lunedì 10 gennaio 2022

#SerieA 21/22 21ª – #RomaJuventus 3-4 – Remuntada 'nfaccia



Solo questo Roma–Juve poteva finire così. Solo questa Roma e questa Juve potevano offrire questo spettacolo da circo, e solo contro questa Roma, questa Juve, poteva fare quattro gol in una partita sola. Insomma abbiamo visto di tutto in questa gara. Tutto e il contrario di tutto. Lo schifo e la goduria. La sfiga e il culo. Il destino e il libero arbitrio. In sintesi uno spettacolo vietato ai deboli di cuore. Una commedia demenziale col lieto fine.

Questo Roma–Juve era una sorta di play-out di gennaio tra due squadre già nella merda fino al collo, che dovevano decidere chi dovesse inginocchiarsi. Non so se l'allegoria rende l'idea ma di certo riassume perfettamente la premessa di questa partita.
Un match tra due squadre deficientemente gemelle, o che quanto meno si assomigliano parecchio. Per fortuna, e anche per goduria, l'abbiamo vinta noi. Ma prima di poter godere ci è toccato vomitare, come in una sorta di sbronza al contrario. Prima dai di stomaco poi ti diverti.

Innanzitutto vorrei sputare in un occhio, ad uno ad uno, in stile Totò A Colori, tutti quei tifosi che han pianto quando ci siam venduti Kean. Adesso che i vostri occhi sono belli asciutti ci penso io ad inumidirli di nuovo, col collirio naturale. Insomma il sostituto di CR7 non ha toccato un pallone. Ma nel vero senso dell parola. Roba che una volta entrato Morata pareva lui Ronaldo, a confronto. Poi vorrei fare un minuto di silenzio in ricordo del fatto che siamo costretti a schierare titolare Rugani al centro della difesa. Sono bastati pochi minuti per uccellarlo. Gli unici buoni o si infortunano, come Chiesa che ormai lega le campane forse fino al prossimo anno, oppure si fanno squalificare per la Supercoppa. Della serie: cosa mi hai portato a fare a Milano se ti bastava perderla a tavolino ed evitare i pesci in faccia manco fossimo al mercato ittico.

L'illusione di Dybala, ok, ma poi siamo stati costretti a subire l'ennesimo tavolo di tortura, quello che solo un tifoso di vecchia data come me può accettare di subire (e non ho detto sopportare) senza avere la tentazione di spegnere la TV ed uscire fuori in strada a passeggiare sotto la pioggia, pur di non restare a casa. Una Roma che ha perso con cani e porci stava trovando la fattoria degli animali giusta per riuscire a vincere una partita importante. Gli stavano bastando due calci piazzati e una deviazione per tenerci sotto. Meno male però che la forza e nulla senza il controllo e stasera la Roma ci teneva troppo a non perdere il titolo di schiappa della stagione. Il culo gira e per queste due squadre è come la roulette russa. Sempre pronte a puntarsi la pistola alla testa da sole e a premere il grilletto.

Sarà forse stata la rassegnazione o un presagio di luce ma qualcosa in me mi manteneva impassibile anche dopo il 3-1. Qualcosa mi diceva (o almeno nel profondo ci sperava) che questa Roma poteva guardarsi allo specchio e ritrovarsi dalla parte opposta, come nel sequel meno famoso di Alice nel paese delle meraviglie. Un uomo e la sua speranza, quella che ti viene a bussare dopo il 2-3 di Locatelli ma che pensi sia solo il ramo dell'albero che sbatte vicino alla porta. E che invece poi entra con i gol di Kulusevski e De Sciglio. Che se ti fai segnare da Kulusevski e De Sciglio allora te la sei cercata, a nulla ti servirà un altro rigore e lo sbaglierai come all'andata. Il contrappasso per chi ha sempre pianto rigori? averne due, andata e ritorno, e farseli parare dal suo ex portiere, in una delle sue stagioni peggiori.

Non ci si crede sia andata così. Si gode per i romanisti e per la caramella Mou. La vittoria di Pirro che un po' fa godere e un po' vorresti potesse durare di più di due giorni. Il tempo che ci metteremo a tornare coi piedi per terra. Perché, ammettiamolo, solo contro questa Roma potevamo prendercela questa soddisfazione e alla fine Dio sia lodato che sia arrivata. Ma quando domani guarderemo le squalifiche e l'infermeria, penseremo a quanto mercoledì ci convenga più una pizzata al ristorante che una serata davanti alla TV.

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