giovedì 18 febbraio 2021

#UCL 20/21_1/8A> #portoJUVENTUS 2-1 – Stesso porto stesso mare


E come l'anno scorso, e come l'anno prima...

Tutto già visto. Tutto già sperimentato. La Juve va a perdere l'andata degli ottavi di finale di Champions fuori casa e si "regala" l'ennesima estenuante attesa e la speranza di un'impresa che poteva benissimo risparmiarsi. A noi tifosi sembra ormai di essere rimasti intrappolati in una maledizione, che ogni anno si ripete con attori diversi, come uno di quei remake o remake di remake che danno alla TV, che ha solo noi come vittime e i nostri idoli come carnefici.

Atletico, Lione, Porto. Tre squadre simili per gioco e livello tecnico che non fosse per il colore delle maglie potremmo dire di incontrare ogni anno. Tre squadre abbordabili contro cui ci presentiamo in ciabatte. Tre anni con lo stesso sciagurato atteggiamento. Tre allenatori diversi, stessa storia. Nessuna soluzione di continuità.

Un gioco penoso, una mentalità vergognosa e un approccio ancora peggiore, dato che siamo riusciti a subire gol ad inizio gara ed a inizio ripresa. Un gol regalato, con l'ennesimo disimpegno horror di Bentancur, che evidentemente pecca di visione periferica, dato che ormai lo fa un po' troppo spesso. Un gol che non è servito a svegliarci e non ci ha insegnato nemmeno nulla, perché non lasciamo che neppure il secondo tempo inizi, come fossimo arrivati tardi a due appuntamenti nella stessa sera con la stessa persona.

I portoghesi ci vanno a nozze, come ci era andato a nozze il Lione lo scorso anno. Difesa in undici, contropiede in massa. Catenaccio vecchia scuola, risultato che giustifica tutto e li eleva ad eroi. La Juve non ha nessuna idea di come proporre uno straccio di gioco, figuriamoci rendersi pericolosa. Nessuna reazione di orgoglio. Nessuno che si incazzi davvero per la situazione. Abbiamo dovuto rischiare Morata, non al meglio e sull'orlo dello svenimento a fine gara. Sempre oltre il filo del fuorigioco. Con lui va solo un po' meglio ma niente di più.

Il gol di Chiesa resta una "cattedrale" nel deserto, non so quanto utile per il ritorno. Il dejavu non ci lascia scampo. Quante volte l'abbiamo vissuta, non solo negli anni scorsi, ma da che ho l'età di capire cosa sia il calcio. Verrebbe quasi da scommette un bel gruzzolo sullo 0-0 per il ritorno. Non è pessimismo é che sono semplicemente stufo marcio.

Piove sempre sul bagnato con questa squadra, che arriva a queste gare decisive per la stagione europea con l'infermeria piena e la testa vuota. Un atteggiamento tanto imperdonabile quanto recidivo. Un loop infinito. Non piove mai ma diluvia.

Infine, a quelli che "non attacchiamoci al rigore" voglio dire solo una cosa. Nel 2018 Real-Juventus era sullo 0-3, il Real era stato inguardabile per tutta la partita, ma l'arbitro non si è fatto scrupoli a dargli un rigore all'ultimo minuto.
Porto-Juve, si era sul 2-1, qui era stata la Juve ad essere inguardabile, ma l'arbitro non fischia un rigore solare all'ultimo minuto. Tanto più solare se pensiamo al rigore dato al Barcellona il giorno prima.
Ora, dato che anche questa cosa la vediamo da anni e che ogni anno dobbiamo sentire i pianti e le lamentele delle altre a parti invertite, lasciatemi dire che se quel rigore non cancella lo schifo visto, allo stesso modo anche lo schifo visto non cancella quel rigore.

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