sabato 3 luglio 2021

#euro2020 QUARTI DI FINALE 1 (#SVI vs #SPA #BEL vs #ITA) Against all odds



Sono cominciati i quarti ed é stata subito Italia. Gli azzurri hanno fatto un sol boccone anche dei belgi, ancora una volta forse un po' sopravvalutati in questi anni (alla fine ancora una volta resteranno a secco). Non riesce il secondo miracolo "di rigore" alla Svizzera, che stavolta si arrende dal dischetto ad una Spagna come al solito fumosa, precaria, instabile, ma che porta a casa il risultato. Sarà Spagna-Italia dunque in semifinale, speriamo che stavolta finisca meglio dell'ultima volta che ci si scontrò. 


Svizzera-Spagna 2-4 (dcr) 



Dalle mie parti si dice "Una volta viene Natale". A parte il fatto che siamo a luglio e viaggiamo a 40 gradi di media al giorno, per restare all'interno della metafora non tutte le volte ti può riuscire l'impresa, a maggior ragione se questa impresa deve passare per la lotteria dei rigori (che, si sa, hanno una grossa componente di casualità). 
La gara è molto diversa, per emozioni e spettacolo rispetto a quelle che Svizzera e Spagna hanno disputato nel turno precedente, eppure l'andamento, in piccolo, non é poi molto diverso: Spagnoli che vanno avanti, Svizzera che va sotto ma che poi all'improvviso si rialza, inaspettatamente. Piú che lo spirito elvetico ancora una volta appare decisivo però il solito masochismo inaudito degli iberici che non si fanno mancare nulla sotto questo punto di vista. Rigori sbagliati? Celo. Goal mangiati a porta vuota? Celo. Paperazza del portiere su retro passaggio di un compagno? Celo. Difensori che si scontrano tra loro nel tentativo di intervenire sul pallone? Manca. 
Mancava: al 68'  Laporte sbatte contro Pau Torres, Freuler serve Shaqiri, 1-1. Nemmeno il rosso a Freuler a 13 dalla fine sembra scompaginare il piano degli svizzeri: catenaccione, spazzare alla viva il parroco, aspettare i classici goal mangiati  dagli spagnoli (che puntualmente arrivano) e si va allegramente ai rigori. Sommer se la ride pregustando già il bis, pure Petkovic deve aver pensato che la ricetta "ammazza Francia" era ripetibile e manda dal dischetto gli stessi dentici giocatori con la stessa identica sequenza. Peccato che ai rigori non bastino gli stessi ingredienti e la stessa preparazione per cucinare la stessa pietanza. Quello che doveva essere un piatto ricco ed abbondante quindi si trasforma in una frittata. Dai 5 su 5 dal dischetto si passa all' 1 su 4. Favola finita. 
Gli spagnoli cosí, zitti zitti si ritrovano a sorpresa in semifinale. Non ci arrivavano dal 2012, quando poi stravinsero in finale contro l'Italia, Italia anch'essa in semifinale dopo 9 anni. Si ritroveranno contro in un match che non regalerà trofei ma la certezza di essere tornati tra le grandi. 


Belgio-Italia 1-2


Quello di Conte di 5 anni fa ci era stato raccontato come un mezzo miracolo e in parte lo era. Arrivare ai quarti, uscendo solo ai rigori contro gli allora campioni del mondo, appariva come un'impresa epocale per una nazionale che veniva dalle macerie della post sbronza del 2006 (con la "piacevolmente dolorosa" parentesi della finale del 2012). A maggior ragione lo appariva vedendo quello che era arrivato dopo: il ciclo (s)Sventura e la vergognosa mancata qualificazione ai mondiali del 2018. Si ripartiva dal nulla insomma, sia come risultati che come base (molto modesta). Cosa poteva mai fare in una competizione importante una nazionale imbottita di buoni giocatori (ma non fenomeni) e mestieranti? Beh, c'é questa cosa delle nazionali, che spesso vanno al di là dei singoli, che se riescono a compattarsi e a fare gruppo in un torneo di breve durata possono sorprendere e se tutto gira, ma proprio tutto, nel verso giusto ti fanno l'impresa epocale (si, pensavo alla Grecia, ma non solo). Ecco perché pure un'Italia senza campioni ed arrivata in sordina alla competizione continentale poteva mettere paura al Belgio n.1 del ranking Fifa, squadra con campioni ma che nei momenti clou tende ad evaporare, la classica squadra "bella ma che non balla". E poi c'era quel precedente agli scorsi europei: certo erano i gironi ma l'approccio poteva essere lo stesso. E infatti...
Dopo Wembley, contro tutte le previsioni, anche la trasferta di Monaco porta bene agli azzurri. Eh si, in caso qualcuno se lo fosse chiesto si chiama (guarda un po') ancora Allianz Arena: nonostante Lollobrigida parli di fantomatico  "nuovo nome" si tratta semplicemente del classico caso di denominazione diversa causa Uefa/Fifa che non riconoscono il nome commerciale di uno stadio. Poi ci si chiede perché non ci mancherà la Coppa, Italia made in RAI. 


" Belgioooo, Oh, ti raggiro"


Tornando a parlare della gara in se, l'Italia non ha meravigliato, fatto cose eccezionali, fatto sbrilluccicare gli occhi. Ha fatto l'Italia, quella dei bei tempi, che sa far tenere palla agli avversari quando c'é da badare al sodo, che sa pungere all'occorrenza (Barella, Insigne) e ringhiare quando c'é da tenere botta (Giorgione mannaggia, se tu avessi 4/5/6 anni in meno quanto ci sarebbe ancora da divertirsi). Il Belgio invece è apparso evanescente, appesantito come un Lukaku stoppato puntualmente dalla difesa, azzurra, privo di idee come un De Bruyne ancora convalescente e svagato, lento come una difesa che nei momenti importanti mostra tutte le sue falle. Non é un caso che il migliore dei belgi sia stato il diciannovenne Doku, a tratti imprendibile (ne sa qualcosa Di Lorenzo che con la sua mano malandrina per fermarlo poteva riaprire la gara). Vittoria insomma meritata anche nella sofferenza, quando questa porta al risultato é positiva. Non lo è purtroppo quando é letterale: buona guarigione a Spinazzola, sarà dura su quella fascia senza di lui. 
Sarà semifinale dunque, non ci si crede, ma ora che si é in ballo bisogna ballare senza timore di cadere. 


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