lunedì 7 ottobre 2019

#SERIEA_19-20 7> #interJUVENTUS 1-2 - E alla fine arriva mamma... Juve


Andava tutto bene finché non è arrivata la Juve. Questo è quello che devono aver pensato i tifosi dell'inter dopo la partita. Accarezzare il sogno di aver colmato il gap, magari battendo le "blasonatissime" Lecce, Udinese e Cagliari. Un Milan in Gian-burrasca e una Samp ultima in classifica. Illudersi a Barcellona, giocando un bel primo tempo e cedendo solo nella seconda frazione all'esperienza catalana... per poi sbattere ancora una volta contro il Pipita Higuain. E sì, deve essere stato proprio doloroso lo schiaffo. Tanto più sonoro perché la Juve (alla prova del campo e del tabellino) vince e convince, meritando la vittoria.


Stampa e Appiano Gentile han dovuto svegliarsi con una realtà diversa da quella della vigilia; Il campionato non è ancora finito. Naturalmente io sono ironico, perchè so benissimo che qualunque risultato ne fosse uscito sarebbe stato un risultato da settima di andata, cioè ancora fuffa. Qualcuno invece (illuso o illudente) aveva apparecchiato questa partita come una finale scudetto ("Ne resterà uno solo" - Corsport) e conoscendo i miei polli, se poi alla fine a vincere fosse stata l'inter avrebbero considerato questo campionato già chiuso, coi suoi eventuali quattro punti di vantaggio. Perciò tutto sommato è un bene anche per voi se l'anti-inter ieri ha vinto.

Gli ingredienti di preparazione del sedicente Derby d'Italia sono sempre gli stessi. La polemica storica da Guelfi e Ghibellini, vecchia più di questi ma truccata come fosse una teenager. Il Bonolis di turno che tra un mee-to su Freddy Mercury e un'intervista alla Gazza non perde occasione per recitare la parte della povera e solita vittima, stile Piolo di Bim Bum Bam sotto gli scerzi di Uan. Gli juventini Vip (Giletti & co.) che gli rispondo parlando invece di calcio e Simoni che... a proposito a sto giro me lo sono perso, l'avete sentito? Sai, alla sua età qualcuno si preoccupa.

Ma stavolta c'era un motivo in più, uno col parrucchino. Mentre Marotta si mantiene più o meno sul diplomatico, Antonio-salta-con-noi (così come è stato ribattezzato dai nostri tifosi ieri sera al fischi finale) ci teneva a mettere l'olio piccante sulla già speziata carne al fuoco e lo fa in modo del tutto gratuito e incoerente. Gratuito perchè critica Agnelli per averlo difeso sulla questione toglietegli-la-stella e meno male che si tratta di una fake news (non ha mai rilasciato quelle dichiarazioni) della serie: "Questo è il ringraziamento?". Incoerente perché passa mezz'ora a dire ai giornalisti di non parlarne per non alimentare odi. A parlarne per... evitare che se ne parli, in sostanza. Insomma una delle tante uscite atte ad alimentare il proprio ego.

Poi la partita inizia e la Juve passa subito in vantaggio con Dybala. La parola è già passata al campo, dove i bianconeri dimostrano di poter far bene. La Joya si sblocca e figura tra i migliori della gara. Il rigore per fallo di mano di De Ligt, poi realizzato da Lautaro, resta in tutta la partita l'unica vera occasione che i nerazzurri hanno per segnare, se si eccettua quella bella parata di Szczesny sullo stesso Lautaro. Il tabellino segna infatti tre tiri nello specchio per loro e sei per noi, senza contare che l'avevamo ripresa in mano già sul finire del primo tempo con Ronaldo se il VAR non gli avesse tolto il gol per un fuorigioco precedente di Pjanic sulla stessa azione. Un CR7 a cui, tra un VAR e una traversa, manca solo il gol ma che per il resto si diverte a mettere a terra tutta la difesa interista con i suoi soliti dribblig. La Juve tiene bene il campo ma vacilla con il tridente, allora Sarri aggiusta il tiro togliendo Dybala. Una sostituzione che dà ancora più solidità alla squadra. Lo stesso Sarri dichiarerà nelle interviste di aver messo in campo Higuain perchè voleva vincerla. All'ottantesimo lo stesso Pipita gli risponde presente ed è scacco matto. Si gode di brutto.

Prima dell'ottantesimo però l'inerzia della gara sembrava poter premiare l'inter, che nei suoi gironi di andata storicamente raccoglie sempre più di quel che merita. Ieri la sua inerzia è stata Rocchi, mai completamente di parte o scandaloso come lo sarebbe stato a parti invertite ma alquanto timido con loro quanto invece spigliato con noi. Se la mia vi sembra una lamentela eccessiva vi rimando alle suddette dichiarazioni di Bonolis su Inter-Juve di due anni fa, quello della post-verità napoletana che in albergo cancella i due possibili rigori non dati alla Juve per ingigantire un secondo giallo non dato a Pjanic.
Ieri invece abbiamo contato la bellezza di 22 falli interisti e di 9 juventini (3 più del doppio) che sono fruttati a noi 3 ammonizioni (una ogni tre falli) mentre solo 2 a loro (una ogni undici). Numeri che letti a parti invertite avrebbero causato più di una semplice sensazione critica. Senza contare il rigore e mezzo che Rocchi non ci fischia. Passi su Dybala ma su Bentancur... Un atteggiamento permissivo da un lato e remissivo dall'altro, in cui forse l'episodio più clamoroso avviene fuori area, un fallo netto neppure fischiato. Ripeto, vedete tutto questo a parti invertite e ditemi se non sfossavano all'istante Simoni.

Ma alla fine, come al solito, tutto e bene quel che finisce bene e il giustiziere è ancora lui. Gonzalo il CastHiguiainter. Sembra di rivivere quella sera di due anni fa ma stavolta con meno patemi d'animo, meno polemiche finali e soprattutto con il bagaglio di una bella vittoria, goduriosa e meritata. Il campionato non finisce oggi e non finiva ieri con qualunque risultato. Ma il piacere di ridimensionare la boria interista vale più della vittoria stessa. Alla fine arriva al Juve e Padovan diventa il nuovo Pruzzo

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