lunedì 4 marzo 2024

Serie A 23/24 – 27ª Napoli 2-1 Juventus – Nonge resta che piangere


Stacanovista mineraria, la Juve continua a scavare alla ricerca del punto più basso della propria stagione, mentre c’è persino chi ha avuto il coraggio di vederci anche cose positive, nell’ennesimo scempio dell’anno, usando la bilancia delle occasioni (sprecate) avute dai bianconeri come tesi difensiva. Questo strumento però, non solo non aggiunge peso alle scusanti ma aumenta quello delle colpe. Nel passaggio dal guardare la vetta a guardare in basso, questa squadra si è vista per come realmente è: più che mediocre. Non si trattava di vincere lo scudetto, ma di puntare in alto per arrivare in Champions tranquillamente, da sempre il vero obbiettivo minimo. Ora che l’obbiettivo vero è non farsi superare dal Bologna il rischio è quello di fallire. Ma già essere arrivati ad avere paura del Bologna, già solo questo, per una società che si chiama (ancora) Juventus, è quantomeno vergognoso.


Questa è una squadra che sta guardando così a lungo nel proprio abisso che lo stesso abisso guarda dentro questa squadra e soffre di vertigini. Basta analizzare la partita di ieri, contro il peggior Napoli degli ultimi anni, per capire il fallimento di tutta la linea. Evidentemente la Fiorentina di quest’anno non ci ha insegnato nulla. A calcio conta solo se la metti nel sacco. Se nel profilo del gioco non c’è stato mai un miglioramento, ora nemmeno sotto quello più essenziale del risultato si vede la luce. Eccettuato il gol della vittoria con il Frosinone, i due universi paralleli di giochisti e risultatisti possono concordare su una comune insoddisfazione. La cosa che più fa cadere le braccia è l’assoluta incapacità di reagire agli schiaffi che vengono da fuori e da dentro il campo. Chi non ha in campo l’orgoglio di rispondere alle provocazioni è sempre più esposto a nuovi tipi di attacchi. La società continua con il suo silenzio assordante e l’allenatore ormai è lì solo per piantare casini. Strillare come un ossesso ma nei fatti sbagliare tutte le mosse.


Il caso Nonge e la summa dello sbando di questo allenatore e, per responsabilità oggettiva, di questa società. Uno che in una squadra come la Juve nemmeno dovevi convocare per partite come questa, inserito quando stai perdendo manco fosse CR7 sceso in terra a ribaltarla. Causa di fatto la sconfitta con quel rigore e viene messo fuori dopo 14 minuti. Mio caro Max, chi è causa del suo male pianga se stesso, disse un tale una volta. Averlo tolto è stata la certificazione del tuo fallimento tattico, più che una punizione al giocatore. Sappi che il povero ragazzo si trova nella tua stessa condizione attuale. Allenatore che ormai ha fatto il suo tempo, tenuto in campo da una società che gioca a fare la Juve, recitando lo stile secondo la quale gli allenatori si tengono fino alla fine, comunque vada durante la stagione. Ebbene avresti dovuto mostrare un pizzico di solidarietà e fingere di non aver sbagliato nel convocarlo.


In campo i calciatori vivono grazie al suo capro espiatorio, continuando a giocare con la palla in aria, manco fosse piena d’elio. La cronica incapacità di tenere palla si esprime nella frequenza dei passaggi sbagliati e dei lanci lunghi che non sono decisamente l’arte di questi giocatori. Continuare a non vedere questi limiti rende ogni partita un fastidio e un peso per noi che le guardiamo. Ogni gara è un mal di testa che ci viene prima ancora che l’arbitro fischi.


Una società che finge di muoversi sul mercato ma che continua ad affidarsi alla Next Gen, come chi non ha soldi e si rivolge ad una officina di autodemolizioni per trovare pezzi di ricambio. Alcaraz ininfluente e Djalo mai pervenuto all’appello, sono le evidenze anche del loro fallimento. Ragionieri fantozziani di questa serie A, più bravi con i congiuntivi che con le campagne acquisti. Naturalmente il destino e gli arbitri ci vanno a nozze. La beffa è prendere un rigore fotocopia a quello non concesso contro l’inter, nella stessa area di rigore, sullo stesso calciatore. Mentre presidenti col cappello fanno squalificare arbitri per un mese, calciatori (ormai ex) prendono squalifiche esemplari, come nessuno mai prima.


Ma rilassatevi e abbiate pazienza, perché visto il calendario ci sarà ancora molto da scavare prima di arrivare dall’altra parte del globo terrestre.

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