martedì 30 novembre 2021

All Or Nothing Juventus - serie TV (2021)


"Ma tra tutte le stagioni juventine dovevano scegliere proprio quella passata?". E' questo il commento più gettonato tra la tifoseria bianconera quando si è saputo dell'uscita di questa serie. Poi si è capito che in effetti poteva andare peggio, potevano scegliere quest'anno.

Al di lá delle facili battute o del classico sparare sulla croce rossa ormai quando si tratta di Juve, bisogna dire però che All Or Nothing si è sempre contraddistinta per essere una serie che racconta lo sport nel suo lato più umano, più "da campo", senza celebrare semplicemente determinati risultati ma anzi mostrando anche i lati peggiori della stagione di un club (se ad esempio decidi di fare una serie sul Tottenham speri di raccontare dei trionfi? Ecco, appunto). L'idea è di assistere ad un "dietro le quinte" che permetta di capire come funzionano le dinamiche all'interno di una squadra, che siano quelle di spogliatoio, di allenamento o anche magari solo di vita quotidiana.

Quando si tratta di Juve poi sappiamo che ci troviamo di fronte ad una societá che da sempre lascia trapelare il meno possibile, che esterna poco, che dice e non dice. Quale migliore occasione quindi per farsi un'idea di come funziona il mondo Juve "dall'interno"? Ecco, appunto, come avrete immaginato ultimamente "funziona male"


"Sciacquatevi la bocca juventini perchè di merda in questa stagione ne dovrete mangiare tanta" 


Però, come sappiamo, anche nella sfiga di aver beccato un'annata pessima e priva di grandissime soddisfazioni se non altro alla fine c'è stato un discreto colpo di scena finale che ha risollevato un po' il tutto: Coppa Italia e quarto posto valido per la Champions agguantato per i capelli (è uno spoiler? Dove vivete, su Marte?). Di questo tempi non è affatto poco, anzi.
Quindi un chance gliela si dava a prescindere, pur consapevoli di dover assistere di nuovo a momenti dolorosi (calcisticamente parlando) e di doverci sorbire di nuovo immagini che avremmo preferito non rivedere. Masochismo? Forse, ma il tifoso è così, segue la squadra pure se le cose non vanno bene, anche se una fetta di juventini sembra essersene un po' dimenticata ultimamente.

A rivedere certe immagini poi sembrano passati anni e invece ti accorgi che si tratta solo di pochi mesi fa. Ronaldo, Buffon, Pirlo, Paratici, a parlare come se dovessero restare lì ancora per molto e invece...tutti i proclami, le buone intenzioni di inizio campionato (si partiva per vincere il decimo scudetto consecutivo, ricordiamocelo) che si trasformano in litigi, incazzature, frasi che danno fastidio a risentirle oggi. Ad esempio c'è spesso Pirlo che parla di "vittoria da ottenere se vogliamo credere allo scudetto" (e sai che non ti ci sei avvicinato manco per sbaglio), di Ronaldo che parla di "squadra più importante del singolo" (si, proprio lui), Bonucci che arringa la folla e poi si incazza con gli altri dopo le sconfitte, come se lui giocasse chissá dove, Agnelli che ci fa sapere che "dovrete passare sul mio corpo prima di mettere in discussione Pirlo e company". Tante frasi di facciata, tante inutili, tante che sembrano quasi recitate (e pure male). Si rischia spesso di scivolare nel tragicomico, quando osservando certe situazioni non sai se ridere o piangere.

Assistiamo insomma all'evidenza di una capitolazione, a persone che per 9 anni di seguito hanno vinto e credono che tutto gli sia dovuto, a dei vincenti che si ritrovano all'improvviso in una situazione mai vissuta e dalla quale non riescono ad uscire perchè non sono più abituati a vivere certe situazioni. Una sorta di caduta degli Eroi. Persone che hai messo su un piedistallo e che invece ti si mostrano davanti agli occhi come uomini e calciatori "normali", pieni di difetti e fragilitá.


"Ti ho detto che non lo so quale regalo ti fará Pinsoglio per il tuo compleanno, non ti aspettare grandi cose però che non c'abbiamo un euro"


Poi però c'è pure un Buffon che al suo ultimo anno alla Juve ti aiuta ad ottenere un trofeo, guardi Chiesa che si confronta con questa nuova realtá e deve imparare a convincerci diventando un calciatore importante, osservi quelle piccole soddisfazioni e quelle vittorie ottenute quasi inaspettatamente e con le unghie, ti godi insomma anche il momento più effimero. Perchè quando capisci che stai giungendo alla fine di un ciclo e sei ormai alla soglia della tua fase calante impari ad apprezzare ogni trofeo ed ogni vittoria, perchè potrebbero essere le ultime per molti anni. Ti accorgi allora che la vittoria  non è banale o scontata, anche se ti chiami Juve, ogni soddisfazione è ottenuta lottando e sacrificandosi.

All Or Nothing insomma, a dispetto del nome, ti insegna che anche se "vincere è l'unica cosa che conta" il calcio non è sempre è fatto di tutto o niente ma molte volte devi prendere quello che puoi. Qualcosa è pur sempre meglio di nulla, o no?

PRO


- Permette ai tifosi di assistere ad interessanti dietro le quinte
- Il taglio è buono e discretamente immersivo
- Abbastanza esauriente in merito a ciò che si voleva raccontare

CONTRO

- Meno coinvolgente di quanto poteva essere
- Vedere o rivedere alcune situazioni può non essere piacevole per un tifoso
- Alcune cose sono raccontate in modo un po' frettoloso

Voto 7,5

Nessun commento: