lunedì 18 gennaio 2021

#SerieA 20/21_18> #interJUVENTUS 2-0 – Abdicare a Gennaio


Profondo rosso. Il peggior inter-Juve degli ultimi vent'anni. E dico vent'anni perché persino nei periodi neri, quelli dei Ferrara e dei Del Neri, Inter-Juventus è sempre stata una partita diversa. Lontana anni luce dallo scempio che abbiamo oggi visto in campo. Persino nei periodi più bui si è sopperito all'inferiorità tecnica, con il cuore e l'orgoglio, spesso persino vincendo o comunque non perdendo la faccia. Stasera invece ci si ritira dalla lotta scudetto senza lottare e senza aver mai veramente iniziato a credere nella lotta. Dopo nove anni davvero è stata visibile e tangibile la scarsa volonta di continuare ad impegnarsi per vincere ancora. Il più classico dei ma-chi-ce-lo-fa-fare.

C'è poco da arrabbiarsi, il nostro inter-Juve non è iniziato stasera, ma il suono del suo fischio d'inizio è stato emesso ad inizio stagione. Già dalla scelta Pirlo, che ho visto come un gioco d'azzardo della società. Di una società che ha scelto di sperimentare, cambiare e persino (nessuno me lo toglierà dalla testa) mettere in preventivo una eventuale "sconfitta". Un anno di transizione che era nell'aria.

L'arrendevolezza vista oggi in campo, da una squadra che non solo si giocava la partita più sentita, dai tifosi e dalla storia, ma era anche l'ultima chiamata del campionato, è di fatto emblematica di questa resa. Si lo so che se le chiamate per recuperare in classifica sono troppe, per poterle vincere tutte serve una squadra stellare, ma proprio il fatto di averne accumulate tante deve darti la dimensione di questa squadra. Ad una giornata dal giro di boa il punto è questo. Un subtotale diverso da qualsiasi altro svantaggio accumulato in classifica di questi anni. In questi nove anni quando c'era da svegliarsi, anche se tardivamente, lo si è sempre fatto. Oggi si resta a letto e questo non era mai successo.

Ecco che prima ancora di dare colpe ai singoli, o alla squadra, la mediocrità e l'approssimazione è a monte, già dalla società, e scende a valanga su qualsiasi tesserato. L'aver ammesso l'errore di aver preso Sarri, ma l'assoluta impreparazione nel trovare una valida alternativa, è il primo segnale. La situazione economica che il Covid ha creato non ha permesso di fare gli investimenti che sarebbero serviti per rivoluzionare la squadra. I troppi punti persi, molti dei quali stupidamente, hanno tolto voglia e fiducia anche ai giovani oltre che ai senatori. La scarsezza del centrocampo ha lasciato più volte aperta la porta della difesa alle beffe. La caparbietà di Pirlo di voler tener palla (alla Sarri) invece di puntare sulla vera arma (forse unica) che questa squadra possiede, cioè il contropiede e la ripartenza, ci è costato un mare di punti. Andare a recuperare tutto lo svantaggio, in un anno senza il supporto del tuo pubblico, con la lotteria del Covid che si aggiunge alle altre defezioni classiche come infortuni e squalifiche, con tutto quello che è successo in campo e al CONI... era più difficile di un miracolo 

Ecco che adesso bisogna fare i conti con qualcosa che spesso in fisica, come nel calcio, lascia poco scampo a chi ne resta invischiato. Parlo dell'inerzia, cioè la resistenza che un corpo (o una squadra) oppone al cambiamento. Non vincere lo scudetto è paradossalmente il male minore, visto che sembra si stia andando verso il rischio concreto di restare anche fuori dalla Champions del prossimo anno. La mediocrita e il piattume della nostra zona di classifica rischia di risucchiarci come le sabbie mobili. Non puntare alla vetta, per una squadra abituata a farlo, la spinge verso il basso. Alla fine, ci tocca sperare che nel preventivo fallimentare che devono essersi fatti in dirigenza, ci sia anche spazio per ammortizzare la mancata qualificazione in Champions. Perché altrimenti far saltare le teste di Pirlo e Paratici sarà il minimo e potrebbe non bastare.

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