martedì 23 febbraio 2021

#SerieA 20/21_23> #JUVENTUScrotone 3-0 – Nessun Messiah tra Chiesa e Cristiano


Vittoria dovuta, quasi scontata. Contro il Crotone la Juve fa la Juve e Ronaldo fa il Ronaldo. Qualcosa che dovrebbe apparire facile da ottenere sulla carta ma che ad esempio non si è avuta all'andata. All'epoca non era stato certo un alibi l'assenza di Ronaldo, costretto a casa dal Covid, e non lo è ancora, anche dopo ieri, quando da solo si beve l'avversario come un uovo bucato e succhiato.

Quello fu infatti un pareggio che molti di noi non hanno ancora digerito e che ci porteremo dietro fino a fine stagione, assieme alle trasferte di Benevento, Lazio e Napoli. Molto più perché aver perso due punti su sei contro la cenerentola di questo campionato brucia ancora.

Stavolta i calabresi arrivano a Torino con quel ricordo e con intenzioni neanche troppo velate di catenaccio. Dopo soli 17 minuti l'arbitro già richiama il loro portiere perché ritarda la rimessa, giusto per dirne una. Insomma Stroppa secondo me credeva nel colpaccio bis. Sul suo viso c'era quell'espressione alla Frankenstein junior che dopo aver visto Benevento-Roma diceva "si... può... fa-re".

A Crotone toccò al soprintendente Morata fare le veci di Cristiano e tutti ricordiamo quanto fu iellato quella sera. Su quel palo (che ieri Ramsey ha voluto citare con una traversa sullo 0-0) e su quel gol-rimonta, assegnato e poi tolto dal VAR per pochi millimetri. Un grido ricacciato in gola, come spesso visto con lui quest'anno. Così come si è tentato di rifare stavolta sul primo gol di Ronaldo. Sono serviti infatti più di due minuti di orologio, per tracciare quattro righe colorate col Paint ed escludere un fuorigioco che ad occhio nudo non c'è mai. Siamo ormai alla pornografia VAR, alla ricerca del millimetro al microscopio. Ricerca che, ad esempio, si fa improvvisamente più sbrigativa quando nella ripresa, in corsa verso la porta, lo stesso Ronaldo viene spinto e sbilanciato in area di rigore avversaria.

Tanto che l'aquila Cristiano si sente in dovere di ribadire il concetto dello "stasera-ci-sono", rivolto magari ai più distratti. Volando di nuovo dalle parti dell'area di rigore, si eleva su tutti con il suo Jetpack invisibile e raddoppia. Giusto per non lasciar alcuna speranza a voi che (ri)entrate... nel secondo tempo. Poi prima della fine dei 4 minuti di recupero, concessi quasi interamente per quel VAR, quasi quasi triplica, incazzandosi per l'errore manco fossimo ancora sullo 0-0.
A farlo (a triplicare) ci pensa McKenny, che al primo anno di Juve ha già segnato più di tutti i suoi colleghi centrocampisti messi insieme. 
Fino alla fine anche Buffon mantiene inviolata la sua porta senza praticamente fare una parata. 

All'andata oltre all'assenza di Ronaldo, abbiamo dovuto giocare anche in dieci per l'espulsione di Chiesa. Stavolta nella sfida tra Chiesa e Cristiano contro Messiah vincono le istituzioni religiose e anche gli angeli mangiano Fagioli. Dopo la bella partita in Coppa Italia, all'esordio in Serie A, il giovane promosso dall'U23 ripete quanto di buono fece vedere in quell'occasione. Una bella speranza per un reparto deficitario come il nostro centrocampo.
La Juve riesce così a sfruttare il passo falso della Roma e le sconfitte di Napoli e Milan. Ora però il problema sarà trovare chi mettere come terzino a Verona, viste le assenze e le squalifiche.

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