Nel recente passato Mike Flanagan ha dimostrato di saper maneggiare alla perfezione i meccanismi che stanno alla base del genere horror. Non ci riferiamo solamente alle due stagioni di The Haunting, che rileggevano in maniera molto personale ed equilibrata la vetusta tematica della casa infestata ma anche alle sue sortite cinematografiche, fuori e dentro Netflix e nel mondo di Stephen King. Se il ben accolto "Il Gioco di Gerald" recuperava un opera piuttosto oscura del re del terrore, il controverso e ambizioso Doctor Sleep si spingeva molto più in là (per alcuni troppo) finendo per scontentare molti ma centrando ancora una volta perfettamente ciò che è la caratteristica preponderante dei romanzi dello scrittore del Maine: l'atmosfera.
La sua ultima opera, Midnight Mass, per certi versi si distacca da quanto fatto in precedenza ma allo stesso tempo è un po' la summa della sua visione del genere orrifico. Gli spaventi sono qui del tutto assenti, non c'è spazio per il jumpscare o per lo splatter (presente solo in minima parte nelle puntate finali). Tutto il terrore e il raccapriccio sono custoditi nella psicologia dei protagonisti della serie: è l'uomo stesso il peggior nemico di se stesso, quando guidato da una fede cieca si rende protagonista delle azioni più abiette e inaccettabili. Come ci si arriva? Perché una persona che fino ad un certo punto della sua vita sembra apparentemente equilibrata finisce per trasformarsi in un mostro? Perché ha paura. E qual è la paura primordiale, la più grande di tutte, quella che comprende tutte le altre e ci ossessiona fin dall'infanzia? La paura della morte. E' a causa di essa che nascono le prime credenze, i primi vagiti di ricerca della spiritualità, proprio per esorcizzare e scacciare la morte, fino ad arrivare poi molto più tardi al cristianesimo e al cattolicesimo. Se Gesù ha "sconfitto la morte" perché non dovremmo farlo (o almeno provarci) anche noi?
Midnight Mass parte quindi da presupposti simili a quelli di The Haunting (il soprannaturale, l'horror, la vita dopo la morte) ma ci mostra un terrore molto più vicino, quotidiano, psicologico. Se li i personaggi ci apparivano travolti da un destino che finiva per distruggerli ma restavano pur sempre quasi tutti profondamente umani, qui invece a parte qualche eccezione si rivelano dei carnefici, dei folli, degli assassini, capaci di sfidare la logica e la propria umanità pur di raggiungere i propri scopi. E' in fondo quello che accade quando la fede si trasforma in fanatismo, che ci fa analizzare tutto quello che ci accade sotto una luce distorta ed accecantemente folle.
Ecco quindi che scambiamo ciò che non possiamo spiegare per divino e qualsiasi oscenità, qualunque atto inconcepibile ai nostri occhi, diventa salvifico. Possiamo trovare a comando insomma (come fa la fanatica Bev nella serie) sempre e comunque una frase contenuta nella Bibbia che sembri giustificare qualunque nostra azione. Se questo vale per tutte le fissazioni ed ossessioni è nella religione però che spesso trova il terreno più fertile la cieca follia. Perché non c'è bisogno di spiegarla, solo Dio può farlo e, si sa, Dio ha strade misteriose...
Quale orrore più ancestrale quindi di quello che ha a che fare col senso della vita e con la morte? Se (come giá visto in pellicole come Il Signore del Male) quello che noi crediamo Dio fosse in realtà qualcos'altro? Riusciremmo ad accorgercene in tempo? Vorremmo davvero? Cosa distingue il divino dal demoniaco? Ed è in queste riflessioni ed in questo terrore psicologico che King aveva fatto leva ad esempio in un romanzo affascinante e agghiacciante come "Le Notti di Salem" (e che Flanagan deve conoscere molto bene a quanto pare).
"Ecco a voi l'Angelo del Signore, non è specificato di quale Signore si tratti perché le scritture volevano lasciarci la suspance" |
Dal punto di vista più squisitamente cinematografico invece ci troviamo di fronte ad un classico crescendo: la serie si prende i suoi tempi, anche troppo, e costruisce la sua impalcatura pezzetto dopo pezzetto sulla caratterizzazione dei suoi protagonisti. Si può parlare di una serie drammatica che diventa horror solo come naturale conseguenza di determinate azioni dei suoi personaggi.
E' per questo che quando arriva il colpo di scena che taglia in due la miniserie non appare forzato o destabilizzante ma è invece atteso e naturale, perfettamente coerente con quanto visto fino a quel momento. Pur nella palese inverosimiglianza tutto quello che accade da quel momento risulta plausibile. Ciò che invece lo è molto meno è il comportamento illogico e irritantemente stupido di alcuni personaggi. E' un po' un clichè delle opere horror ma qui, visto quanto detto poco sopra, finisce per stridere ancora di più. Non basta la natura enfatica ed esagerata del contesto a giustificare il consueto masochismo di alcuni nel non scegliere mai la soluzione più logica per salvarsi la pellaccia o per evitare determinate conseguenze. Come se si scegliesse ogni volta, scientemente, l'azione più deleteria per se stessi E' insomma semplicemente una scelta di comodo per far funzionare le vicende più che un qualcosa di naturale, un peccato, perché per il resto tutto è costruito in maniera certosina. La recitazione ad esempio è sicuramente di livello, così come quasi tutto il cast appare decisamente in parte (ci sono anche un paio di conoscenze delle vecchie serie di Flanagan)
"E allora mi chiedo, per quale motivo in vino veritas? La veritá sta nel vino e quindi il vino è l'unica fonte di salvezza. Beati gli ubriachi perché erediteranno il mondo" |
Midnight Mass è insomma la conferma della bravura di un autore nell'offrirci prodotti di genere ben sopra la media, che ha capito perfettamente la lezione dei maestri a cui si ispira e che continua ad proporci una sua visione personale autoriale, che fa riflettere e instilla dubbi nella nostra testa: ciò che ci fa più paura sta nel nostro cervello e in quello degli altri più che in un'immagine truculenta.
PRO
- Grande atmosfera
- Profondamente kinghiana eppure allo stesso modo personale
- Una rilettura piuttosto originale di alcune convinzioni alla base del cattolicesimo e delle religioni in generale.
Contro
- Molto lenta, soprattutto all'inizio
- Alcune azioni profondamente illogiche e irritanti dei personaggi
- Non tutto il cast è sfruttato come meritava.
Voto 8--
Nessun commento:
Posta un commento