martedì 1 giugno 2021

Barry - serie TV (2018)


Negli ultimi anni si sono moltiplicate sempre di piú le serie TV che per protagonisti hanno dei criminali, dei malavitosi, degli assassini. Anni fa era qualcosa di impensabile, se non in prodotti di nicchia. Come può uno spettatore immedesimarsi in un mafioso ad esempio? Beh basta costruire la trama in modo certosino, dare al protagonista delle motivazioni (che agli occhi degli spettatori si trasformano in giustificazioni), rendere i nemici del protagonista ancora piú detestabili e pericolosi, mostrare una certa ambiguità morale e dei sensi di colpa ed il gioco é fatto. Ma quando il protagonista é un semplice killer che di motivazioni non ne ha? Uno che ammazza semplicemente perché vuole farlo? Magari perché gli piace o non può farne a meno e non riesce a fermarsi, anche quando si tratta di ammazzare conoscenti o amici? Riusciremmo comunque a fare il tifo per lui?


"Ho finalmente trovato il ruolo adatto a te: farai il monolite di 2001 Odissea nello Spazio" 


Dexter si dimostrò una pietra miliare (almeno nelle prime stagioni, le ultime facciamo finta che non siano mai esistite) della serialità televisiva proprio perché per la prima volta dimostrava che sí, incredibilmente era possibile tifare per un killer. Per fare questo però serví un attore che fosse in grado di recitare talmente bene quella parte, di risultare ambiguo ma amichevole allo stesso tempo, che la nostra testa per un qualche corto circuito mentale cominciò a confondere il giusto e lo sbagliato.
Ecco, la carta fondamentale per ottenere questo effetto sembra essere proprio la recitazione, il carisma, la duttilità attoriale.

Il Barry protagonista dell'omonima serie TV HBO, ideata ed interpretata da Bill Hader, é un killer che ha molto in comune con quello interpretato da Michael C. Hall. Apatico, solitario, con difficoltà a relazionarsi con gli altri, con una figura "paterna" a fargli da mentore/aiutante. Non un serial killer come Dexter Morgan, animato solo dalle sue pulsioni, ma un assassino di professione, che però col tempo comincia a far fuori anche "elementi estranei" a quello che dovrebbe essere il suo lavoro.
Pure lui perennemente con le mani sporche di sangue insomma, eppure consapevole della propria natura e alla costante ricerca della normalità (i sogni nei quali immagina un futuro felice con la sua ragazza), normalità che é destinato a non raggiungere. Un uomo che recita insomma costantemente una parte, usa una maschera per nascondere ciò che é davvero agli altri. Proprio come se stesse interpretando un film o una rappresentazione teatrale.

"Ce l'abbiamo quasi fatta, altri 40 omicidi e finalmente potremo vivere una vita normale e spensierata" 

Perché allora non mettersi a recitare per davvero? E qui spunta fuori la seconda associazione mentale dopo aver visto le prime puntate della serie, il Metodo Kominsky. Barry un bel giorno infatti, per quanto assurdo possa sembrare vista la sua situazione, si mette in testa di fare l'attore di teatro innescando una serie di eventi a catena sempre piú drammatici e catastrofici. In questi momenti Il telefilm si avvicina molto ad una commedia classica di quel tipo. Eppure non ci cade mai davvero dentro. Sebbene i vari attori (e soprattutto il direttore del teatro, Gene Cousineau, interpretato da un redivivo Henry Winkler) offrano parecchi spunti comici, anche in quei momenti a volte sono palpabili sottotesti comunque tormentati (ad esempio la voglia di sfondare di Sally, che finisce per consumarla e coinvolgere tutti quelli che gli stanno accanto).


"Lo so, é quasi una missione impossibile per te Barry, ma i grandi attori devono saper interpretare qualunque ruolo, allora tu sarai il killer Dexter Morgan e lei Rita Bennett" 


Barry é insomma una serie che mescola abilmente momenti drammatici e comici senza soluzione di continuità (proprio come dovrebbe saper fare un attore completo) finendo per non essere mai davvero una commedia e mai davvero una serie TV crime. L'umorismo molto spesso si tinge di nero (anche se non mancano momenti che si avvicinano al demenziale e rischiano di far rompere questo equilibrio, soprattutto quelli che hanno per protagonisti i villain della situazione, tutti ultra macchiettistici e stupidi), eppure le scene piú cruente non sono preponderanti o eccessive.

Bill Hader in questo senso é perfetto nel ruolo di Barry: non suscita particolari simpatie, anzi la sua apaticità ce lo rende spesso detestabile, eppure il suo bisogno di redenzione é credibile. Riesce a farci sorridere nei momenti nei quali appare impacciato, timido, e incapace di recitare e poi 2 minuti dopo ci lascia di sasso quando ammazza qualcuno a sangue freddo. Quando sta recitando? Nel primo caso o nel secondo? Chi é il vero Barry?


"E' stata dura, credevo che sarei morto, avevo il cuore in gola, la tensione a mille, mi sono ritrovato lí di fronte a lui e non sapevo cosa fare. E' proprio difficilissimo recitare, per fortuna per oggi é finita e posso rilassarmi ammazzando qualcuno" 


Ci troviamo, in sintesi, di fronte ad una serie TV non originalissima per quello che racconta ma che lo diventa per come lo racconta. Ambigua, ambivalente, come il suo protagonista: si mantiene in bilico tra emozioni e mondi diversi, quasi sempre riuscendo a mantenere un equilibrio perfetto. Barry é un crime che stempera la tensione con l'umorismo o una serie comica che si tinge spesso di drammatico?
Non é la vita stessa ad essere beffarda e cinica allo stesso tempo, a regalarci momenti tristi e di ilarità che si alternano continuamente? La vita in fondo é una finzione che sembra perfettamente reale.

PRO

- Uno strano ibrido tra humor e crime
- Bill Hader decisamente bravo nella parte e un Harry Winkler in ottima forma
- Ritmo sempre sostenuto e puntate veloci e senza troppi fronzoli

CONTRO

- Forse troppo breve e approfondisce meno di quello che sarebbe necessario
- Alcuni momenti eccessivamente demenziali stridono con il resto.
- Alcuni personaggi restano troppo sullo sfondo.

Voto 8

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