mercoledì 31 maggio 2023

Reacher - serie TV (2022)


I più assoceranno immediatamente il nome di Jack Reacher ad uno dei tanti eroi interpretati sul grande schermo da Tom Cruise. A vederlo riproposto nella quasi omonima serie TV su Prime Video da un ragazzone muscoloso di quasi due metri molti potrebbero quindi restarci leggermente spiazzati. In realtá il Jack Reacher originale, quello dei romanzi di Lee Child, possedeva esattamente quelle caratteristiche: era un omone che incuteva timore con la sola prestanza fisica e che aveva "mani grandi quanto dei piatti" (vabbè per quelle sarebbe bastato Gianni Morandi). Non stupisce quindi che lo stesso Child abbia messo Cruise in panchina causa "eccessiva bassezza" (in modo anche piuttosto burrascoso) e abbia ripensato il suo personaggio in una nuova veste, una veste "televisiva", adattando assieme a Nick Santora il Reacher delle origini (i due film con Tom Cruise riprendevano il nono e il diciottesimo romanzo dedicati al personaggio), quello degli albori, quello del primo romanzo uscito nel 2000.

"Ti hanno mai detto che sei identico a Tom Cruise? Siete parenti per caso?"

Il Jack Reacher interpretato dal prestante Alan Ritchson si fa chiamare solo Reacher (pure sua madre l'ha sempre chiamato così) ed è uno che alle parole preferisce gli sganassoni, quasi come fosse un Bud Spencer Americano. Tuttavia a dispetto del suo aspetto fisico e delle sue attitudini manesche è tutt'altro che ingenuo o sprovveduto, anzi possiede uno spirito di deduzione quasi irreale, che gli permette di capire all'istante le persone, anche solo da un piccolo tic o una macchia sul vestito, come non sarebbe capace di fare neppure il protagonista di The Mentalist o Sherlock Holmes.
Ci troviamo di fronte al classico eroe solitario, di quelli visti nei classici film o telefilm degli anni '80: infallibile, incrollabile e dotato di una forza morale inattaccabile. Ah, e naturalmente attanagliato dai fantasmi di un passato burrascoso dal quale fugge. Qui però in più c'è una buona dose di ironia e un lato comedy voluto (a differenza di quello involontario dei suddetti) che aiutano a soprassedere sulle tantissime esagerazioni ed implausibilitá del tutto.

Reacher è un uomo pluridecorato che ha deciso di mettersi il passato alle spalle, diventando un vagabondo, anzi un "ramingo" come ripete continuamente, che viaggia di città in città aiutando coloro che hanno bisogno del suo aiuto. Solo che dove arriva lui cominciano improvvisamente ad aumentare i cadaveri. Accade a Margrave, dove il nostro si era recato per visitare il luogo nel quale era morto il suo idolo: Blind Blake. Sedutosi ad una tavola calda viene arrestato con l'accusa di omicidio. Scoprirà di essere finito in un complotto che ha messo radici per tutta la cittadina e che c'è dentro con tutte le scarpe anche sui fratello, che non vede da tempo. Non gli resta che indagare, a modo suo.

"Non è mica colpa mia se ho dovuto uccidere quei 57 uomini a mani nude. Sei tu che non mi hai voluto dare un'arma, in qualche modo dovevo fare"

Reacher a dispetto delle premesse e dal modo nel quale ci viene presentato il suo protagonista non è una serie basata totalmente sull'azione. Certo si tratta di un prodotto leggero, perfetto da vedere in questo periodo nel quale le temperature cominciano a diventare estive, ma nel corso delle puntate avranno un ruolo importante le investigazioni e le deduzioni. Nulla di troppo complesso (e come detto spesso si tratta di intuizioni fin troppo "esagerate") ma che  sono ben amalgamate ai momenti nei quali assistiamo invece a momenti più adrenalinici (quasi sempre in primo piano ci sono i ceffoni più che le armi) molto spesso piuttosto classici e sempre privi di conseguenze per il protagonista.

Ottima l'interazione dei vari personaggi, che intessono con Reacher un rapporto fatto di amicizia/scontro basato sulle loro personalità divergenti. Finley ad esempio all'inizio si mostrerà come agente tutto d'un pezzo, ligio alle regole, che non si sporca mai le mani e manco dice le parolacce. Nel corso delle puntate però il marciume della cittadina nella quale lavora lo spinge sempre più ad accettare i modo poco ortodossi di Reacher fino a cominciare ad adottare gli stessi metodi nelle puntate finali. Forse però si potevano approfondire di più i personaggi secondari che mostrano un passato a tratti troppo nebuloso e senza troppe sfaccettature.

"La tua spalla destra è più alta della sinistra, ne deduco che sei ferito, inoltre dalla giacca posso intuire che da piccolo mangiavi poco il gelato, sei nato settembrino, non ti piace il rock, ti sei sposato e poi divorziato, hai la gastrite, mangi poco la sera, dormi poco"

Reacher insomma è una serie che diverte, intrattiene il giusto, fa quello che ci si aspetta. La fedeltà ai romanzi di Lee Child e un tono generale chiassoso e scanzonato ne fanno un prodotto adatto a molti, una serie che non riscrive i canoni del genere ma riesce a regalare 8 episodi godibili dove non ci si annoia mai.


PRO

- Il personaggio principale è ben caratterizzato
- L'investigazione e l'azione sono amalgamati in maniera ottimale
- Ironia sempre presente che non fa mai prendere nessuno troppo sul serio

CONTRO

- Come nei film anni '80 l'eroe principale vince sempre, anche in situazioni inverosimili e non subisce mai alcuna conseguenza
- Alcune esagerazioni che anche all'interno del genere stridono un po'
- Alcuni personaggi poco approfonditi. 

Voto 7,5

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