S A T O R
A R E P O
T E N E T
O P E R A
R O T A S
26 Agosto 2020, torna il cinema nelle sale dopo il Lockdown pandemico ed esce TENET di Christopher Nolan: una data storica per un'uscita emblemantica. Mentre sei lì seduto e ci pensi, ti accorgi di essere già in uno di quei futuri da film di fantascienza. Uno strano interscambio tra finzione e realtà si sussegue. Noi con la mascherina in sala, loro con la "mascherina" sullo schermo. Per non parlare del brusio che si alza nel buio quando per vie traverse si usa la parola "lockdown" durante il film.
Il titolo è preso da una storica e per certi versi misteriosa iscrizione latina rinvenuta in molti scavi romani. Il cosiddetto quadrato magico di SATOR, cioè una frase palindroma di cinque parole e cinque lettere che può essere letta da destra a sinistra, da sinistra a destra, ma anche dal basso in alto e dall'alto in basso senza cambiare. Un'iscrizione ciclica, come questo film, che pare una sorta di Memento bidirezionale che gira attorno al suo inizio e alla sua fine come un nastro con l'autoreverse, le cui parole si nascondono dietro i nomi dei personaggi (come Sator l'antagonista o Arepo) e nel quale TENET è la parola chiave, quella "centrale" che apre le giuste "porte girevoli".
Se Inception è stata una Mission Impossible filosofica e con Intersellar abbiamo dovuto fare i conti con le leggi della relatività einsteniana, in TENET ci addendriamo addirittura nella meccanica quantistica e in concetti come Entropia e direzione temporale. Il protagonista, che nel film resta... Il Protagonista (senza nome) ma che all'anagrafe di questo mondo risponde al nome di John David Washington (figlio di Denzel Washington) è un'agente della CIA sotto copertura, inviato a sventare un attacco terroristico durante un'OPERA teatrale a Kiev. Sopravvissuto all'operazione verrà reclutato per affrontare una missione oltre i limiti della Fisica moderna. Una guerra fredda e segretissima tra il passato e il futuro su un campo di battaglia "a doppio senso di circolazione temporale" in cui dovremo aggiornare "il codice della strada". Il premio in palio è la sopravvivenza del genere umano.
Quelli più NERD tra di noi ritroveranno qui citato esplicitamente il famoso paradosso del nonno: Se torno indietro nel tempo e uccido mio nonno prima che lui si sposi e nasca mio padre cosa succederebbe a me? Se la vostra risposta prevede il fatto che io non nasca proprio, come faccio allora a tornare indietro per uccidere mio nonno? Paradosso!
Una delle preoccupazioni principali per i novizi di Nolan è quella di capirci qualcosa. Come per tutti i suoi film bisogna metterci un po' di impegno nella visione. Nolan non è mai solo azione alla Michael Bay, né fast food o vuoto a perdere. Quando ti siedi in poltrona già sai che dovrai rivederlo, perché qualcosa ti sfuggirà inevitabilmente. I suoi film non durano mai una sola visione ma si arricchiscono e acquistano senso quando poi li rivedi, anzi, durante i titoli di coda ti vien voglia di restare in sala per incominciare subito da capo. Quindi il consiglio più diffuso e prezioso da dare a chi si appresta ad andarlo a vedere è quello di non farsi troppe domande filosofiche durante lo scorrere delle immagini. L'andamento è più frenetico del solito, ogni concetto è presentato in corso d'opera, spesso durante l'azione, col rischio di farvi perdere il dettaglio successivo. Meglio dunque lasciarsi trasportare e aspettare che tutti i nodi vengano al pettine e vedrete che con un po' di impegno tutto sarà "chiaro" più delle altre volte (Inception o Interstellar). Relativamente chiaro come può esserlo un film di Nolan, naturalmente.
Una super-produzione la cui uscita è stata posticipata ben tre volte (dal 17 Luglio al 31 e dal 12 Agosto al 26), chiamata a risollevare le sorti economiche dell'industria cinematografica dopo cinque mesi di sale chiuse. Un hype che già normalmente si vive prima di ogni film di Nolan ingigantito da attese e aspettative. Una pressione enorme che rischiava, e rischia ancora, di affossare il prodotto finale, che già in un'America in piena emergenza sanitaria subisce il freno di chi sconsiglia di andare al cinema in questo periodo.
A mio parere il risultato non ha rovinato le attese e Tenet è davvero un gran film, frenetico e senza un attimo di respiro dall'inizio alla fine ma che trova il giusto mix tra "muscoli e cervello", con le solita colonna sonora incalzante e ossessiva che ti tiene sulla corda e le scene spettacolari oltre che originali alla Nolan.
Unica critica che possiamo trovargli (come pelo nell'uovo) e quella dettata da una sensazione, quella che si sarebbe potuto fare di più. Forse si sente l'assenza dello storico fratello-sceneggiatore (Jonathan Nolan) soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi. Si ha poi come l'impressione che non si sia voluto allungarlo oltre alle 2 ore e mezza della sua durata, perché ci son cose che magari avrebbero potuto farci vedere invece si limitano a dircele anche molto esplicitamente. Come se i problemi legati al Covid avessero costretto il regista ad una cut.
La mia però resta una sensazione, per quanto sfiori la convinzione. Per questo non riesce a raggiungere i voti che son stati dei suoi maggiori predecessori.
Voto 8
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