La crisi delle sale cinematografiche, acuita notevolmente dalla pandemia, ha portato negli ultimi tempi ad un effetto a catena che ha portato sui servizi di streaming molte delle pellicole naturalmente destinate al grande schermo. Alcune il cinema non lo hanno proprio visto e sono arrivate direttamente nelle case degli utenti, altre volte sono uscite solo per una capatina veloce, altre volte ancora è stata Netflix stessa a produrre in proprio opere che inizialmente erano state pensate per il cinema. Non solo, molti attori che in passato lo streaming non se lo erano filato manco di striscio sono stati costretti, per forza o volontá di mantenere il proprio pubblico, a passare anche loro dall'altra parte della barricata. Tra questi ultimi ci sono perfino Ficarra e Picone.
Incastrati, la miniserie del duo siciliano, è una crime/comedy di sole 6 puntate che scivola via come l'acqua e si finisce facilmente in una o due visioni. Un po' per la leggerezza del tutto, un po' perchè in fondo dura come un lunghissimo film spalmato in 6 piccole parti.
La trama in buona sostanza è riassumibile in 2 righe: Ficarra e Picone, accusati di un omicidio non commesso, dovranno trovare il modo di scagionarsi e scoprire cosa si cela in realtá dietro il delitto.
"L'idea di fare una serie TV era tua, ora non ti lamentare, inventatele tu delle situazioni comiche per 6 puntate" |
Chi conosce la comicitá dei due insomma sa giá cosa aspettarsi, eppure questo strano ibrido tra commedia e giallo in un certo modo funziona, forse anche grazie all'inserimento furbo (ma indovinato) della passione di Ficarra per le serie TV poliziesche. Questo innesca un meccanismo secondo il quale alcune situazioni sembrano meno assurde di quanto potrebbero sembrare (alcuni comportamenti sciocchi che innescano i sospetti su di lui e su Picone). La trama offre insomma continuamente nuove rivelazioni inattese, alcune svolte inaspettate, non ci si annoia di certo.
Certo la parte più propriamente mistery è molto molto leggera, però fornisce comunque un'interessante spunto a continuare la visione, donando ad un prodotto piuttosto standard quel pizzico di varietá in più. Se insomma a prima vista potrebbe sembrare una specie di "Omicidio all'Italiana" meno surreale, in realtá riesce a unire bene i due generi, pescando pure un paio di colpi di scena indovinati e una buona gestione dei cliffhanger a fine puntata.
La serie è uno spunto anche per rivedere buona parte dei caratteristi siciliani degli anni passati e tutto sommato se la cavano bene (anche se in un paio di occasioni si ha l'impressione che la recitazione si faccia traballante, per fortuna solo per un attimo). I clichè però in questo senso abbondano, e dopo una partenza velocissima e molto godibile quando comincia la parte dove si inseriscono i mafiosi forse si avverte un senso di deja vu eccessivo (alcune situazioni sembrano riprese dai film di Franco e Ciccio, a cui Ficarra e Picone si ispirano, anche a distanza di più di 50 anni).
"Ci scusi signor Netflix, non sapevamo che The Touch of the Killer fosse un'esclusiva Amazon Prime Video, in effetti era proprio fatta male e manco mi piaceva" |
Incastrati è una serie insomma che funziona tutto sommato, pur consapevole delle sue mancanze e dei suoi difetti. La comicitá non è mai troppo surreale, sguaiata o assurda, ma si mantiene ancora a quella tradizione italiana decennale che ha fatto le nostre fortune. Si poteva osare di più? Sicuramente, ma forse i due hanno voluto entrare in un mondo che non gli appartiene affidandosi alle loro certezze adattando quello che c'era da variare senza troppi stravolgimenti della loro formula. Forse però il cliffhanger finale risulta fuori posto, quasi messo di peso senza reale convinzione, solo perchè si tratta di una serie. Ne avremmo fatto a meno.
PRO
- Veloce, divertente, scorre via senza problemi
- Lo strano ibrido tra commedia e giallo funziona
- Un paio di colpi di scena ben ideati
CONTRO
- Un mare di clichè
- Lato mistery molto leggerino
- Cliffhanger finale poco indovinato
Voto 7
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