giovedì 3 novembre 2022

#UCL 22/23 H6 #JuventusPSG 1-2 – Per i compagni assenti

 

Dal de profundis della squadra più sfasciata della storia, la sera del due novembre, possiamo intonare una piccola lode all’impegno di questi giovani soldati, chiamati al fronte di quest’ultima battaglia, di una guerra ormai persa da tempo, in memoria di chi non ha potuto esserci. Ai parigini basta davvero poco per tenerci testa (e questa è la cosa che fa più male) ma noi più di questo non potevamo davvero fare. Parliamo dell’affrontare i re Mbappe, Messi e compagnia cantante con i Fagioli, i Miretti, i Soulè, i Barrenechea, i Barbieri e tutte le maestranze della borgata. Se vi sembra normale una cosa del genere per una partita di Champions, andate a dirlo ai voi stessi di qualche mese fa, magari ancora tra i fumi di una campagna acquisti fatua, come quella della Juve di quest’anno.

Più che plaudere al loro impegno non possiamo. Nella nebbia di questa battaglia impari abbiamo quanto meno rivisto, non sappiamo ancora con quali speranze, paure o nostalgie, Chiesa in campo. Abbiamo rivisto il suo solito impegno (che tanto ci è mancato) e persino la sua sfortuna coi rigori. Storicamente per vedersene assegnato uno a favore bisogna davvero che lo ammazzino. Ma l’estro dei singoli vince sul gioco di squadra ancora una volta. Il PSG va a Torino per allenarsi. La Juve per mettere in campo un minimo di orgoglio con i mezzi che ha. Alla fine il Karma lascia una caramella e un piccolo pezzettino di carbone nelle calze delle due squadre, come da antica tradizione del sud italia nel giorno dei morti. La nostra caramellina è l’Europa League, il loro pezzettino di carbone arriva a tempo ampiamente scaduto, quando il sesto gol del Benfica contro il Maccabi li condanna alla seconda piazza. Un premio all’impegno e una bacchettata sulle mani della loro presunzione.

Ora di fronte abbiamo un’opportunità di risalita dal baratro o l’occasione definitiva della fossa. Riusciranno ai piani alti a capire l’importanza del tempo che ci è stato dato con la sosta mondiale senza la nostra nazionale? Riusciranno a onorare l’Europa League o rivedremo le solite figure di merda contro i nostri Beer Sheva di turno? La fiducia è ancora poca, onestamente, perchè per un cambio di rotta vero servirebbe una vera sterzata e non solo le solite chiacchiere di Nedved e Arrivabene sui troppi infortuni, che alla fine non individuano e non mettono alla porta alcun responsabile. Davvero si vuol continuare questo accanimento terapeutico con Allegri, o finalmente si avrà il coraggio dei grandi di cambiare guida tecnica per prendere al volo l’opportunità?

Ormai dovrebbe essere chiara una cosa: solo se si cambia si cresce. Mantenere tutto come è e sperare che tutto si risolva da solo è la cosa più dissennata che si possa fare in questo momento. L’opportunità è “mondiale”, quella di cominciare davvero una nuova stagione. Come se si fosse a Giugno, tirare una riga, cominciare la rivoluzione e la preparazione adesso. Come fate a non vedere l’occasione? La cosa peggiore è che le mie speranze che questi lo capiscano è davvero bassa.


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