Solita vecchia canzone, di quelle con la puntina che si incanta e che fa ridere i polli. Anche la tanto decantata Atalanta ci banchetta in casa, con una prestazione che, l'avesse fatta anche solo contro l'Empoli, ne avrebbe preso tre, perso la partita e sarebbe tornata a Bergamo carica di meraviglia. Ma da noi è Black Friday tutto l'anno e di regali... quante ne volete.
Chi non segna non vince (e non pareggia). Un'antica regola del calcio che solo il televoto potrà eliminare. Siam già mediocri, ma senza attaccanti siamo anche scarsi. Con un centrocampo che se ci ridassero Tiago e Felipe Melo faremmo un salto di qualità. Mandate questo messaggio al vecchio me che li derideva su questo blog nei vecchi post dell'epoca, farete ridere anche lui oltre che all'Atalanta.
Nel mare delle cose da buttare c'è l'infortunio di Chiesa, detto anche il solitario, dato che ormai nessuno dei suoi compagni lo segue più su quella fascia, e spesso si trova da solo nelle linee nemiche, e la brutta prestazione di gente che di solito si salva, tipo De Ligt. Quando la barca affonda anche i migliori marinai affondano per primi, quest'anno. Un labirinto che non ha filo di Arianna né uscita. Siamo all'inferno e il Minotauro banchetta.
Poi ci si mettono anche traverse e rigori non dati a fare da pioggia sul bagnato. Siamo un treno inarrestabile che corre verso il baratro che per inerzia porta via tutto e tutti. Dulcis in fundo, ogni volta che giochiamo con la faccia dipinta di rosso per la giornata dedicata alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, a prenderle è sempre la Vecchia Signora. Oltre ai propri tifosi. Se la serie All or Nothing l'avessero girata quest'anno l'avrebbero chiamata Nothing at All.
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