lunedì 24 gennaio 2022

#SerieA 21/22 23ª – #MilanJuventus 0-0 – Don't look up



Una squadra che festeggia un pareggio non può essere altro che una squadra mediocre, che ha persino la netta coscienza di esserlo. Tra le risatine delle interviste del post gara, Allegri e Chiellini lo dicono esplicitamente.
Una squadra che si dichiara soddisfatta di restare a sette punti dal Milan (Allegri dixit) ed intanto non ha ancora vinto uno sconto diretto, non merita più del quinto posto. Una dirigenza che non ha le palle di essere superiore alla squadra stessa, che non è capace di porre rimedio sul mercato, in nessunissimo modo, per una scusa o per un' altra, per una ragione o per un' altra, è una società mediocre, senza infamia e senza lode. Una Fiorentina qualsiasi. Una squadra che, cioè, non può vantarsi di Chiamarsi Juve. E lo dico spassionatamente ormai. È così e nessuno di noi può farci nulla.

Una squadra che invece non si accontenta della situazione di classifica in cui la Juve è, e che come minimo punta al quarto posto, non si comporta affatto come questa Juve, non solo in campo ma anche fuori dal campo. Le risatine, gli occhiolini, i taciti accordi con chi ti porta sulla sua strada, quella di pareggio, che ti tiene lontana e buona lì in un angolo, come si fa con i bambini che si mandano a dormire presto in camera, dicono che siamo una squadra di mocciosi senza alcuna ambizione di crescita.

Una squadra che non sa fare l'ultimo passaggio, non è buona a tirare in porta, non ha nessun punto di riferimento offensivo, che non si impegna affatto a trovare alternative sul mercato, fossero anche economiche o provvisorie, è una squadra già rassegnata alla mediocrità. Una squadra che si arrabatta tra le scartoffie, cercando di non affogare nelle carte bollate, è una squadra che è in mano a gestori fallimentari, che bada solo a far quadrare i conti.

Di squadre del genere ne è piena l'Italia e il mondo. Sono le squadre i cui tifosi fondamentalmente se ne sbattono del campo. Cantano cori come: "oltre il risultato". Tifano perché l'han sempre fatto, senza in cuor loro pretendere altro. Questa non può essere la Juve e finché la Juve sarà questa non potrà fare onore al suo nome. Ma se anche solo si accettassero uno, due, tre anni di transizione, si dovrebbe almeno avere la decenza di ammetterlo ed essere onesti col proprio pubblico.

Le partite che andremo a vedere da qui a fine anno saranno un susseguirsi di amichevoli, che noi dovremo continuare a vedere perché siamo grandi tifosi, più grandi delle nostra squadra stessa. Dovremo continuare a farlo mandando giù le risatine, la completa assenza di ambizione dal basso o di riparo dall'alto. Lo sa bene la società, lo sanno bene i giocatori e lo sa bene l'allenatore. Il gestore che ormai è il più rassegnato di tutti. Un allenatore che non vede l'ora che la stagione finisca. Un allenatore che i tifosi non vedono l'ora che se ne vada. Un allenatore che la società spera resista come parafulmine. Lo specchietto per le allodole messo lì in modo che non si guardi su.

La cometa si avvicina ma il dettame è quello di restare a testa bassa. Ma non con la testa bassa di chi pedala, ma con la testa bassa di chi non guarda in alto, accontentandosi di rimanere in basso senza mai elevarsi

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