Avete presente quando assistete al concerto della cover band di un vecchio gruppo che vi piace? Le musiche sono quelle (più o meno), i costumi sono gli stessi, le acconciature ricreate come quelle dell'epoca, le scenografie riprese con competenza, l'atmosfera è abbastanza evocativa ma...Non è il gruppo originale. E' un po' la stessa sensazione che si prova guardando Dexter - Original Sin.
Non uno spin-off ma un prequel, che in quanto tale non ha nessun attore in comune con la serie "madre" pur avendo in comune (quasi) tutti i personaggi. Personaggi che saranno interpretati da attori abbastanza simili, così come simile sarà la sigla di apertura (ricreata quasi pedissequamente), simili saranno i look (avete presente Batista col classico pizzetto e il cappello? Ce l'abbiamo), anche se il tutto è ambientato nei primissimi anni '90, quando Dexter muoveva i suoi primi passi, sia come analista forense che come serial killer.
Original Sin si concentra sulla presa di coscienza nei confronti della natura oscura di Dexter e soprattutto sul rapporto con suo padre (suo mentore, oltre che genitore con molti segreti nell'armadio), qui interpretato da Christian Slater. Tra l'altro quest'ultimo deve avere una sorta di predilezione per il ruolo di genitore/voce della coscienza perchè di fatto fa un po' la stessa cosa che faceva in Mr. Robot. Quelli del casting sono andati sul sicuro insomma e, tutto sommato, hanno scelto bene.
Gli altri interpreti sono forse più somiglianti agli originali ma probabilmente meno efficaci, per quanto tutto sommato se la cavino abbastanza bene (Masuka però, nonostante il solito umorismo di pessimo gusto, con i capelli non è la stessa cosa)
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"Immagina che il centro sia un assassino, un farabutto, qualcuno che vuoi ammazzare, fare a pezzi, nascondere in una sacca e buttare nell'oceano. Tutto ti verrà più naturale" |
Essendo un prequel ovviamente anche la formula qui è la stessa di sempre: Dexter è una specie di serial killer investigatore: indaga da solo sull'assassino, cercando di sviare le indagini della polizia, lo trova e poi immancabilmente lo ammazza. Semplice e ripetitivo eppure sempre immancabilmente efficace, come il rituale di un killer seriale appunto. Ci si sente a casa insomma. Certo fa un po' effetto guardare un altro attore interpretare Dexter ma poi sentire comunque come voce narrante quella del protagonista della serie madre (Michael C. Hall in originale o Loris Loddi nella versione italiana). Una scelta particolare ma dopo un po' ci si fa l'abitudine.
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"Si, lo so, è strano, voglio fare l'analista forense, ma la vista del sangue mi destabilizza, mi fa venire la pelle d'oca, mi smuove qualcosa. Mi piacciono i paradossi" |
Dexter: Original Sin insomma è una serie superflua, ma decisamente piacevole. Non racconta nulla di nuovo ma lo fa più che discretamente, solleticando la nostalgia dei fan (anche grazie ai molti easter egg da scovare di puntata in puntata) e di tutti coloro che erano rimasti un po' delusi dalle atmosfere di Dexter: New Blood. E in fondo risulta un ottimo antipasto in attesa di Dexter:Resurrection, in arrivo tra qualche mese, che avrà il compito di portare ancora una volta avanti la storia del nostro serial killer preferito, redivivo e ormai (il titolo è emblematico) sempre più vicino alla soprannaturalità dei vari Michael Myers e Jason Voorhees
PRO
- Le atmosfere della Miami dei primi anni '90
- Patrick Gibson se la cava bene tutto sommato, in un ruolo difficilissimo, così come Christian Slater
- I tanti easter eggs e le strizzatine d'occhio ai fan della serie originale
CONTRO
- A volte sembra di guardare una cover band che si sforza più di somigliare all'originale che a offrire qualcosa di interessante
- Non tutti i personaggi sono interessanti o inseriti con la giusta cura
- Se cercate qualcosa di diverso dalla solita formula siete fuori strada (ma la cercavate? Molto probabilmente no)
Voto 7,5
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