come detto le trasposizioni sono state già tante) ma gli spunti di riflessione ci sono e sono ben amalgamati al resto. La struttura delle puntate in questo senso è piuttosto schematica seppur riuscita: prima parte più "lenta" con uso ampio di flashback e parti più "dialogate", minuti finali riservati all'azione e alle sparatorie (proprio nei momenti nei quali potrebbe affiorare un po' di "stanchezza" nella visione). La durata stessa degli episodi (che di solito quando si tratta di miniserie è piuttosto elevata) è quella canonica che va dai 40 ai 55 minut.
Jack Ryan è in definitiva una serie tv godibile e riuscita. Per quanto non perfetta, la creatura di Carlton Cuse ("libero" per fortuna da Damon Lindelof in questo caso, ci siamo scampati una specie di minestrone new age che sta in mezzo tra The Leftovers e Rubicon) e Graham Roland merita sicuramente una visione, vista anche la sua brevità. Vedremo come il tutto verrà sviluppato in futuro e cosa quest'ultimo avrà in serbo per Jack (già lo sappiamo in realtà ma vediamo come ci arrivano)
PRO
- La serie si mantiene sempre godibile e mai troppo verbosa o "lenta"
- Un antagonista ben interpretato e interessante (non macchiettistico come poteva essere)
- Scene action non sovrabbondanti sul resto e ben inserite.
CONTRO
- Forse 8 puntate sono poche per quello che la serie vorrebbbe raccontare
- Protagonista che non sfigura ma non carismatico come ci si aspetterebbe
- In alcuni punti un po' più di originalità non avrebbe guastato
Voto 7,5
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