mercoledì 19 agosto 2020

Hanna - seconda stagione (2020)


Della prima stagione di Hanna avevo particolarmente apprezzato la capacità di mantenere col fiato sospeso, l'ottima ideazione di adrenaliniche scene d'azione e gli affascinanti scenari, insoliti per prodotti del genere, delle città europee. Certo non mancavano alcune ingenuità e qualche forzatura di troppo, ma il tutto era sempre finalizzato al ritmo, costante per tutta la stagione. Ritmo che purtroppo, complice anche il modo col quale era strutturato il finale della precedente, risulta un po' latitare per buona parte della seconda stagione.

Scoperto infatti il covo segreto della Utrax e imbattutici nelle sfortunate cavie che non hanno avuto lo stesso aiuto ricevuto da Hanna poco dopo la sua nascita, le vicende assumeranno un contesto totalmente diverso. Non piú l'action thriller a base di inseguimenti e doppiogiochismi ma i risvolti psicologici delle prigioni, fisiche e mentali, di un gruppo di ragazze che hanno vissuto la loro intera esistenza come dei robot: tenute in cattività per poi essere "attivate" e usate all'occorrenza.
Messe da parte quindi le sparatorie in giro per il mondo, in questa seconda stagione ci aggiriamo per buona parte in un unico scenario: I Meadows, luogo dove le giovani ragazze vengono rinchiuse e addestrate per "salvare l'umanità".


"Sei proprio sicura che tingendomi i capelli di biondo nessuno mi riconoscerà?" 
"Sta tranquilla, se dovessero scoprirti basta ritingerteli di nero per fregarli di nuovo" 


Il tutto, per quanto non originalissimo, sicuramente offre dei notevoli spunti di riflessione psicologico-sociali e non sono poche le somiglianze con opere come ad esempio "L'istituto" (romanzo di Stephen King): la giovane età delle cavie, le loro capacità, il loro utilizzo, i metodi adottati per stimolare i loro "poteri"... Peccato che l'approfondimento psicologico non sia allo stesso modo impeccabile e che spesso si ricorra a qualche cliché di troppo (i tentativi di fuga stoppati nel momento finale sono troppo insistiti e ripetitivi). Vero che le ragazze conoscono "una sola vita" essendoci nate in quel contesto, ma anche quando si imbattono nel mondo reale mostrano pochi dubbi sulla loro missione, sulle intenzioni dei mandanti, sulla loro possibilità di scegliere. Manca una certa credibilità a volte nel loro modo di comportarsi insomma. 
Non sono dei meri manichini e piú volte lo dimostrano, mostrano emozioni eppure quasi mai dubbi. Pensano, hanno ottime  capacità tattiche e di pianificazione ma non si pongono mai domande e quelle poche che si pongono vengono stoppate da un banale "dobbiamo farlo". 
Anzi, le uniche a mostrare dubbi saranno paradossalmente proprio Hanna e Clara, le uniche davvero consapevoli della natura del tutto, le uniche che hanno visto la realtà dietro il velo costruito dalla Utrax. Eppure in poco tempo e in maniera molto forzata anche loro cominciano ad affezionarsi alla "missione" e a una visione del mondo che fino a poco tempo prima avevano rigettato, salvo naturalmente rinsavire di nuovo negli episodi finali.


"Pensa che ieri sono riuscita ad andare in bagno senza il loro permesso, li ho proprio fregati. E' proprio bella la vita qui, puoi trasgredire ogni volta che vuoi"


Ci si infila insomma in una sorta di loop nel quale prima vogliono scappare, poi restare, poi di nuovo scappare, poi restare ecc. Questo meccanismo ruba via troppe puntate e risulta poco appassionante proprio a causa dello scarso approfondimento psicologico di cui sopra.

Per fortuna nelle puntate finali si torna alle atmosfere della prima stagione, con momenti di maggior tensione e scene action (anche se girate meno bene che in precedenza) in grado di appassionare. I deus ex macchina non mancano nemmeno stavolta ma, se non altro, le conseguenze delle loro azioni per i personaggi saranno piú evidenti.

La seconda stagione di Hanna é insomma piú lenta a carburare della precedente, soffre soprattutto di una prima parte dove i cliché e la banalità non vengono tappate come in precedenza dal ritmo, piuttosto incostante. Ha però un buon crescendo, un finale appassionante e ben ideato che fa ben sperare per il prosieguo della serie. 

PRO

- Puntate finali appassionanti e pieni di scene ben ideate
- Lascia ben sperare per la prossima stagione
- Un antagonista che regala - e può regalare - qualche sorpresa

CONTRO

- C'é meno ritmo
- soffre delle stesse forzature intraviste nella prima stagione
- Prime puntate un pò ripetitive e che possono a tratti annoiare a causa della loro prevedibilità

Voto 7

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