Epifania ovvero apparizione, dell'idea sarriana di questa Juve o più semplicemente del ritorno alla vittoria larga, quella senza subire gol e dominando. Un poker che mancava da ben due anni ( ). Si potrebbe quasi dire: sperando che questa prima rondine faccia primavera prima di marzo stesso. La Befana col codino porta innanzitutto tre doni, come la prima tripletta in Serie A per Ronaldo (che resta leader incontrastato col sul suo totale di 36 hat trick) ma soprattutto come i tre punti che per un po' di ragioni non parevano troppo scontati alla vigilia.
Visto come ci eravamo lasciati il 4-0 casalingo col Cagliari suona innanzitutto come respiro di sollievo (quello da: oh, finalmente!) e poi come speranza per il futuro. Certo di strada ce n'è da fare ma di sicuro questa è la strada giusta. Il problema semmai sarà rimanerci su questa strada. Innanzitutto iniziamo l'anno con una sana discontinuità col passato, con una bella vittoria di quelle corpose che non lasciano spazio a patemi d'animo né a pietà verso l'avversario, dominato per tutta la partita. Concretizzando finalmente molto di più e rendendo giustizia al nostro tabellino una buona volta.
Il Cagliari non solo arrivava a Torino come spauracchio di classifica, ma anche come mina tecnica contropiedista intenzionata ad approfittare di uno dei periodi più critici della storia bianconera: il post-feste. Troppe ce ne ricordiamo di indigestioni da panettone, se poi ci aggiungi quanto questa Juve soffre il contropiede... Il primo tempo la dice tutta e da ai sardi fiducia. Andare sullo 0-0 dopo il solito primo tempo dominato non ha però scoraggiato i nostri che sono scesi invece in campo nel secondo più agguerriti di prima.
Il vantaggio è si uno svarione difensivo del Cagliari ma è anche farina del sacco di Ronaldo: una volta rubata palla non si lascia ingolosire dal tiro immediato, magari regalando al solito portiere di turno allo Stadium la parata del mese, ma lo salta con un dribbling freddo e glaciale piazzandola in porta. Il raddoppio è ancora caratteristica del suo Curriculum: quanti rigori abbiamo visto fallire negli anni scorsi sotto quella curva? Toccando ferro adesso si soffre meno anche sotto quell'aspetto. Peccato si sia invece peggiorati sulle punizioni.
Maran rinuncia al catenaccio solo dopo il doppio svantaggio. A dimostrazione di quanto sia importante raddoppiare invece che subire il solito pareggio che fa tabula rasa di tutto il lavoro precedente. Poi c'è Pipa che partecipa alla festa andando in gol al primo tiro in porta e Ronaldo che chiude la gara portandosi a casa il pallone. In tutto questo persino un rigore negato a Douglas Costa che quanto meno dopo la sua sgroppata avrebbe meritato, per quanto ininfluente, anche perchè quasi copia di quello che ci avevano assegnato in precedenza. Buon per il Corriere che ancora una volta ha potuto etichettare la prestazione dell'arbitro con un: "Buona, ma manca un rigore alla Juve". Fiuuu, vi piace uscirvene facile, vero? Non avete dovuto sostituire quel "ma" con un "perchè".
Ormai è chiaro che questo campionato è una sfida tra (passatemi il termine) "giochisti" (vedi Juve e Atalanta) e contropiedisti (vedi Lazio e Inter) e mentre a loro basterà aspettare il momento opportuno per poi sfruttare il tuo errore (vedi i tre che hanno portato un Napoli allo sbando a perdere la partita contro l'Inter) siamo noi quelli che per vincere devono farsi il culo. Ed è inutile che parrucco si scaldi tanto contro i critici. Dovrebbe invece ringraziare questa opportunità che quest'anno ha di sovvertire con la tattica quello che perderebbe in organico. Quanto meno Sarri da noi sta imparando a lamentarsi di meno.
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