Come scrive Vaciago sul Tuttosport di oggi: "Se ferisci una belva feroce devi poi assicurarti di ucciderla, se non vuoi che la stessa ti sbrani". Questa Juve è una belva feroce che non ha nemmeno bisogno di scomporsi più di tanto per ammazzarti, a cui basta una zampata, anzi due, per fare a brandelli i sogni della Lazio, e dell'antipopolo intero che si ritrova un anno dopo all'Olimpico a rivivere gli incubi dell'ormai celeberrima Mamm ro Carmine Alvino's cut. L'inverno napoletano fa ormai registrare temperature siberiane con un -11 che fa gelare il sangue nelle vene del paese ro sole.
Una volta si diceva: "Juve è la vera avversaria di se stessa"... una volta, perché ieri non è bastato neppure questo alla Lazio per evitare la sconfitta. Una compagine bianconera brutta che più brutta non si può, ferma, stanca, inconcludente, annoiata, sbagliata, deframmentata, demotivata, distratta e... aiutatemi voi ad enumerare tutti gli aggettivi che l'hanno contraddistinta, sembra si sia proprio dimenticata di atterrare a Roma. Forse rimasta ancora a San Siro dopo lo 0-0 tra Milan e Napoli è parsa disposta ad accettare qualsiasi cosa il destino gli avesse mandato addosso. Tipo quello che esce di casa senza impermeabile ed ombrello incontro ad un uragano. Da una parte lei, dall'altra una Lazio che sembra scesa in campo per affrontare la partita della vita, con uomini ovunque in qualsiasi parte del campo, scrupolosamente applicati nel loro pressing asfissiante. Eppure son passati in vantaggio grazie ad un gol che gli facciamo noi.
Seguitemi. Oggi tutti (o molti di questi tutti) si sono complimentati con la Lazio per la sua prestazione al netto della sconfitta subita, ma se la Juve non è riuscita a perdere nemmeno contro questa Lazio e contro la sua stessa serata no... ditemi voi chi può davvero batterla. In realtà la vostra speranza è un'altra, per quanto politicamente scorretta la vogliate considerare, e cioè che ancora una volta non è stata la nostra avversaria a giocare meglio ma la Juve stessa a giocarsi contro. Se considerate che sono passati in vantaggio con un autogol dovete anche fare i conti col fatto che si sono divorati almeno un altro paio di gol di produzione propria. Insomma, se vuoi vincere (e in più contro questa Juve) i gol devi farli tu e tecnicamente ieri la Lazio non li ha fatti. Questa è la principale caratteristica della Lazio di quest'anno, che riesce a passeggiare (quasi sempre) con le piccole ma le ha prese da tutte le grandi, anche mettendoci il massimo impegno. Fossi un tifoso biancoceleste, tra un complimento e l'altro, una domanda me la farei comunque.
Se la Lazio è questa, bella ma inconcludente, sul lato oscuro di questa luna c'è la Juve, spesso brutta ma vincente. Di peggio per voi ci sarebbe solo che iniziasse a giocar bene. Una squadra a cui bastano due sgroppate sulla fascia per ribaltare la partita, rialzarsi dalle macerie e scrollarsi la polvere dalle spalle tra l'incredulità del mondo. Vi piaccia o meno anche questa è dimostrazione di forza. Perciò fossi in voi (antipopolo) spererei quantomeno che la Juve rimanga questa invece di criticarla. Perché se giocasse anche bene dovreste davvero ritirarvi dal campionato, altro che #JuveOut.
Ancora una volta i cambi. Ragazzi potete farla sembrare quanto volete una coincidenza, ma quando le cose vanno male Allegri fa due cambi e tira fuori il coniglio del cilindro. Lo so che i #cacciateallegri non sono d'accordo e magari punteranno il dito contro la scelta di mettere Emre Can in quella posizione, ma alla fine è sempre così. Prima della partita ti fai un'idea del come potrebbero andare le cose ma poi la devi giocare e spesso la realtà non è come te la immagini, perchè anche il tuo avversario è dotato di immaginazione e il campo stesso spesso ha idee diverse. Un buon allenatore è quello che si adatta alla partita, uno meno bravo è quello che magari i cambi li sbaglia, e ne abbiamo visti molti di esempi tra gli avversari.
D'altronde lo stesso Allegri ha riconosciuto l'errore di aver (consentitemi la battuta) menato il Can per l'aia ma poi ha chiuso il Cancelo e tutto è rientrato. Dopo il disastroso Emre, che devi tenere in campo per forza vista anche la mancanza in rosa di uomini di centrocampo, proprio l'ingresso di Cancelo e di Bernardeschi ha ribaltato letteralmente la partita. Due sgroppate del Berna, due cross e due entrati rapaci dell'ex interista consegnano la vittoria ad Allegri e alla Juve. Il resto è inerzia, diretta quando Cancelo si avventa sulla respinta al tiro di Dybala e segna e indiretta quando viene trattenuto ed è fautore della concessione del rigore che ribalta la serata. Al sigillo ci pensa CR7 su cui una volta puoi sperare sbagli un rigore, ma la volta successiva sai che non è sempre Natale. Eppure il sigillo l'avrebbe potuto mettere lo stesso Cancelo, se solo non avesse peccato di altruismo e avesse insaccato quel terzo gol invece di passarla al compagno in contro-tempo.
Tra le note stonate l'incoscienza di Bonucci che rimane in campo dolorante credendo di fare un gesto stoico, sperando che invece non abbia addirittura aggravato la situazione. Eppure basterebbe ancora poco per diventare completamente indistruttibili. Non ci sarebbe Kriptonite che tenga se iniziassimo a sbranare noi l'avversario prima che ci colpisca. Poi magari invece, sapete come va? Va che la Juve inizia a giocar davvero bene ma pecca di fortuna, e a questo punto mi tengo strette le vittorie prima ancora che le prestazioni.
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