domenica 28 ottobre 2018

#SerieA1819 10> #EmpoliJuventus 1-2 - E poi arriva lui...


Stanca fisicamente e come al solito demotivata con le piccole, la Juve sfiora il secondo pastrocchio consecutivo dopo quello col Genoa in casa. Quasi come se la vittoria le fosse dovuta e se alla fine non fosse arrivata "allora chissenefrega", gli "eroi" di Manchester non sembrano preoccuparsi troppo del gol subito, come un guerriero con un dardo conficcato nel fianco che sanguina ma che passeggia invece di recarsi in ospedale, o almeno così pare agli occhi di noi tifosi. Poi arriva lui, un certo numero 7 nuovo arrivato, e la riacciuffa per i capelli, con un rigore e un gol di quelli che finiranno nelle sigle delle trasmissioni televisive.


L'ho detto in altre occasioni e più le occasioni si accumulano più la mia tesi (e forse quella di moltissimi) trova conferma, sul fatto che quest'anno la Juve soffrirà non poco con le piccole. Non giudicatemi troppo juventino, siete stati voi stessi a definire questa squadra imbattibile, con tutte le chiacchiere (anche un po' scaramantiche) sul fatto che le avremmo vinte tutte e bla bla bla, ma non sarà certo frutto di prestazioni barcellonesche delle piccole se questo capiterà. Senza nulla togliere a squadre come l'Empoli, che pure cercheranno con i propri mezzi di sfruttare le apatie di questa squadra, questa Juve non digerisce i campi di provincia, quasi come se non ci volesse andare, soprattutto quando c'è la Champions in mezzo.

Il rischio è dunque quello che, se non si modifica tale mentalità, si inizino a perdere punti stupidi con avversari "stupidi", come succedeva l'anno scorso a Crotone o a Ferrara, magari quando tutto sarò decisivo. Ma dire che si tratta solo di stanchezza fisica non sarebbe intellettualmente corretto, non se sei stanco già dal primo tempo e non se hai la panchina che ha la Juve. Questa squadra ha l'impazienza di quello che vede un film al cinema e vorrebbe avere il telecomando per passare solo alle scene più importanti di un film lungo otto mesi. Io personalmente sono già stufo di questa impazienza, di questo eccessivo pensare sempre e solo alla Champions, perché non è pensando troppo a lei che la si conquista. Come una donna che sa quanto gli sbavi dietro e finirà per innamorarsi del duro che non se la caga più di tanto e che dopo averla conquistata la metterà in garage insieme alle altre.

Ad esser troppo buoni con i più deboli finiremo nell'Angelus del Papa la domenica, visto che ormai quel giorno siamo liberi, dato che conosciamo solo il sabato sera. Importante quindi ieri è stato riuscire a ribaltarla e per fare certi lavori ci vogliono giocatori come CR7, che come i vecchi eroi sbarcano al Castellani per salvare il soldato bianconero. Sette come il suo settimo gol in serie A, dove forse ne farà meno che in Spagna ma a noi ci importa più della loro qualità e utilità che dell'inutile quantità.

Partita salvata anche da una ingenuità del difensore empolese che causa uno di quei rigori che fanno gridare allo scandalo, come quando fuori gioca la Juve, ma che non è certo più scandaloso di quelli visti in aree dove calciatori vanno giù al soffio di una mano posata sulla spalla. In fondo agli antiju basta il primo rigore in 10 giornate per fare meme come se ce ne dessero 10 a giornata e poco importa se persino la Gazzetta (testata tutt'altro che filo-Juve) ci dice che quel rigore c'era, ingenuo il difensore a farsi passare avanti da Dybala e a spingerlo a terra. Sull'intensità presunta ne riparleremo quando saranno installati i sensori di pressione sulle maglie, sempre che non si inventi l'aiuto da casa per l'arbitro a cui si può accedere tramite televoto con la domanda: "secondo voi è rigore?". Zazzaroni ci sta già pensando (bah).

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