giovedì 25 novembre 2021

Ghostbusters Legacy - Jason Reitman (2021)


Ebbene sì, alla fine Ghostbusters Legacy è giunto tra noi. Non pareva vero fin solo a qualche anno fa, tra spin-off discutibili (si, quel film lá), discussioni varie su trame improponibili, polemiche tra gli attori, la morte di Harold Ramis...riuscire a continuare la saga in maniera degna sembrava insomma più una Mission Impossible che una cosa concreta e fattibile.

E invece, guarda un po', non solo ci dimostrano che nel 2021 un film sugli "acchiappafantasmi" (The Real Ghostbusters) "zi può fareee" ma che ne può uscire pure un bel film. Non un capolavoro certo (chi se lo aspettava però credo vada al di lá del concetto di sognatore più sfrenato) ma, per semi-citare al contrario un baffuto tutore dell'ordine, "non è il film di cui avevamo bisogno ora ma è il film che ci meritiamo". Chi? Tutti, dal ragazzino che non ha mai visto le vecchie pellicole (e che si sono persi!) al fan duro e puro che come nickname nei forum sceglie rigorosamente Gozer il Gozeriano.

Tesoro mi si sono ristretti i Marshmallows


Pensate un po' a quanto deve essere stato facile fare un film che non solo doveva funzionare come prodotto a se stante, doveva pure solleticare fortemente la "nostalgia canaglia" di molti e incastrarci dentro pure un modo per farci stare il compianto Ramis, anche se lui purtroppo non c'è più. Appunto, facile un piffero.
Bisognava quindi partire dalle basi da tutto quello che sapevamo ed amavamo della saga e renderlo attuale, spendibile per le nuove generazioni, senza per questo togliergli l'effetto nostalgico. Come fare? Costruendo tutto il film sul concetto di "ereditá", "lascito", "famiglia". Il "nuovo" doveva essere insomma una diretta emanazione del "vecchio", doveva essergli legato a doppio filo, così come i fantasmi sono intimamente legati ai familiari che gli sono sopravvissuti.
Il vecchio mondo degli acchiappafantasmi doveva essere quindi tramandato e fatto conoscere ai ragazzi di oggi come un nonno che racconta ai suoi nipoti la storia della sua vita, per quanto bizzarra possa essere.

Tutto di questo Ghostbusters Legacy allora è un continuo rimando ai due capolavori precedenti, a cominciare dalla regia (Jason Reitman, figlio di Ivan), continuando con la trama, per finire naturalmente a tutta una serie di citazioni e comparsate (magari a tratti scontate ma ugualmente da lucciconi agli occhi o da risate sguaiate , a seconda delle scene).
Dai, quante volte vi siete chiesti "chissá cosa avrebbero risposto, se avessero avuto una seconda occasione, alla domanda sull'essere un Dio" o vi siete ritrovati a guardare delle semplici uova immaginandole improvvisamente sfrigolare. Ghostbusters Legacy parla proprio a voi, certo non dimentica di essere un film del 2021, ma sempre con un occhio attento a chi sa di cosa si sta parlando quando arriva al cinema e si imbatte in quel logo e quel titolo inequivocabili. E' una questione di rispetto nei confronti dei fan del franchise e questo film, pur nella banalitá di alcune scene quasi rifatte pari pari a quelle del passato, ne ha da vendere.


"Sicuri che quello fosse un coguaro?"


Tutto questo poi sarebbe stato meno credibile senza gli attori originali e per fortuna, anche se in piccolissime parti, ci sono (quasi) tutti (mi raccomando non andare via dopo i titoli di coda che ci sono delle sorprese), eccetto Rick Moranis (ormai da tempo desaparecido e in polemica con tutto ciò che ha a che fare con i nuovi progetti a tema Ghostbusters) e, come detto, ovviamente Harold Ramis. Invece che mettere da parte il suo personaggio, però, relegarlo magari al quasi dimenticatoio (omaggiandolo solo con una frase sui titoli di coda) è invece proprio su di lui che ruota l'intero progetto "Legacy". Tutta la trama e il succo del film stanno lì, la sua essenza migliore. Legacy è soprattutto una rielaborazione del lutto e di ciò che il passato ci lascia e come questo ci influenza. E' comunque un film divertente e spensierato eh, intendiamoci, ma costruito sul concetto di venire a parti col passato e con la morte.

Se Egon Spengler non c'è più non vuol dire che non abbia lasciato qualcosa agli altri, che non sia rimasto impresso nella memoria. Avrá avuto dei parenti, una famiglia, gente che gli voleva bene, no? Si una famiglia ce l'ha avuta, scopriamo, ma ormai anche quella lo ha dimenticato, rimosso volutamente, sepolto nella memoria. Il nome Spengler è sparito, sostituito da quello di "zappaterra", uno di quei nomignoli da vecchi ubriaconi un po' pazzi che nessuno prende sul serio. Ma, come avranno modo di scoprire figlia e nipoti, Egon è stato tutt'altro e noi lo sappiamo. E' stato un eroe, uno scienziato che ha dedicato tutta la sua vita al suo lavoro ma che non ha mai dimenticato gli affetti. La sua vera storia deve solo venire alla luce.


"Noi redivivi, loro eredi di morti"


E' proprio grazie a questo meccanismo di scoperta (da parte dei nuovi spettatori) e di riscoperta (per la famiglia di Egon e i fan dei primi 2 film) della figura di Spengler e degli acchiappafantasmi in generale che Reitman junior fa centro.
Certo qualche artificio qua e lá è ben visibile (alcune scene vivono semplicemente sulla battuta nostalgica ad effetto oppure il solito Finn Wolfhard forse è una scelta troppo comoda dovendo affrontare tematiche che hanno a che fare con fantasmi, mostri ed anni '80) ma non si ha mai l'impressione che ci siano delle cose troppo forzate. Non si scivola mai poi nel minestronesco, la foga di inserire tante, troppe cose, col rischio di sbrodolare e "smelmare" il tutto. Il film dura quello che deve durare: 2 ore sono poche per gli standard moderni e per operazioni di questo tipo, di solito, ma qui si riesce a farci stare bene tutto senza rischiare il sovrabbondante (che sarebbe stato mal digerito dalle nuove generazioni di spettatori). Altro gran merito.
Azzeccata infine pure la scelta di affidare la scena ad un gruppo di ragazzini laddove nei vecchi film si trattava di uomini adulti, seppure molto nerd: fa allo stesso tempo tanto Stranger Things ma pure Goonies (sempre per la serie unire il vecchio al nuovo). 


La nuova Ecto 1 ha pure nuovi optionals


Insomma Ghostbusters Legacy non è un capolavoro e non poteva esserlo per sua stessa natura. E' però un mezzo miracolo, un film che in sole 2 ore riesce a farci stare tutto quello che avremmo voluto che fosse un sequel di Ghostbusters, senza darci troppo rischiando di regalarci una brutta indigestione. E' un film per tutti, nessuno escluso, godibile a tutte le latitudini come se si facesse parte di un'unica grande famiglia. Soprattutto però è un vero e sentito omaggio, ad una icona del passato, che non scivola nella facile melassa.
Legacy è in definitiva un'ottima ereditá.

Voto 8,5

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