Si gioca Brescia-Juve ma sembra di assistere al remake di Juve-Verona. Basterebbe quasi ricopiare quell'articolo e incollarlo in questa textbox, per poi pubblicarlo. Naturalmente facendo le dovute sostituzioni del caso. Ricordate come andò? Sono passati appena tre giorni: una Juve ancora fuori dal famigerato sarrismo, costretta a recuperare lo svantaggio contro una provinciale che lotta per la salvezza. Di diverso davvero poco. Giusto il fatto che col Verona quel tiro era imparabile per Buffon mentre col Brescia molte delle responsabilità sono proprio imputabili a Szczesny. E giusto per non essere originale mi accodo al gioco di parole sul nome di Miralem che oggi tutti e tre i giornali sportivi non potevano esimersi dal fare, come partecipando ad una sorta di challenge sui giochi di parole a tema.
Per il ritorno della Juve su DAZN (o BLOCZN o SCATZN) i riflettori sono tutti su Balotelli. Lui, bresciano a Brescia, storicamente il più coccolato dai media, sa di essere la starlette della serata e si comporta di conseguenza, sciorinando il suo bagaglio di tocchi di fino e... simulazioni. Tipo quando si butta a terra manco fosse stato colpito da un cecchino di Sarajevo, nemmeno sfiorato da Cuadrado, o semplicemente quando pecca di upgrade, lamentandosi del fatto che dopo l'intercettazione della palla da parte dell'arbitro questi la consegni alla Juve invece di scodellarla. Dategli tempo e imparerà ogni nuova astuzia che l'attuale regolamento gli potrà consentite.
Tra le nostre fila manca Ronaldo, rimasto a casa perché deluso dalla mancata consegna del premio FIFA 2019... no, a parte gli scherzi, CR7 deve riprendersi da un affaticamento muscolare e lascia a Higuain l'opportunità di una chance da protagonista. Chance che il pipita (con la pipa nasale rotta) non coglie a pieno, visto che si mangia un paio di gol clamorosi davanti al portiere. Dybala invece è parso in crescita, volenteroso e propositivo. Sa che occasioni come queste non può farsele sfuggire e che se alla fine arrivasse pure il gol sarebbe davvero sulla strada giusta per il reintegro tecnico. Danilo invece si rompe di nuovo, Una trappola di cristallo che ci obbliga ancora una volta ad un cambio dopo pochi minuti.
L'evitabile vantaggio del Brescia, arrivato ancora una volta troppo presto, di cui Szczesny come detto è il principale responsabile, scuote ancora i bianconeri, ieri in maglia Bari. Più che scuote dovremmo dire sciocca. La frenesia di voler riprendere in mano la partita ci porta a condurre un gioco senza capo né coda né... testa. Sempre troppo confusi sul da farsi in attacco e troppo svagati dietro, scoperti ai rischi difensivi più elementari. Una difesa che davvero è il reparto che più sta faticando ad entrare in tiro, come forse mai visto prima. Meno male che il Brescia ha il vezzo di non battere gli angoli di prima, ma predilige il passaggio al cross in area. Il posizionamento sulle marcature e il mal di testa maggiore che ci lascia questa squadra ad ogni partita.
Meno male, anche, che il pareggio se lo segnano loro. A noi non resta che aspettare che finiscano la benzina nel secondo tempo per riuscire a fare un efficace possesso palla, dato che nel primo spesso non si riusciva ad arrivare primi su una palla. Il vantaggio è la dimostrazione che le punizioni bisogna fargliele battere a Pjanic e Dybala, anche se il gol arriva in maniera indiretta dalla respinta.
Visto la sofferenza difensiva che la filosofia sarrista porta nel suo DNA, la quale prevede l'attacco come miglior difesa, ci si aspetterebbe che quanto meno lì davanti si sia più propositivi. Invece siamo ancora troppo statici e "legati". Il passaggetto tichitachesco resta fine a se stesso, fatto giusto per tenere il possesso palla e quasi mai per scardinare le difese altrui eliminando segni di riferimento. Le idee latitano e basta una qualsiasi difesa arroccata per tenerci fuori dall'area. In fondo abbiamo potuto sfruttare il calendario, ma presto non sarà più così. Per quanto, al netto dei gol subiti da polli su calcio piazzato, la migliore partita l'abbiamo sciorinata proprio contro il Napoli, una diretta pretendente. Quella partita ci ha anche detto che se proprio dobbiamo dare una mano a questa difesa bisognerà segnare un gol più dell'avversario. Possiamo scordarci i tanto cari clean sheet. Il mestiere di juventino diventa qualcosa di più rischioso del solito.
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