Il prossimo anno, per il quarto anno consecutivo, ritorneremo qui a ripetere sempre le stesse cose, dopo aver rivisto sempre gli stessi errori. Non c’è un solo addetto ai lavori che dà l’impressione di saper reagire e nemmeno di volerlo fare. Così come in campo anche negli uffici societari. Nessun orgoglio, nessun amore per tifosi e maglia, ma nemmeno nessun amor proprio. Un buco nero.
Siamo così stanchi che ci sentiamo impotenti nel guardarli. Chiesa ha la testa altrove e si continua a non volerlo ammettere. Freme per scappare via. Kostic ha fatto un anno discreto poi non ne ha azzeccata una. Non si fosse sbloccato Vlahovic staremmo già sotto al Bologna. Un mercato di riparazione completamente inutile e fallimentare. Non ci sono in panchina piedi che possano sostituire quelli storti che scendono titolari. Un allenatore completamente in bambola che ormai si aggrappa al solito lancio del cappotto, quando invece dovrebbe gettare la spugna. Un uomo che resta lì solo per il suo stipendio, allattando alle mammelle di una società cieca e orba.
Empoli, Udinese, Verona e persino una vittoria come quella di oggi, non avrebbe lasciato scampo al 90% degli allenatori di questa serie A. Cinque punti su dodici contro le peggiori della Serie A. Uno sputo nell’occhio della nostra storia. Ma la cosa che più fa rabbia è il menefreghismo di chi indossa questa maglia. Sono stanco come quando in ricomincio da capo il protagonista sapeva che non ne sarebbe uscito presto.
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