giovedì 29 febbraio 2024

Progetto Lazarus - seconda stagione (2023-2024)


Se c'è una cosa che odio nei film/telefilm è l'incoerenza dei personaggi. Quelle situazioni nelle quali qualcuno si ritrova a cambiare idea ogni puntata o addirittura ogni 10 minuti, senza apparenti spiegazioni, solo per il gusto di inserire un colpo di scena. Accade molto spesso nelle opere di fantascienza raffazzonate, soprattutto in quelle che vogliono procedere per accumulo, senza prendersi il tempo necessario per fare maturare determinate decisioni, come se i personaggi fossero tutti schizofrenici, delle schegge impazzite che oggi morirebbero per salvarti per poi cercare a tutti i costi di ucciderti domani. E' quanto accade nella seconda stagione di Progetto Lazarus.


"La missione è molto semplice: dovremo costruire una macchina del tempo per impedire che venga costruita una macchina del tempo"


I primi 8 episodi di Progetto Lazarus non erano qualcosa di mai visto o di eccezionale ma mostravano una visione chiara e una inedita prospettiva sulla tematica dei loop temporali. Il mondo sta per finire? Nessun problema, abbiamo una macchina in grado di resettare tutto fino al primo luglio precedente e un siero con il quale i membri dell'organizzazione possono ricordare ogni volta il loop passato, in modo da cambiare gli eventi. Il reset parte da un checkpoint, ineludibile, che è il punto di ripristino del mondo. Ma se la persona che amate morisse per causa vostra, cosa sareste disposti a fare? Sacrifichereste lei o il mondo?
La carta vincente della prima stagione era data da queste "regole" piuttosto originali e dal fatto che il protagonista si trasformava ad un certo punto nel villain della storia, una persona che pur di salvarne un' altra si trasformava in un terrorista, per poi essere, tra l'altro, pure lasciato. Poraccio. E' il karma. 

La seconda stagione si fa prendere invece la mano e aggiunge personaggi, dinamiche inedite, doppie versioni di se stessi, triple versioni di se stessi fino ad uscire ad un certo punto fuori strada. Oltre ai loop abbiamo qui infatti una vera e propria macchina del tempo. Ma quando affronti i viaggi nel tempo devi farlo bene, il meccanismo di causa ed effetto non deve mai venir meno. Uccido mio nonno nel passato? Non nascerò mai. Distruggo un importante documento? Nel futuro nessuno potrá trovarlo. Qui invece sembra che tutto sia possibile, basta infatti resettare tutto e nulla è mai accaduto. Abbiamo quindi puntate nelle quali muoiono versioni passate di personaggi che sono ancora vivi, poi muoiono entrambe le versioni, poi una versione uccide un'altra versione di se stessa ecc. Ma di fatto alla fine della fiera non è accaduto nulla, nella puntata successiva c'è un nuovo loop con ancora più personaggi, ancora più versioni, ancora più colpi di scena ad ogni alito di vento. Le conseguenze? I paradossi? Poco importanti se poi nell'episodio seguente nulla ha più valore, come se intere puntate si trasformassero continuamente in riempitivo sotto i nostri occhi. Il che va bene in una meccanica da Ricomincio da Capo, molto molto meno in una da Ritorno al Futuro. I risvolti psicologici di determinate scelte? Sottilissimi come carta velina, basta qualche scena qua e lá, Tizio che non avrebbe mai conosciuto Caio, Pinca che si innamora di Pallina invece che di qualcun altro. Il lato più umano delle vicende è totalmente sacrificato, alla fine della fiera non è che ci fregherà poi tantissimo dei risvolti amorosi dei personaggi quando sono caratterizzati alla bell è meglio. 


"Qui è dove ci siamo conosciuti, dove ci conosceremo o è dove ci siamo lasciati? Ah, vero, qui hai conosciuto quell'altro che poi non hai più conosciuto perchè ti ho impedito di farlo. Ma perchè qui ti stai baciando quest'altro?"


Le puntate insomma sono ancora 8 ma se giá nella prima stagione si avvertiva una certa sensazione di frettolosità, di eventi che accadono "perchè si", qui è tutto elevato all'ennesima potenza, senza il tempo necessario per fare decantare determinate situazioni. A rincarare la dose ogni episodio (della durata di circa 45 minuti) per i suoi primi 5 minuti di durata ci mostra i 5 minuti finali della precedente. Paro paro. Oltre al riassunto ovviamente. A che pro? Nei suoi ulteriori 40 minuti quindi le puntate si ritrovano a fare dei tripli salti mortali per farci star dentro di tutto e di più, alla velocitá della luce, con i personaggi che continuano a cambiare fazione, non solo in loop diversi ma anche all'interno dello stesso loop, "perchè si". 
Ad un certo punto nella puntata finale un determinato personaggio si ritrova i nemici di fronte e gli dice "ma come, non volete uccidermi?" e questi gli rispondono "no, non ti preoccupare, basta che ti muovi a fare quello che vogliamo". Questa è la cifra stilistica di questa seconda stagione, che ci mostra perfino il ribaltamento della situazione della stagione precedente, con un nuovo eroe (eroina) che si trasforma in villain. Solo che qui è tutto troppo forzato, illogico: voglio salvare i miei colleghi dalla morte, per evitare che vengano uccisi faccio un accordo col nemico che prevede che alla fine vengano uccisi. Perchè? Perchè ho capito che la gente muore e il mondo fa schifo e l'ho capito appena 3 minuti fa. Ma davvero? 

La seconda stagione di Progetto Lazarus soffre insomma della sindrome da accumulo. Prova ad imitare Dark, ma invece che costruire i suoi colpi di scena con cura meticolosa lo fa per il puro spirito di stupire, di ribaltare, di rimescolare, producendo quasi sempre solo molta confusione. Le idee ci sono ma è lo sviluppo che non convince. Maestro Miyagi direbbe "se fai telefilm su loop va bene, se fai telefilm su viaggi nel tempo va bene, se fai telefilm su loop E su viaggi nel tempo alla fine fai solo grossa frittata". 

PRO

- Le citazioni ai film sui viaggi nel tempo
- Alcuni personaggi sono ben riusciti
- Non annoia se non state a pensare troppo al senso di ciò che state vedendo

CONTRO

- Tanta confusione e frettolosità 
- La costante psicologia precaria di episodi e personaggi
- Dinamiche tra Loop e viaggi nel tempo che spesso cozzano tra loro. 

Voto 6

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