giovedì 21 gennaio 2021

#PS5SuperCup #JUVENTUSnapoli 2-0 – Anche quest'anno almeno un trofeo


Male che vada questa (sciagurata) stagione, per il decimo anno consecutivo, abbiamo già messo almeno un trofeo in bacheca: la Supercoppa Italiana. La nona della storia. La quinta su nove finali consecutive. Ok, è il trofeo minore a disposizione, ma è un trofeo dal sapore particolare, perché alzato in faccia al Napoli di quest'anno, alla prima occasione dopo il gioco da tavolo del CONI, e anche in faccia ad Enrico Varriale.

Peccato per loro che la potente Asl di Napoli non sia riuscita a fermare in tempo Cuadrado, che dopo il secondo tampone negativo fa come il senatore Ciampolillo, si aggrega alla squadra all'ultimo minuto e risulta decisivo in campo. Stavolta non c'è Frabotta su quella fascia e la differenza di vede. È una Juve diversa da quella di San Siro, meno timorosa e più propositiva. Il pallino del gioco resta di fatto prerogativa bianconera, in questa partita.

Di fronte a noi c'era invece un Napoli già visto, che si arrocca in difesa e riparte, tanto più che ormai tutti conoscono i nostri problemi sulle ripartenze subite. Il tifoso Varriale, affranto come non mai dopo la partita, cerca di chiedere a Gattuso cosa è mancato dallo "spirito della Coppa Italia" (chiamato proprio così) vinta ai rigori la scorsa estate dopo 120 minuti di 0-0. La risposta di Gattuso è invece un boomerang che gli torna in faccia, una faccia già segnata dal dolore della sconfitta: "È stata la stessa partita, anzi... in coppa Italia abbiamo subito di più". Boom. Alla fine della fiera la differenza è che stavolta avete preso due pere, caro Varriale.

La scarsa incisività offensiva della Juventus di ieri sera è stata soppiantata dall'impegno e dall'insistenza. Loro venivano da un'overdose di euforia dopo il 6-0 contro la Fiorentina, noi dalla cocente delusione di San Siro che pregiudicava la nostra stagione. Ha vinto la nostra voglia di riscatto, l'orgoglio che è mancato qualche giorno fa è finalmente venuto fuori in questa partita. Il vantaggio di Ronaldo è arrivato su calcio d'angolo, dopo una valanga di calci d'angolo ottenuti e battuti. Anche qui l'insistenza ha giocato un ruolo decisivo.

Certo è servito anche un episodio per non gettare via tutto ancora una volta, come la gran parte delle partite di questa stagione, dove proprio gli episodi sono stati il lancio di dadi che ha segnato le nostre sorti. Il rigore sbagliato da Insigne sul finale (terzo consecutivo contro la Juve) è arrivato perché Mckenny non vede Mertens arrivare da dietro e lo prende mentre sta calciando il pallone. Rigore sacrosanto, ma non si può dire che l'americano non sia stato sfortunato. L'episodio ci era girato male, la sorte ci aveva colpito ancor prima di finire sui cartelloni alla destra di uno Szczesny spiazzato, assieme al pallone. Gli episodi (come li ha chiamati Gattuso) sono anche quelli di Juve-Atalanta (un esempio tra tutti) dove, senza parlare dell'arbitraggio, se Ronaldo non sbaglia quel rigore (cosa più unica che rara) la Juve vince una partita meritata. E come lo chiami vincere ai rigori una finale? Le due Supercoppe vinte contro di noi dal Napoli (in questi anni) e la Coppa Italia stessa arrivano dagli undici metri, se qualche volta vi tradiscono dovete pur farvene una ragione.

Alla fine la Juve vince nei tempi regolamentari, raddoppiando sul fischio finale e aggiornando l'impietosa statistica negativa dei portieri saliti sui calcio d'angolo disperati. È più facile vincere al lotto che vedere un gol da una situazione simile. Anzi per il Napoli è stato più facile subire gol in contropiede, in tre contro uno con Cuadrado che serve Morata decentramento ma a porta vuota. 2-0 e tutti a casa. I fuochi d'artificio, quelli legali, alla fine li spariamo noi in campo. Già perché qualcuno aveva tentato di emulare quanto successo a Milano domenica sera, nel suo solito prevedibile gioco scaramantico.

La Supercoppa PS5, quella della figata pazzesca della cable cam (ci è voluto PlayStation per pensarci) la alziamo noi e mentre ricordiamo ancora Agnelli in persona premiare i giocatori del Napoli in Coppa Italia, l'unico ad applaudirci è l'ex Llorente. Certe cose non cambieranno mai, ma quanto meno stavolta si sono presentati alla premiazione.

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