giovedì 24 gennaio 2019

Maniac - prima stagione (2018)

Di serie tv folli su Netflix se ne sono viste tante: prodotti bizzarri, fuori dagli schemi, pieni di scene assurde o quantomeno grottesche o dal formato particolare e discutibile (non si è ancora spenta l'eco del fenomeno Bandersnatch). Ma serie tv che hanno per tematica principale proprio la follia? Follia a tutto tondo: dai personaggi, alle scene, al tema portante, allo stesso mondo nel quale sono ambientate? Probabilmente molte meno. 
Maniac, pur appartenendo a questa ristretta lista, riesce comunque a raccontare qualcosa di coerente, interessante, con un suo sviluppo (non come altre opere spesso più interessate alla forma che al contenuto, col rischio di perdere il bandolo della matassa) e, perchè no, riesce perfino a risultare commovente. e umana. Il segreto sta nella caratterizzazione dei personaggi e nella bravura recitativa, che spesso riesce a far empatizzare lo spettatore e a farlo immedesimare anche in un qualcosa di totalmente fuori di testa.


Già le premesse sono tutte un programma: in un futuro prossimo (o remoto) simile agli anni '80 (tecnologie avanzatissime si scontrano con computeroni di 30 e passa anni fa) due persone affette da patologie mentali (ma le avranno davvero?) si sottopongono ad uno strano esperimento condotto da una bizzarra organizzazione di scienziati pazzi che cercano di superare i limiti della psichiatria attraverso un esperimento innovativo che li fa viaggiare nei sogni per mezzo di un computer con dei sentimenti e delle strane pillole. Eh? E come detto queste sono solo le premesse, perché i due "volontari" hanno modo di imbattersi in un gruppo di scienziati decisamente fuori dagli schemi e in altre cavie piuttosto singolari (alcune davvero interessate, altre disposte a tutto solo per papparsi i soldi che riceveranno in cambio). Chi è il vero pazzo quindi? Sarà tutto vero o solo frutto della loro mente bacata? Riusciranno a guarire?

Jonah, tu non sei vissuto in una balena, tu eri la balena, ma ora con questa cura sei finalmente guarito, anche se non fai ridere più


Il viaggio nei sogni dei volontari avviene i 3 diverse fasi (ognuna scandita dall'assunzione di una specifica pillola), fasi che hanno a che fare prima col loro passato tormentato (in modo da indagare sull'origine del loro problema) e poi con le loro ambizioni e i loro desideri, Quella che è quindi una seduta di psicanalisi si trasforma in uno strano miscuglio tra Inception, Quantum Leap (perfino citato in una puntata) e DeGeneri, nel quale i "nostri" vengono continuamente sballottati in situazioni ed epoche diverse ma che hanno comunque contatti con la loro vita reale: dal noir, agli anni '80, al fantasy alla Signore degli Anelli, l'unica costante sarà data dal fatto che ogni volta le due "cavie" (Un Jonah Hill mai così magro e apatico e una poliedrica Emma Stone) si ritroveranno nello stesso sogno a differenza di tutti gli altri. Per quale motivo? Sono collegati da un oscuro disegno cosmico o la loro connessione è solo frutto del caso o ancora di un semplice errore di un computer svalvolato e depresso? Chissà, ma forse quello di cui hanno bisogno per "guarire" in fondo è soltanto un po' di comprensione e affetto, forse la loro malattia è la solitudine.

E così quello sarebbe il famoso regno di Ozark? Sei proprio sicura che lì troveremo il lago incantato capace di renderti una delle protagoniste del telefilm?


Maniac è insomma un prodotto intelligente, ben recitato, con attori di spicco (c'è pure un irriconoscibile Justin Theroux e un redivivo Gabriel Byrne), citazionista e a tratti compiaciuto ma sempre con una sua idea e una trama intellegibile. Fa divertire, fa riflettere, fa commuovere. Se siete dei Maniaci del binge watching insomma non potete non vederlo.

PRO

- Folle eppure coerente con se stesso e intellegibile
- Ottimo cast e ottima caratterizzazione dei personaggi
- Citazionista

Contro

- Forse ci mette un po' a sbocciare davvero
- Qualche bizzarria un po' fine a se stessa
- Dura troppo poco

Voto 8,5

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