lunedì 26 ottobre 2020

#SerieA 20/21_5> #JUVENTUSverona 1-1 – Serata Naif



Naif come la maglia che indossavamo stasera, che più che da Pharrell Wlilliams sembrava disegnata dal figlio. Partiamo bene, ci spegniamo per un’ora e ci risvegliamo tardi, sempre troppo tardi. Troppe ingenuità, troppe approssimazioni, scarsa cattiveria e orgoglio ritardato. Siamo ancora alla quinta e già i punti persi sono troppi. Se il buongiorno si vede dal mattino nemmeno il conto con la sorte può farci stare tranquilli, e se è vero che le rimonte all’Allegri sono rare forse quest’anno solo la lunghezza di questo campionato o gli eventuali playoff potrebbero tenerci ancora in gioco.

Lo sapete, a caldo io forse esagero sempre un po’, ma l’amarezza appare ormai palpabile. Se ogni volta a Morata manca un gol per un centimetro, se come questa sera colpisci due legni che gridano vendetta, se prendi gol un secondo prima che lo stesso Favilli si infortuni, se l’assedio finale è insistente ma frustrante per la quantità di culagine avversaria, alla fine ti girano, e parecchio.

C’è poco da fare, quel gol sul finale del primo tempo, se fosse stato regolare, magari (dico magari) il secondo tempo sarebbe iniziato in modo diverso. Poi è logico che non puoi regalare loro un’ora di gioco, questo è inconcepibile. Inconcepibile poi che siano i ragazzotti del Verona a venire a giocare di furbizia in casa tua, o che tu vada a perder punti a Crotone, che quell’unico punto lo sbandiererà per ancora molte giornate senza guadagnarne altri. Queste sono squadre che tu dovevi tritare ma a cui continui a fare beneficienza, senza soluzione di continuità, ormai.

Ci vorrebbe una strigliata di quelle memorabili ma penso proprio che non ci sarà. Ci sono poi giocatori (senza fare nomi... Bernardeschi) che dovrebbero andare fuori dai cancelli della Continassa a fare compagnia a Khedira. Dopo l’ingresso di Kulusevsky la partita cambia nettamente e lui ti sbatte in faccia pure il pareggio. E tu (dico società, non allenatore) ancora dai fiducia a uno come Federico Bernardette? Sul finale lo si vede inquadrato in panchina con la faccia di chi ha fatto una marachella ed è stato sgridato.

Signori e signore, questa squadra deve crescere e deve farlo in fretta. Non ci si può comportare da adulti responsabili solo dopo la marachella e lo svantaggio. Non possiamo sempre aspettare Ronaldo come fosse un messia, dobbiamo svezzarci ed emanciparci. Da Pirlo a l’ultimo dei magazzinieri. La fortuna gira solo se ci credi per tutta la partita, non solo sul finale, quando gli avversari si chiudono o quando sei tu che sei stato così immaturo da arrivare in 10 contro 11 nei decisivi minuti finali. L’immaturità si paga cara a questi livelli.

C’è poco da fare, attualmente regna il pessimismo e come dissi dopo Crotone, davvero sembra che quest’anno sarà durissima, come scalare una montagna. La meta della vittoria pare un tabù da sfatare. Il mercato non ha aiutato, il periodo non aiuta. La situazione appare in bilico come l’Italia appesa ai vari DPCM. Certo la strada è ancora lunga, ma come Achille contro la tartaruga, per evitare paradossi, bisogna mantenere il passo.

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