sabato 21 novembre 2020

#SerieA 20/21_7> #JUVENTUScagliari 2-0 – Cristiano stappa e si beve l'Ichnusa


In bocca c’è ancora l’amaro dell’ultima beffa di Roma (prolungata dalla sosta delle nazionali) che forse ci rimarrà ancora per un po’ sul palato, ma vincere col Cagliari è stato un po’ come scartare un cioccolatino fondente dopo il caffè. Anzi due cioccolatini, che portano il solito nome, quello di CR7. Una Juve sempre più “cristiana” conquista una bella vittoria, persino stretta nel risultato. Tre punti che gli permettono di mantenere il passo e di muovere la prima mossa in attesa dello scontro diretto tra Napoli e Milan, del posticipo.

Guardare la classifica resta ancora una pessima scelta, se proprio si deve, meglio farlo con la coda dell’occhio e concentrarsi piuttosto sui piccoli miglioramenti visti volta per volta. Finalmente una partita gestita come si deve, talmente come si deve che l’opportunità di turnover offerta a Buffon resta praticamente inutile, tanto che (per fare una battuta satirica) se fosse rimasto in panchina anche stavolta, lasciando anche la porta sguarnita, non ce ne saremmo affatto accorti. L’unica volta che, infatti, il Cagliari riesce ad arrivare a tu per tu con il prossimo quarantatreenne gli segna, fortunatamente in fuorigioco, presto segnalato, e solo nel secondo tempo col 2-0 per noi in banca già da un pezzo.

Una prova difensiva davvero degna di nota, se si... annota anche il fatto che erano assenti sia Bonucci che Chiellini. Il 3D (come è stato fantasiosamente e prontamente soprannominato da qualcuno) composto da Demiral, De Ligt e Danilo sono una bella risposta a Pirlo e un po’ fanno tremare le certezze dei due centrali veterani. L’olandesino non fa in tempo a ritornare dall’operazione che subito si prende la scena. Stessa cosa per Demiral, che si impegna e si batte per non far sbarcare gli isolani in area di rigore. Danilo invece non butta mai via la palla ed è sempre prodigo di consigli per i giovani.

Lo stato dell’arte del progresso di crescita di questa squadra, al netto dei meno punti ottenuti rispetto a un anno fa, frutto di una dose eccessiva di pareggi, fa registrare qualcosa di positivamente distintivo rispetto alle ultime stagioni, cioè la maggiore capacità di metter su un contropiede. Resta però un cruccio cronico, cioè quello di mangiarci ancora tanti gol rispetto alle occasioni avute. La buona prestazione di Cuadrado, Kulusevsky, il solito Morata, non portano al gol. Ci prova persino Bernardeschi, commovente e comico allo stesso tempo quando l’arbitro gli annulla il gol e lui non riesce a trattenersi dal dare la colpa a Morata. Dal suo labbiale si può chiaramente leggere un “io no, lui...” anche se riesce a trattenersi dall’aggiungere “è un vizio che ha lui, questo”. Naturalmente non poteva mancare la solita traversa (Demiral).

Insomma manca ancora cinicità, cosa che è mancata per tutto l’anno scorso, e alla fine le occasioni vanno concretizzate, anche contro avversarie che restano arroccate in difesa. Ecco che dulcis in fundo ho lasciato Ronaldo, sempre più indispensabile. Il cavatappi che stappa e si beve l'Ichnusa. L’uva che resta sulla nostra vite a dispetto delle molte volpi che lo definiscono vecchio e bollito ma che vorrebbero tornasse al Real lasciando la Juve. Non fosse rimasto fuori per Covid tutto quel tempo magari avremmo anche qualche punto in più e forse col Barcellona sarebbe andata meglio.

Ripartiamo allora da tutto questo, un passo alla volta, lasciando che le altre si illudano che siamo finiti e vediamo come va.

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