sabato 16 gennaio 2021

The Haunting of Bly Manor - serie TV (2020)


Quando ho saputo che ci sarebbe stata una seconda stagione di "The haunting" ho storto il naso e non poco. La prima stagione si era rivelata infatti una piacevolissima sorpresa. Una storia classicissima eppure raccontata in modo splendido, con una cura certosina per l'intreccio (i flashback ed i salti temporali che non erano un mezzo fine a se stesso ma parte integrante della costruzione delle vicende) e dei personaggi con i quali era impossibile non empatizzare. Le perplessità non furono fugate neppure quando trapelò che di serie antologica si trattava e che (per fortuna) la seconda stagione avrebbe parlato d'altro. Ma questo altro (ed é questo il punto) avrebbe avuto comunque a che fare con lo stesso spunto di partenza: la casa stregata. D'altronde il titolo  della serie non lascia tanti margini di manovra. Il rischio evidente era di sfornare una brutta copia di Hill House, incapace di avere una sua propria identità. E' andata effettivamente cosí, ma per fortuna solo in parte. 


"Quanto é intelligente questo bambino, pensa che prima mi ha detto che si é diplomato anni fa, che dobbiamo trattarlo da adulto e che sono troppo immatura per parlare con lui" 


Le prime puntate di questa seconda stagione infatti non fanno molto per fugare i dubbi. Come detto sempre di casa stregata si tratta, di possessioni, di fantasmi del passato e del presente, di scheletri nell'armadio, rimpianti, rimorsi...anche la struttura é simile. Mettiamoci che ci sono perfino gli stessi attori (quasi tutti) anche se sparpagliati ovviamente in ruoli profondamente diversi. E il vederli lí, in un contesto simile, con problematiche simili, all'inizio non fa un bell'effetto. Non per chi, come detto, aveva cosí apprezzato la prima stagione. E' un po' come vedere un reboot di un film uscito solo pochi anni prima, che si limita a stravolgere i ruoli mantenendo lo stesso contesto e intenti simili. Non é insomma quel tipo di operazione alla "American Horror Story" dove, pur permanendo gli stessi interpreti, ogni anno si fa tabula rasa di tutto il conteso e di parla di qualcosa di totalmente nuovo. Nuova epoca, nuova struttura, nuovo approccio al genere, con l'unica costante il fatto di essere una serie horror.
Nulla di questo accade in Bly Manor.

Perché allora questa seconda stagione di "The haunting" non é stata per me una delusione? Non del tutto almeno. Perché poco a poco, piano piano, pur con i difetti di cui sopra la costruzione resta comunque ben ideata. Pur con delle marcatissime somiglianze con le puntate del primo ciclo, ad un certo punto il tutto assume comunque una sua forma definita. La trama intriga e le vicende appassionano, complice un'ottima prova recitativa e una fotografia che si dimostra ancora una volta puntuale e degli effetti speciali di buon livello. In particolare la penultima puntata, decisamente riuscita, regala alla stagione il suo perché, risultando piú che il classico spiegone, una sorta di spin-off sull'origine di tutto quello che abbiamo visto fino a quel momento. Di lí in poi si arriva ad un finale piú che degno, che anzi dona profondità ai personaggi, soprattutto due di questi.


Ti piace questo metodo per scattare fotografie? L'ho chiamato autofoto, geniale come nome eh? Secondo me prenderà piede in futuro. Già mi immagino negli anni duemila tutti ad avere 7/8 macchine fotografiche in casa. 


Peccato che proprio le puntate finali, pur sostanzialmente riuscite, non riescano a scacciare la strana sensazione che questa seconda stagione abbia meno "cuore" e sostanza della prima. Si fa un buon lavoro di caratterizzazione ma non per tutti. Se infatti Hill House, per sua stessa natura (si parlava di una famiglia, vista in diversi momenti temporali), legava profondamente tutti i suoi protagonisti alla casa, offrendoci una finestra ampia su ognuno di loro, nessuno escluso, Bly Manor non può purtroppo godere di un simile pregio. I personaggi hanno background diversi, aspirazioni diverse, spesso si conoscono "di sfuggita" e subiscono a volte una evoluzione un po' "monca", non ben definita. Non c'é insomma la sensazione che tutti siano fondamentali alla storia, che abbiano una "connessione profonda" con l'abitazione, che si incastrino alla perfezione nelle vicende, che godano di un approfondimento adeguato, che ne necessitino in fondo davvero uno per come ci vengono presentati.
Tutta quella bellissima metafora (che era un po' il perno di Hill House) sulla casa come "essere vivente", come entità che nutre e si ciba a sua volta della famiglia che ci vive, qui si perde nella classica storia della vecchia casa stregata. Di Hill House i misteri appassionavano in misura minore rispetto alla voglia di conoscere meglio i suoi personaggi e sapere che fine avrebbero fatto. Qui invece é l'esatto opposto: i personaggi sono funzionali alla storia e spesso secondari rispetto ad essa.

Quando insomma arriva il finale e si chiudono tutte le questioni, non si prova la stessa emozione e la stessa empatia per le sorti dei personaggi ma solo per alcuni di loro e la serie in un certo senso prova ad autogiustificarsi velatamente per questo ("Credevo che fosse una storia di fantasmi ma invece era una storia d'amore").


"Ho costruito un nuovo pupazzo, si chiama Donaldo, mi raccomando non lo spostare mai da dentro la casa altrimenti potrebbero accadere fatti molto molto spiacevoli"


Per fortuna ci sono altri personaggi che invece subiscono un'evoluzione a tutto tondo e che restano impressi nella memoria dello spettatore, complice anche uno sviluppo che li "favorisce" e che li fa restare in primo piano anche quando non compaiono materialmente nella puntata (tutta la vicenda non é che un racconto, un modo per ricordare una promessa e una speranza, vedremo poi di chi).

Un altra particolarità di questa seconda stagione é il suo smarcarsi maggiormente dalla fonte letteraria d'ispirazione. Se attinge comunque fortemente da quel "Giro di Vite" di Henry James (una sorta di capostipite e pietra miliare della letteratura "di fantasmi" ), non mancano omaggi e influenze da opere molto piú recenti, come The Others o Il Sesto Senso. Il racconto quindi da un certo punto di vista si fa meno fedele e meno coerente ma questa scelta stilistica rende l'opera sicuramente meno scontata e allo stesso tempo la trasforma in un omaggio alle storie di fantasmi viste al cinema.

The Haunting of Bly Manor é in buona sostanza un prodotto piú che discreto. Ben recitato, con belle scenografie, una bella atmosfera, una storia interessante...Tutto questo purtroppo é vanificato in parte da una sceneggiatura non sempre impeccabile, che sacrifica piú di un protagonista per fini stilistici. Non basta un finale emozionante e citazionistico a regalare alla serie maggior cuore. La prima stagione insomma era tutt'altra cosa ma viste le premesse non si può sicuramente negare l'impegno e il fatto che questa seconda stagione risulti comunque godibile.

PRO

- Stilisticamente impeccabile
- Il finale é riuscito ed emozionante
- Storia interessante per quanto non originale

CONTRO

- Parte molto lentamente
- A livello di struttura non fa molto per differenziarsi dalla prima stagione risultando meno "fresca"
- Alcuni personaggi dalla caratterizzazione traballante.

Voto 7+

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